DIARIO DI UN TERREMOTO .Diario per certi versi in prosa e per certi versi in poesia .L'Aquila 16,17 e 18 Luglio 2009
L’Aquila, 16 Luglio 2009.
Mezzogiorno e un quarto a L’Aquila
un lunedì
novanta giorni dopo il terremoto
che fu come la presa della Bastiglia
anche allora un lunedì
l’ho letto sull’enciclopedia
e sono diretto alla Fontana Luminosa
perché a mezzogiorno e mezzo
sarò davanti ad una pattuglia che mi
sbarra la strada
e se mi metto a discutere perché voglio andare
al centro della città e che ci vai a fare e perché
ci vuoi andare e che non lo sai che è
zona rossa
poi non faccio in tempo ad andare a mangiare
al campo
allora risalgo lentamente questa strada e tutti
gli spazi neri dove prima
c’erano i manifesti mi guardano con occhi neri
torno poi indietro e compro il giornale
che schifo la cronaca
del dopo terremoto
che cazzo c’è da parlare così tanto
righe e righe di parole
cosa diavolo tengono ancora da scrivere
che Berlusconi l’ha detto volete un’altra città
e tutti vogliamo la nostra città com’era e
dove stava
torno indietro all’edicola
e compro un librettino di Rimbaud
e ho sempre in mente fisso quel libro di Catullo
poesie abbandonate nella notte sotto una
montagna di libri
crollati sul pavimento dallo scaffale sbrindellato
vorrei rileggere seduto
alle panchine di questo
viale come ho fatto sempre a tutte le ore
del giorno quando ero libero
Le Balcon o le Nègres di Jean Genet
ma per il momento ho solo Rimbaud.
Torno di nuovo sui miei passi
al tabaccaio chiedo una ricarica
per il telefonino
non fumo più e gli spiace di non potermi
dare la mia scatola di toscani Garibaldi
- quante ne ho comprate fino a quanto
ho smesso di fumare -
Così ho quasi finito la mia ora d’aria
e comincio a sudare a sudare di brutto
perché ci pensi tu , mi viene
in mente all’improvviso che poi non è
tanto all’improvviso
quante ore d’aria come queste dovrò
ancora trascorrere?
E ho il fiato tirato tirato
L’ora d’aria tra Via Acquasanta a Viale della
Fontana Luminosa Viale Fontana Luminosa
Via Acquasanta.
Dove cazzo puoi andare ancora ?
L’Aquila, 17 Luglio 2009
Allarme, allarme, che vuol dire poi
Alle armi, alle armi.
E se non veniva il terremoto ?
Che noia , che palle!
E’ venuto il terremoto !
Che noia, che palle!
Con l’aggiunta, una piccola aggiunta
che tutto va bene, che a L’Aquila
il terremoto è stato uno scherzo
che tutto va bene.
Va tutto bene ! Anzi va tutto bene ?
L’Aquila, 18 Luglio 2009
Ieri sera dovevamo andare al cinema
ma poi per paura del terremoto
ci siamo accontentati del film in tivvù
mio fratello è figlio unico.
E’ grande Scamarcio
più di Zingaretti dice Cristian e perché Anna
Finocchiaro dove la metti
io non so che pensare penso che i biscotti al
cioccolato
della nuora di Pierina sono più buoni;
racconta Grazia il viaggio al mare
e della madre e della sorella di Cristian
un po’ depresse quando le ha lasciate
come abbandonate su una spiaggia davanti
ad un immenso mare,naufraghi,
sembra tutto una commedia
così vado a letto con tutti questi fatti
e mi ricordo di tutte quelle persone
sconosciute che sono passate oggi
per il mio ufficio
e la mattina presto avevo già detto
prima di andare a lavorare oggi è una giornataccia
ma quale naufragi
va tutto male fin dall’inizio dell’anno
e ora che luglio ha afferrato L’Aquila
l’ha trasformata in schegge di luce in vampe
di sole e tuoni
che ti sbattono sul midollo osseo
e ogni pomeriggio così cambia il tempo.
Stamattina avevo messo su il caffè
e leggevo Catullo : Miser Catulle desinas ineptire /
et quod vides perisse perditum ducas
(Povero Catullo,basta con le follie/ ciò che è finito,
convinciti, è finito) e a questo punto m’è caduto
il caffè e mi sono incazzato .Poveri scemi tutti e due
io e Catullo perché non ci convinciamo che è
finito
e pensiamo ancora a L’Aquila,
L’Aquila che non c’è più.
Le foto sono di Valigia blu
Dalla tenda n.2 del Complesso "L. Ferrari " Via Acquasanta l'Aquila 6 Luglio 2010
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