Non è facile distogliere gli occhi dalla bellezza. Anche se
l’assuefazione alla troppa bellezza la rende comune. Non è facile rimanere in
silenzio davanti alla bellezza. Anche se poi quello che si riesce a dire sono
come le parole che pronunciano i bambini. E’ comodo urlare davanti alla
bellezza anche se poi si può rimanere come tramortiti. Al cospetto della
bellezza e davanti alla verità si vorrebbe tornare bambini . Perché è solo dei bambini lo stupore ,la capacità di
meravigliarsi e di stupirsi. Meraviglia e sorpresa, tale da togliere quasi la
capacità di parlare e di agire. In questo caso Intenso turbamento dovuto a
meraviglia e sorpresa di fronte a qualcosa
di inatteso, sicuramente piacevole .Sbalordimento dinanzi ai colori
delle tele , alla fattura delle statue, alle immagini di Madonne e bambini dalle guance rosee, paffuti . Lo stupore territorio di confine. E da quel confine tu
guardi l’intera storia di una regione, di un territorio .Pensi di percorrere
poche sale dalle pareti
imbiancate con una sola tonalità di colore
a cui però la luce artificiale per la sua posizione riesce a dare tutti
i riverberi dell’arcobaleno , perché è
una luce che abbraccia i policromi ,le velature ,le tessiture, i chiaroscuro
,l’ombre, le mezzetinte ,quasi come per
la musica la polifonia . E invece non stai percorrendo delle sale di un museo
ma spazi infiniti ,un percorso di civiltà durato millenni e un percorso fisico
materiale in cui puoi fare esperienza. E così ti sembra di arrampicarti sul
Gran sasso o di percorrere gli altopiani maggiori o di navigare nella vastità
di un mare che ha approdi in una costa
che corre alle prime colline dell’entroterra abruzzese per innalzarsi ad
altezze mozzafiato.
E’ questa la sensazione che si prova visitando le sei sale,i
duemila metri quadrati di esposizione del nuovo Museo d’Arte d’Abruzzo , su un’area di 4 mila, con circa 120 opere esposte, tre anni di
lavori, più di 5 milioni di euro spesi. E’ il il Munda, il nuovo museo nazionale d’Abruzzo.
Qui sono state trasferite alcune opere che erano ospitate nel Forte Spagnolo
prima del terremoto e restate in
magazzino in questi ultimi anni , grazie al finanziamento dal Mibact attraverso
Invitalia, nell’ambito del progetto Mumex, i grandi musei attrattori del
Mezzogiorno d’Italia.
Andatelo a vedere .Tra l’altro fino al 3 gennaio p.v l’ingresso è gratuito
.Andate a vedere il Trittico di Beffi,
il Cristo deposto di Penne, la pala con Madonna e santi di Paolo Cardone, la
collezione Cappelli, il Presepe di Tione.Il tutto viene introdotto da una sala
dedicata alla esposizione di reperti archeologici :testimonianze
delle civiltà italiche, e in particolare dei Vestini, pezzi provenienti da
Amiternum e testimonianze degli ultimi scavi di Fossa e di Ocre». Fate il
confronto tra una scultura di Madonna con bambino ( nella seconda sala
)di nuova acquisizione attribuita al
maestro di Santa Caterina Gualino con la
scultura sorella già esposta al Castello e restituita ai suoi colori
originali. E poi le opere di esordio di
Andrea De Litio , il San Silvestro dall’Aquila
e diversi polittici. E poi ,per chi non avesse avuto modo di vedere la mostra allestita nel Covento di S,
Giuliano dopo la sua riapertura in una delle sale del Munda può
ritrovare l’atmosfera del messaggio francescano e alcune tappe
della storia dell’Osservanza a L’Aquila .
E uscirete stupiti, meravigliati, ripieni di una grazia che
è solo quella della bellezza. Quella che colma
l’animo e mette tutto in secondo piano ,stress, ansie, problemi del
vivere quotidiano. Vi sentirete anche
,per qualche istante, parte di un territorio nella sua fisicità e nella sua
spiritualità che da millenni lo
istituisce e lo costituisce
,insomma lo fa quello che è. E’ non è cosa da poco.
Eremo Rocca Santo Stefano martedì 22 dicembre 2015
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