DI GIORNO IN GIORNO . Versi d’altri ed altri versi : Gabriella Fantato
Incontro la mattina presto
era sul ciglio della strada
la donna in guanti giallo girasole
che non faceva caldo
e poi non c’era il freddo dell’inverno
e lei non aveva altro che le mani
a dire tutta la sua storia
e i giorni non contati, i no taciuti
e i tanti detti o forse mai, chissà
…………………………………..
se li portava dentro tutto curvo
quel suo sacco di giorni,
d’anni e di vestiti addosso
in linee e cerchi a volte,
tra l’azzurro-grigio dei capelli
tra le crepe alte delle guance
e il bianco delle ciglia sparpagliate
(le labbra erano una riga sottile,
appena appena rossa ,lieve
a separare silenzi e voci ,
quasi un ponte tra l’oggi e quel lungo prima
che s’è scordato già e poi l’ha perduto)
veniva in avanti con mille suoi racconti
tra le dita strette, contratte forte
dall’artrite prese , aggrappate ai sogni
di lei bambina che chiedeva
-ancora un po’, un po’ soltanto
prima d’andare via !-
e sperava non fosse lunedì,
che a scuola s’annoiava
ancora come il primo giorno ancora
è andata via con i suoi guanti gialli
col latte sottobraccio,
nell’azzurro smorto milanese
che ha chiuso il suo passare
come per caso con la borsa stretta
(a perdifiato intanto il mondo ,
senza più sapere senza mai aspettare )
e quel sognare era un po’
come partire fare capolino
………………………………
e come nulla fosse s’è voltata piano
non mi guardava (forse sì chissà!)
rideva appena non si sa a chi
Da Fugando Book editore Castel Maggiore 1996
Eremo Via vado di sole , L’Aquila
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