
ὑπερβολή,hyperbolé, l'iperbole l’eccesso,l’intersezione di un cono circolare retto con un piano che taglia il cono in entrambe le suefalde. Esagerazione, eccesso, enfatizzazione, ingrandimento, ampollosità, gonfiatura.
S’i’ fosse foco, ardere’ il mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempestarei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, mandereil’en profondo;
s’i’ fosse papa, serei allor giocondo,
ché tutti cristïani embrigarei;
s’i’ fosse ‘mperator, sa’ che farei?
a tutti mozzarei lo capo a tondo.
S’i’ fosse morte, andarei da mio padre;
s’i’ fosse vita, fuggirei da lui:
similemente faria da mi’ madre,
S’i’ fosse Cecco, com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le vecchie e laide lasserei altrui.
Sonettocon rime incrociate nelle quartine e alternate nelle terzine. Lo schema è ABBA,ABBA; CDC, DCD. Parole in rima: mondo, profondo, giocondo, tondo; tempestarei,annegherei (rima imperfetta), imbrigarei, farei; padre, madre, leggiadre; lui,fui, altrui.
Parafrasi
Se io fossi fuoco, brucerei il mondo; se fossi vento, glimanderei una tempesta; se fossi acqua, lo annegherei; se fossi Dio, lo fareisprofondare; se fossi il papa, allora sarei felice, perché metterei nei guaitutti i cristiani; se fossi l’imperatore, lo farei senz’altro: taglierei latesta a tutti quelli che mi stanno intorno. Se fossi la morte, andrei da miopadre; se fossi la vita, non starei insieme a lui: lo stesso farei con miamadre. Se fossi Cecco, come in effetti sono e sono sempre stato, prenderei ledonne giovani e belle e lascerei agli altri le vecchie e brutte.
« […] l’Angiolieri riesce a raggiungere, con taleinconsapevole fedeltà alle immagini di un’altra e tutta diversa mitologia, quelmondo di figure ideali che è sola dimora dell’arte.»
(G. Cavalli, Rime di C. Angiolieri, Fabbri, 1997)

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