Da un martedì ad un sabato - poesie –
1.
Da un martedì a un sabato
ho letto del viaggio delle navi
raccontato da Omero
e mi sono chiesto per dove fare rotta
ora che il mio vagabondare
corre dietro ad un’amo0re
che tutto muove, Omero
e il suo mare.
Resta con me stasera
in questa silenziosa fantasia
che è come un paese d’estate
stracolmo d’inganni
che è come il pensiero d’un dolore
d’altri tempi
l’impercettibile lancetta
del desiderio che viene senza pazienza
nel contro vento del rosseggiare
della sera
ed è quasi un deriva
tra sogno e insonnia.
Dentro perduto
avanza di nuovo ancora il desiderio di te
ed è un dolceamaro respiro
inesauribile.
2.
Bella e ricolma di malinconia
dinanzi agli occhi ho questa luna
esanime in un cielo a cenci
come uno straccio smorto
di lenzuolo sul letto disfatto.
Una terra umida assolve l’aria afosa
piena di echi e stanotte
par sentire un verso straripato
troppo simile a una censura
che è come dire al cuore
non ti vergognare di trovare
da un respiro d’amore
la pienezza d’un suono.
3.
In sogno ho visto il mare
era come un campo di fieno
alla luce impallidita d’un sole
dalle braccia abbandonate sulla terra ,
odorava di rose
ed era mosso da un vento vuoto.
Il mare, il mare che ha natura
e fede nel sogno si è fatto ombra.
L’ombra silenziosa del nostro tempo
passato che abbiamo vissuto
come esistenze di giorni ,
di notti, di parole e respiri,
di amplessi e litigi.
Lungo l’erba infinita di quelle onde
ai venti successivi di quello
che mi resta da vivere
dissemino di mare in mare
le tepide figure
del mio dolore di vivere.
4.
Lo spazio d’uno sguardo
è quel chiedere scusa
come una carezza che arde.
Riposa l’eternità con i suoi limiti
e nelle calde mani
odora una passione
da uomini. Ritorna
ma invano la voglia d’un tremebondo
amore pieno di venti tormentosi
e incolmabili di fiori.
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, giovedì 5 giugno 2012
giovedì 5 luglio 2012
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