martedì 18 giugno 2013

LETTERE DALL’EREMO : Crisi di coscienza

LETTERE DALL’EREMO : Crisi di coscienza

Tutti fanno un gran parlare della , crisi economica. Anchese, in realtà, coloro che sbraitano di più sembrano proprio coloro chedovrebbero guidare l'economia: politici, banchieri e i loro portavocegiornalieri. Ma io ricordo che gli italiani sono stati in grado di superare benaltre crisi "economiche" e non solo: ricordo il tempo in cui mancavapersino il mangiare e la gente andava in bicicletta al lavoro cantando, quandonon ci andava a piedi o su carri bestiame.

Così mi  viene inmente il Cardinale dei Karamazov di Dostoevskij che Freud in una celebreannotazione definì «il romanzo più grandioso che mai sia stato scritto». Il suodiscorso fa riferimento alle tre tentazioni del demonio a Cristo nel deserto:«Tu vuoi andare nel mondo, e ci vai con le mani vuote, con non so qualepromessa di libertà, che quelli, nella loro semplicità e nella loro ingenitasregolatezza, non possono neppure concepire, e ne hanno timore e spavento,giacché nulla mai fu per l'uomo e per la società umana più insopportabile  della libertà! Ma vedi queste pietre perquesto nudo e rovente deserto? Convertile in palle e dietro a te l'umanitàcorrerà come un branco di pecore, dignitosa e obbediente, se anche in continua trepidazione che Tu ritragga la manoTua e vengano sospesi loro i Tuoi pani» ... «Tu hai ribattuto che "non di solopane vive l'uomo ma di tutto ciò che esce dalla bocca di Dio" ... »,
Oggi, non solo il pane, in questo moderno deserto, ma sonostati dati automobili, case vacanza, computer e telefonini. Eppure la gente noncanta più. C'è in giro una specie di diffidenza verso l'umanità. Si avvera ilsenso, della risposta di Cristo, e l'errore insito nel discorso del Cardinale:la gente ha perfino il superfluo ma è scontenta, spesso disperata, nelle nostrecittà vediamo i segni della tristezza e della paura. Accade qualcosa che cideve far riflettere: sono t sintomi di un decadere della coscienza. L'uomo nonsi sente più obbligato a compiere il proprio dovere nel lavoro né nei confrontidei propri simili né verso se stesso. E ciò si vede anche nella passività concui subisce tutti gli strumenti che gli sono stati messi a disposizione. Spessonon si usano più le auto; i telefonini, le televisioni, i computer. O!testi,che sono dei semplici strumenti, fanno dell'uomo uno strumento, impongonoall'uomo il loro feticismo. .
Ma poi, in quanto tutto è stato fatto per il pane, diamodavvero il pane a tutti? O non lo strappiamo piuttosto ad alcuni, a troppi nel mondo,in Asia, in Africa, in Sudamerica o altrove? E quante volte nella storia laproposta del pane si è trasformata in guerra? E intanto stiamo distruggendo lanatura, inquiniamo le acque, l'aria, la terra. Ripete anche il Cardinale:«S'impadronisce della libertà degli uomini solo colui che rende tranquille lecoscienze».
A questo servono le ideologie, compresa quella economica,Marx o Adam Smith o Ricardo o Malthus. Ma non basta. Si sta sviluppando conl'aiuto dei mass-media un'ideologia ancora più pericolosa, quella delloscientismo (che naturalmente comprende sempre l'economia). Non si confonda loscientismo con la scienza Giacché la scienza presuppone l'incessante ricerca,la tensione di conoscenza, l'attenzione a quel mistero che, comunque lo sichiami, assilla l'uomo fin dai tempi dei tempi. Diceva appunto Planck: «Piùconosco e più mi trovo davanti il mistero».
Invece, in virtù di uno "scientismo" volgarizzatodalle tv e dai giornali, il popolo meno avvertito - per fortuna non tuttisoggiacciono alla malia dei cardinali o dei principi o dei presidenti - pensache ormai l'uomo abbia compreso tutto, che non esista che la materia e l'uomo .possa arrogarsi il ruolo del "creatore di vita". E, logicamente,questa pretesa alla Frankenstein genera la corsa al sesso, al denaro, alsuccesso e al suicidio. Conta ciò che si realizza fuori di noi.
«Sì, noi li obbligheremo a lavorare, ma nelle ore libere dallavoro daremo alla loro vita un assetto dì giuoco infantile, con canzoni dabambini, cori e danze innocenti... Oh noi permetteremo loro anche il peccato... », dice sempre il Cardinale di Dostoevskij. Sembra un ritratto del mondomoderno. Del resto moderno non discende da moda?
Si tratta davvero di'una crisi economica? Certo lamaggioranza resiste ancora nel fare il suo dovere nel lavoro e nella vita. Mafino a quando? Intanto viviamo ogni giorno con la minaccia sulle nostre testedi tante bombe atomiche che  potrebberodistruggere la terra per ben 700 volte. Ci hanno tolto il tempo, il silenzio;due grandi beni su cui è fondata la nostra biologia. il cancro è il male piùevidente di questa accelerazione psicologica del tempo; non si tratta diaccelerazione abnorme delle cellule?
Si diceva tempo fa tra il popolo quando le cose andavanomale «non c'è più religione». Che significava? No, il popolo non era bigotto néaderente a un "credo". E noi non siamo nostalgici di una teologia.Crediamo però che la religione sia fondamento di ogni sorgente civiltà, siinizia con una fondata immagine dell'uomo e del mondo. E due sono i cardini diogni religione: il rapportò col mistero del mondo e col mistero di se stessi, con ciò che, da un punto di vistauniversale o individuale, contenga nella carne pulsione alla vita; e l'amoreverso i propri simili, il fulcro di ogni società e ogni convivenza, Quandoviene chiesto a Cristo dove sia il Regno dei cieli, risponde: «Il Regno deicieli è dentro di voi».
Dunque in noi e fuori di noi nel mistero dell'universointero è il senso di questa crisi. «La fede infatti è la vita dell'anima»; diceTommaso d'Aquino. «Ed è proprio questa fede che ci permette di godere la vita»,commenta Raimon Panikkar. Non si tratta di una fede teoÌogica, ma dellaconsapevolezza che la vita di un uomo è coscienza di se stessi, ascolto eattenzione alla natura che ci attornia al nostro corpo, al mistero del vivere.Dice ancora Panikkar: «Senza il correttivo della mistica riduciamo l'uomo a unbipede razionale, quando non razionalista, e la vita umana alla supremaziadella pratica razionale». Che ne facciamo del sentire del corpo, dei sensi,dell'esperienza emozionale, del flusso astrale, del pensiero inconscio, delnostro rapporto con le cose e con l'altro?
«II progresso della medicina moderna, ad esempio - scriveKarl Jansky-, dipende quasi interamente dalla scoperta dei raggi X e degliantibiotici, che fu in entrambi i casi completamente accidentale ... Non eranorazionali». E Iohn Polany precisa: «II bambino non conosce neppure ladifferenza tra lavoro e gioco. In ciò che somiglia all'artista e alloscienziato» ..
Quando Dante scrive che «fede è sostanza di cose speratè / eargomento delle non parventi», dice qualcosa di essenziale a ogni momento dellavita di un uomo. Non si può trasformare il pensiero in un puro movimentoteoretico. Si pensa anche mossi dai sensi e dall'amore. «Ama il Signore Dio tuoe il prossimo tuo come te stesso» è qualcosa di più di un impegno morale, è ilcorpo fondante del vivere umano.

Franco Loi  Ma qui lavera crisi è di coscienza  Il sole 24 Ore


Eremo Rocca S.Stefano martedì 18 giugno 2013









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