Pietro Cavallini – Nativita di Cristo , 1291 mosaico
La pittura gotica: La
scuola romana: Rusuti, Cavallini, Torriti
Un altro significativo artista del mosaico,
il romano Filippo Rusuti, realizza un Cristo Benedicente fra gli angeli
nella facciata della basilica di Santa Maria Maggiore (una delle quattro
basiliche patriarcali di Roma). Siamo tra la fine del XIII e gli inizi
del XIV secolo, cioè nel periodo in cui viene rifatto, nella stessa chiesa, il
mosaico dell'abside con la rappresentazione dell'Incoronazione di Maria
ad opera del Torriti. Il Cristo Benedicente è affiancato da altre
composizioni con coloristica più elevata, che alludono alla miracolosa
fondazione della basilica, dalle quali si evidenzia la maniera del Cavallini.
Il Rusuti, da un documento che riporta, in modo non perfettamente leggibile il
suo nome, risulta trovarsi nel 1308 a Potiers (Francia), insieme a suo figlio
Giovanni ed al collaboratore romano Nicola de Marzi, per la decorazione del
palazzo di Filippo il Bello.
Questa è la testimonianza della grande
vitalità della scuola romana, della quale il Cavallini è il rappresentante
della parte migliore, con le sue vaste composizioni di grande respiro, con le
figure concretate nel loro senso plastico e rivestite con gradevoli finezze
cromatiche proprie dell'arte tardo-bizantina aulica, quella cioè che
più si avvicina all'elegante gusto ellenistico.
Completa di questi caratteri, l'arte del
Cavallini si presenta con tutta la sua bellezza nei rivestimenti musivi della
basilica di Santa Maria in Trastevere (1291). Alcune di queste opere – Dormitio
Virgins, Natività della Vergine, del Bambino – seguono per iconografia il gusto
bizantino, altre hanno come
caratteristica principale una più semplificata forza narrativa - Presentazione
al Tempio, Adorazione dei Magi, Annunciazione -. Il modellato di Pietro
Cavallini conferisce alle forme un buon grado di compattezza ed un ottimo grado
di vigore plastico, valorizzato soprattutto dall'armonia del cromatismo ben
graduato nel chiaroscuro con gradevoli effetti di luminosità. Egli raggiunge
una maggior forza di rilievo nella decorazione con gli affreschi nella basilica
di Santa Cecilia in Trastevere, in un frammentario Giudizio Finale che ha le
stesse caratteristiche di quello nella chiesa di Santa Maria di Vescovio.
Eremo Rocca Santo Stefano giovedì 17 dicembre 2015
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