
SILLABARI : Politica ( II )
Nessuno di questi mali ha un'origine recente, lo sappiamo bene. Non paghiamo cioè per errori di oggi o di ieri: o almeno non solo per quelli. È piuttosto un intero passato, il nostro passato, che ci sta presentando il conto. Oggi cominciamo a capire, infatti, che qualche tempo fa - quando? nel '92-'93? un decennio dopo con l'adozione dell'euro? - si è chiuso un lungo capitolo della nostra storia. Nel quale siamo diventati sì una società moderna (qualunque cosa significhi questa parola), ma pagando prezzi sempre più elevati, accendendo ipoteche sempre più rischiose sul futuro, chiudendo gli occhi davanti ad ogni problema, rinviando ed eludendo. Prezzi, stratagemmi, rinvii, che negli Anni 70-80 hanno cominciato a trasformarsi in quel cappio al collo che oggi sta lentamente strangolando il Paese.”
Ma la politica è capace di risolvere o almeno avviare a soluzione qualcuno di questi problemi:O come scrive Tullio Gregory. “La classe politica - quella che si insulta in Parlamento le poche volte in cui è massicciamente presente - rispecchia bene la società civile, almeno nella sua maggioranza.” è in fuga dalle responsabilità tanto che , rancore, invidia, rabbia, furbizia sembrano essere le direttrici dei comportamenti individuali e collettivi, cui corrisponde una ricerca del tornaconto immediato, senza alcun interesse per il bene comune e per quella che una volta si chiamava etica civile. Dalle polemiche tra istituzioni alla furia distruttrice di alcune frange estreme inseritesi nel movimento studentesco, fino al «Natale nella monnezza» di Napoli, è tutta una costante esplosione di comportamenti irresponsabili, violenti e irrazionali, con il rifiuto di un confronto civile e il disprezzo delle norme e delle istituzioni che costituiscono il fondamento della democrazia.
Continua Gregory e chissà forse ha proprio ragione “. siamo di fronte a una totale deresponsabilizzazione dei comportamenti ma non solo dei politici : comincia dalla vita familiare che poco si interessa dell'educazione dei figli, ma li vuole proteggere dagli insegnanti rigorosi e ne favorisce l'esodo verso scuole facili, fino all'università, ove i molti laureifici assicurano il superamento degli esami e il conseguimento di una laurea; poi, in una continua fuga dalla realtà, la ricerca di case per vacanze, di viaggi esotici, di feste matrimoniali, tutto pagato a rate. Sovrana è la voglia di mostrare al vicino di essere di lui più furbi, più forti e benestanti.”Non si risolvono i problemi perché forse proprio la deresponsabilizzazione costituisce il motivo comune nel variopinto e sconfortante panorama italiano. Non è responsabile il politico che promette e non mantiene, non lo è il chirurgo che trascura il paziente per litigare con il collega, non i commissari di un concorso palesemente irregolare, non il ragazzo che, non avendo studiato, viene bocciato, non il giornalista che non si accerta della veridicità di una notizia prima di riportarla, non il presidente di un ente - di raccolta spazzatura o di ricerca - che assume amici o parenti senza concorso, per chiamata diretta; non gli organi preposti alla tutela del patrimonio artistico che va in rovina, non i dirigenti dei servizi pubblici e della Protezione civile, quando lasciano tanti cittadini una notte in autostrada, bloccati dalla neve ampiamente prevista.

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