In quelle stanze che ospitavano la sezione del Partito grande era il fermento di discussioni,riflessioni, studio e lavoro di proselitismo, propaganda e politico.In definitiva quei comunisti che avevano attraversato la lotta partigiana ,che cantavano “Bandiera rossa” , applaudivano Palmiro Togliatti (è un modo un poco romantico di ricordare quel tempo ma perdonate ero ancora un bambino ),quei comunisti non mangiavano i bambini e nemmeno i preti.
Padri e madri che a quel tempo a volte non trovavano lavoro in questo paese e che furono costretti ad andare a costruire un’altra Italia nel mondo e soprattutto nelle Americhe .
Lì costruirono le Little Italy e vi giunsero spesso scalzi e affamati e molti di loro, con grande sofferenza restarono scalzi e affamati anche là.
Alcuni di loro tornarono e si portarono affibbiato addosso per sempre il nome di “ americano” e parlavano in modo strano , “job” per dire lavoro, “frigider” per dire frigorifero e amavano vedere alla tivvù italiana che cominciava allora a diffondere programmi di massa Frak Sinistra e Perry Como Show
Quell’emigrazione fu il salto della luna , un’apocalisse, lo spopolamento della campagna e della montagna abruzzese . L’Abruzzo di Natali e di Gaspari, isolato tra le montagne ,l’Abruzzo ancora di pecorai e di marinai.
Sullo stesso Corso Ovidio poi c’erano le sezione del Partito Socialista Italiano e que lla della Democrazia Cristiana. Il Partito Socialista di Nenni e Saragat , la Democrazia Cristiana di Alcide de Gasperi.
Questa è ormai una cronaca marziana.
Sono i ricordi di un ragazzo e poi di un adolescente che oggi quasi vecchio è consapevole che quel mondo non esiste più.
Ma proprio perché rappresenta una radice ancora forte e salda in quanti hanno vissuto quegli anni , di fronte alle vicende della politica di oggi , dell’imprese del malaffare e della criminalità organizzata di oggi ci indice a dire :” Perché non ricominciare da lì”
In termini di mutamento, di sostanziale cambiamento , di lotta alla corruzione perché non ricominciare allora

da Antonio Gramsci ed Enrico Berlinguer da una parte con la loro “questione morale” e dall’altra perché non ricominciare da De Gasperi, Rossetti, Moro, La Pira e Scoppola con quella loro “democrazia pluralista”. Ricominciare dalla democrazia pluralista che i padri costituenti vollero mettere al primo posto traducendola in una realtà che significa ascolto delle reciproche ragioni per trovare un punto di intesa , un momento di collaborazione e di identificazione di obiettivi comuni.
E sull’altro versante perché non ricominciare da Adriano Olivetti e dalla sua concezione dell’industria legata allo sviluppo della comunità,legata al tempo e al luogo . E scusate se è poco in tempo di ruberie e globalizzazione selvaggia.
Ricominciare da loro che non sono comunisti, socialisti, democristiani ma uomini politici e uomini imprenditori ma uomini per un Italia che ne ha oggi bisogno più di allora.
Nessun commento:
Posta un commento