Negli passati a lungo ho letto le poesie di Penna perché fece vivere in me la convinzione che i versi non potessero essere scritti che in quel modo. Tanto da dedicargli la raccolta “Stelle in corsa “ perché la poesia di Penna si eleva verso il paradiso che i suoi occhi vedono sempre incarnarsi nel mondo.
***
Fuggono i giorni lieti
lieti di bella età.
Non fuggono i divieti
alla felicità
***
I pini solitari lungo il mare
desolato non sanno del mio amore.
Li sveglia il vento, la pioggia
dolce li bacia, il tuono
lontano li addormenta.
Ma i pini solitari non sapranno
mai del mio amore, mai della mia gioia.
Amore della terra, colma gioia
incompresa. Oh dove porti
lontano! Un giorno
i pini solitari non vedranno
- la pioggia li lecca, il sole li addormenta -
coll'amore danzare la mia morte
***
Mi nasconda la notte e il dolce vento.
Da casa mia cacciato e a te venuto
mio romantico antico fiume lento.
Guardo il cielo e le nuvole e le luci
degli uomini laggiù così lontani
sempre da me. Ed io non so chi voglio
amare ormai se non il mio dolore.
La luna si nasconde e poi riappare
lenta vicenda inutilmente mossa
sovra il mio capo stanco di guardare
Eremo Rocca Santo Stefano giovedì 21 gennaio 2016
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