La seconda notte: la notte di Abramo o della fede
La terza notte: la notte dell’esodo o della liberazione
La quarta notte La notte del Messia o dell’amore crocofisso
La notte di Pasqua ,la notte della salvezza,riassume il racconto delle quattro notti fonti del dono dell’esperienza di grazia che il Signore ha dato agli uomini.

L’osservanza scrupolosa del “seder pasquale” consiste per ogni famiglia di magiare le erbe amare (“maror”),il pane dell’afflizione ,il “matzah” o pane azzimo ( pane non lievitato perché nell’urgenza della fuga dall’Egitto non ci fu tempo per farlo lievitare) e di bere il vino alle coppe della salvezza.
Il “ seder pasquale” è dunque il rito che regola la purificazione di ogni lievito, simbolo del fermento del male che è in noi (“chametz”) e la celebrazione del banchetto.

Pane azzimo dell’ostia e calice del vino sono nel segno della continuità dell’eucarestia con il banchetto pasquale ebraico pur nella novità della presenza reale del Signore Gesù.
Perciò la liturgia della Veglia pasquale canta così: “Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti del Cristo dall’oscurità del peccato e della corruzione del mondo, li consacra all’amore del padre e li unisce alla comunione dei santi.. Questa è la notte in cui Cristo , spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro.
Perché si fa memoria della schiavitù di Egitto , ci si dispone a gustare il sapore della libertà bevendo alle quattro coppe della salvezza.
Il racconto delle quattro notti è riferito nella tradizione ebraica in rapporto alla benedizione ( o qiddush) delle quattro coppe in un antico documento che ne parla ed è il TARGUM ONKELOS a Es. 12,42.”In realtà quattro notti sono scritte nel libro del memoriale. LA PRIMA NOTTE fu quando il Signore si manifestò nel mondo per crearlo: il mondo era deserto vuoto e la tenebra si estendeva sulla superficie nell’abisso ma il Verbo del Signore era la luce e illuminava. Ed egli la chiamò notte prima (QIDDUSH della prima coppa) .

LA TERZA NOTTE fu quando il Signore si manifestò contro gli egiziani durante la notte : la sua mano uccideva i primogeniti di Egitto e la sua destra proteggeva i primogeniti di Israele per compiere la parola della Scrittura : Israele è il mio primogenito (Es. 4,22) Ed egli la chiamò : la notte terza ( QIDDUSH della terza coppa).

Far memoria di queste quattro notti aiuta ad entrare intensamente nella notte di Pasqua, culmine e fonte della salvezza nostra e di tutte le creature che sono al mondo. Come quattro tappe esse scandiscono il cammino, teso a fare sempre più di noi , per tanti aspetti figli della notte, i figli della luce redenti dall’Amore.

“non abbiate paura ,voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E’ risorto come aveva detto…” Matteo 28,5
“ …non è qui .Ecco il luogo dove l’avevano deposto..Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea.Là lo vedrete come vi ha detto.” Marco 16,6
“donna perché piangi ? Chi cerchi? Ella pensando che fosse il custode del giardino gli disse “Signore se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai portato e io andrò a prenderlo “. Gesù le disse “Maria!” Essa allora voltatosi verso di lui gli disse in ebraico “Rabbuni!” che significa Maestro” Giovanni 20,15
BUONA PASQUA 2010
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