Perdona se non so essere lieto.
Lieti e allegri io volevo
i giorni della mia vita tutta,
ora passati, ora feriti,
ora ammalati, ora felici, ora tuoi,
ora solitari. Qualche volta
tornano poi
all'ora del te
l'ora della conversazione quotidiana.
Così stanno tutti là ancora
nel salotto buono della casa
a disposizione
dell'orologiaio che dà, regola
e toglie
e quello che resta
è il conto di un trasloco
che sembra un intoppo del sangue
ma è solo il ricordo di ciprie e gelati
di lontane sere d'estate
che l'orologiaio non conosce
perché dice sempre
non serve studiare il copione
come viene viene alla prima
anche se poi. . .
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