ET TERRA MOTA EST : Il popolo delle carriole, un orgoglio aquilano,
ET TERRA MOTA EST : Un Il popolo delle carriole, un orgoglio aquilano,
Un brevissimo scritto di Giustino Parisse ,esemplare perchè nella essenziae brevità riesce a dire la sofferenza di unacittà e dei suoi cittadini :"E’ iniziato ieri in tribunale il processo nei confronti di 5 persone che nel marzo del 2010 insieme ad altre migliaia diedero vita alla protesta delle carriole. Sono accusate di violazione della zona rossa, dove c’erano ancora montagne di macerie da rimuovere. La “stagione” delle carriole – che si aprì nel febbraio 2010, continuò nel luglio con la manifestazione a Roma durante la quale i terremotati furono picchiati dalle forze dell’ordine schierate dal governo e si chiuse a novembre con un corteo sotto la pioggia per le strade della città distrutta – è forse la sola cosa di cui gli aquilani possono andare orgogliosi fra le tante vicende miserevoli che stanno caratterizzando la penosa, lenta, offensiva per la dignità dei cittadini, ricostruzione. Il popolo delle carriole per un momento rappresentò la voglia di riconquistare il centro storico, togliersi di dosso la dittatura di un commissariamento asfissiante, gridare la rabbia per un immobilismo che purtroppo dura ancora. Poi la politica, gli interessi delle lobby, un sottobosco di personaggi interessati solo a far soldi facili, hanno messo a tacere quel “popolo”. Oggi le carriole andrebbero prese di nuovo ma per togliere il marcio da tanti palazzetti della politica dove si pensa solo a speculare sulla tragedia del terremoto."
Eremo Rocca S. Stefano sabato 2 marzo 2013
Un brevissimo scritto di Giustino Parisse ,esemplare perchè nella essenziae brevità riesce a dire la sofferenza di unacittà e dei suoi cittadini :"E’ iniziato ieri in tribunale il processo nei confronti di 5 persone che nel marzo del 2010 insieme ad altre migliaia diedero vita alla protesta delle carriole. Sono accusate di violazione della zona rossa, dove c’erano ancora montagne di macerie da rimuovere. La “stagione” delle carriole – che si aprì nel febbraio 2010, continuò nel luglio con la manifestazione a Roma durante la quale i terremotati furono picchiati dalle forze dell’ordine schierate dal governo e si chiuse a novembre con un corteo sotto la pioggia per le strade della città distrutta – è forse la sola cosa di cui gli aquilani possono andare orgogliosi fra le tante vicende miserevoli che stanno caratterizzando la penosa, lenta, offensiva per la dignità dei cittadini, ricostruzione. Il popolo delle carriole per un momento rappresentò la voglia di riconquistare il centro storico, togliersi di dosso la dittatura di un commissariamento asfissiante, gridare la rabbia per un immobilismo che purtroppo dura ancora. Poi la politica, gli interessi delle lobby, un sottobosco di personaggi interessati solo a far soldi facili, hanno messo a tacere quel “popolo”. Oggi le carriole andrebbero prese di nuovo ma per togliere il marcio da tanti palazzetti della politica dove si pensa solo a speculare sulla tragedia del terremoto."
Eremo Rocca S. Stefano sabato 2 marzo 2013
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