Il 150° della composizionedi questa favola è stato ricordato nel mese di luglio convari eventi tra cui l’emissione difrancobolli, nuove traduzione ed edizioni, letture radiofoniche ed altro.

«Un regalo di Natale a una cara bambina in memoria di ungiorno d’estate». È’ la dedica sul manoscritto di Alice nel paese dellemeraviglie che il reverendo Charles Lutwidge Dodgson, ovvero Lewis Carroll,donò ad Alice Liddell il 24 dicembre 1864. La versione a stampa delcapolavoro vittoriano apparve l’estate successiva,
Il 150° della composizione di questa favola viene ricordato in questo mese di luglio convari eventi tra cui l’emissione difrancobolli, nuove traduzione ed edizioni, letture radiofoniche ed altro.

Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie hasegnato nella storia della letteratura per l’infanzia una tappa importante, anzi è stata quasi unospartiacque : si tratta, infatti, del primo libro esplicitamente dedicato ai bambini, praticamente ilcapostipite della letteratura per l’infanzia.
«Molte volte abbiamo vogato insieme, su quelle acquetranquille, io e le bambine mentre improvvisavo qualche favola per farledivertire. Nessuno dei racconti venne poi trascritto: vivevano e morivano comeeffemeridi. Almeno sino alla volta che, per caso, una delle piccoleascoltatrici mi chiese di scrivere una fiaba per lei. Da allora è passato tantotempo, tuttavia ricordo benissimo cosa accadde: cercavo un tema fantasticooriginale dopo aver cominciato a spedire la mia eroina in fondo alla tana di unconiglio. E andai avanti, senza avere la minima idea di cosa sarebbe accadutoin seguito».
Oxford, 1862: il giovane docente di matematica CharlesDodgson navigava in barca sull’Isis, un tratto del Tamigi, insieme alle trefiglie del prof. Liddell, grecista e decano della sua facoltà, e al reverendoDuckworth. In quel «pomeriggio dorato» Dodgson – come raccontò egli stesso –avrebbe inventato una «fiaba», Alice’s Adventures Underground, che poiavrebbe messo per iscritto e regalato a una delle tre sorelle, la piccola AliceLiddell, che all’epoca della gita in barca aveva 10 anni. Lo straordinario manoscrittoillustrato è ancora oggi custodito alla Britis
Ma come aveva conosciuto Alice ?
«Sono andato nel pomeriggio sino alla casa del decano perfotografare la cattedrale ma i tentativi sono falliti. Le tre bambine sonorimaste quasi sempre in giardino e siamo diventati ottimi amici. Abbiamoprovato a raggrupparle in primo piano ma erano troppo impazienti per restare inposa. Segno questa data con un sassolino bianco».E’ l’esplicita confessione diun incontro fortunato.Carroll che ama la fotografia incontra Alice , una delle tre sorelle Liddell e conlei annoda un rapporto importante. Tanto che continua nei mesi edanni successivi a ritrarla in molte pose e al ei invia lettere fino a quandoper volontà dei genitori questa corrispondenza e anche questo rapporto siinterrompe .

In libreria i festeggiamenti sonoiniziati ad Ottobre 2014, quando MacMillan hapresentato due nuovissime edizioni, una di Alice el’altra dello Specchio. Entrambi i titoli contengono stampea colori delle illustrazioni di JohnMacfarlane, le stesse che vennero commissionate per accompagnarel’uscita della prima vera edizione per bambini (1927).Le prefazioni ai librisono rispettivamente di Hilary McKay (per il Paese delleMeraviglie) e di Philip Ardagh (per lo Specchio).
Perché, come si diceva la favola di Alice e del suo viaggio sotto terra rappresenta un punto fermo ormai nellaletteratura per l’infanzia?Perché come scrive GiuliaElena Vigoni in http://www.instoria.it/home/carroll_alice_paese_meraviglie_analisi_I.htm “Dickens in Oliver Twist si era impegnato arendere il più realisticamente possibile le deplorevoli condizioni in cui ibambini erano costretti a lavorare; Emily Bronte con Wuthering Heightssi era cimentata con un romanzo tra il romantico e il vittoriano senza venirmeno ai dettami imposti dalla propria epoca; Oscar Wilde aveva criticato lasuperficialità dell’aristocrazia vittoriana, i valori morali ormai decaduti inun’epoca in cui tutto ruotava attorno all’apparenza, alla bellezza, alle mode,al denaro… perché Carroll andò cosi controcorrente?
A ben vedere Alicein wonderland proprio come Oliver Twist, non è solo una favola perbambini: in questo romanzo convergono gran parte delle ideologie del XIX secoloma è anche precursore di alcune teorie del secolo scorso. Sogno e realtà,maschere e inconscio, spazio e tempo, tutto confluisce in una delle favole piùamate dai bambini dal 1865 ad oggi.”

Scrive Pietro Citati che l’unica grande legge che regge il mondo di Alice èquella della Metamorfosi, con il suo dissolvere ogni cosa nella potenzialitàdell’essere. Una metamorfosi che è qui il motore di molte trasformazioni tra cui quellaprincipale: quella linguistica . Il termine di paragone è la pregressaconoscenza rispetto alle cose del mondo, il “qui e adesso” rispetto a quel cheè il contesto di provenienza. Alicestessa si avvale delle mutazioni degli altri e vede cambiare se stessa: Evviva, sono ametà dell’opera! Però, tutti questi cambiamenti fan girare la testa, non si samai quello che si diventa da un momento all’altro!
Il viaggio di Alice è un viaggio di ricerca. Alla ricerca della propria identità.Ogni personaggio che si oppone ad Alice è anche la proiezione di una parte dise stessa.Non a caso qui Alice interroga e si interroga per conoscere . Lentamente affiora nella suamente e nella sua coscienza la consapevolezza dell’essere che però, guarda casosi appalesa con una caduta all’indietro. Il Paese delle meraviglie è per Aliceil luogo dove vede la contemporaneità delle proprie sedimentazioni e delleproprie variazioni.
La storia narrata da Carroll è sostanzialmente una storia di formazione e di crescita. Alice attraversaesperienze, nel mondo delle meraviglie, che mettono in crisi e in discussionetutte le sue precedenti esperienze: Mettono in crisi il suo concetto di normalità (“ma cos’è per noi la normalità?”).
La caduta verso il centro dellaterra,nella sua irrealtà metafisica , non è un precipitare . Seppureirreale ci accosta al “come se “ chediventa quindi la strada che faemergere contenuti repressi. Emersioneche si avvale della legge del motto dispirito,degli inconsci giochi di parole ,la manipolazione delle parole stesse .

Nel mondo di Alice non ci si può fidare di niente e di nessuno: ii personaggi sono bizzarri,parlano come se giocassero con le parole .Laspazialità è sovvertita , il corpo di Alice cresce e rimpicciolisce, causandolenon pochi problemi.I colori non sono piùquelli che sembrano le rose sono bianche ma vengono dipinte di rosso.E infineanche gli animali e i fiori parlano.scortesi, presuntuosi e arrabbiati.
Ma Alice non perde mai le sue maniere educate, la sua completasincerità (tipica dei bambini) e la sua sanità mentale, sebbene ripeta dicontinuo: “Il modo in cui tutti litigano tra loro… Sarebbe abbastanza per farmiimpazzire!”.
La
storia di Aliceha ancora per noi significato e insteressea distanza di
oltre un secolo e mezzo da quando venne scritta? Sicuramente
.PerchéAlice sembra dirci come scrive Licia Ambu in “Alice nel paese della metamorfosi “ su http://www.griseldaonline.it/:”Ci
vuole una statura per ogni cosa, sembra volerci dire la bambina,quando
lamenta i suoi sette centimetri di statura di fronte ad un
brucorisentito, poiché sette centimetri sono precisamente anche la sua
altezza.Questo sforzo dialogico continuo con il mondo alimenta il
parlare con il suoio, quasi a metter in scena quella profonda
convinzione che è in leidell’essere due persone. Elogiarsi o punirsi,
fino al tentativo di tornare quelche era sempre stata. Necessità di
avere un controllo su ciò che accade, pervolgerlo a proprio vantaggio,
il tentativo perpetuo di gestire il meccanismo.“Chisei tu?” disse il Bruco.
“Io… ora come ora non saprei, signore”, rispose Alice alquanto timidamente,
“al massimo potrei dirle chi ero quando mi sono alzata stamattina, ma daallora c’è stata
una tale baraonda di cambiamenti.”


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