BIBLIOFOLLIA : Ethica di Spinosa
Il codice Vat. Lat. 12838, che contiene il testo completo dell’Ethica, è l’unico manoscritto (apografo, di mano di Pieter van Gent, che a Spinoza fece da scriba) sopravvissuto del capolavoro spinoziano. Venne consegnato al Sant’Uffizio il 23 settembre 1677 dal medico e naturalista Niels Stensen (italianizzato Niccolò Stenone), che fu amico di Spinozanegli anni trascorsi a Leida, in Olanda, prima di convertirsi al cattolicesimo a Firenze nel 1667 durante il suo viaggio in Italia.Prodotto nel 1675, il documento precede la prima edizione dell’Ethica negli Opera posthuma del 1677 (usciti presumibilmente nel gennaio-febbraio 1678), a cura degli amici del filosofo Lodewijk Meyer, Johannes Bouwmeester, Georg Hermann Schuller e Pieter van Gent.
La scoperta si deve a Leen Spruit, lettore di nederlandese alla Sapienza. Pina Totaro, ricercatrice all’Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee- CNR, fin dal 2000 aveva ritrovato e pubblicato
la denuncia nella quale Stenone faceva esplicita menzione del manoscritto in suo possesso. Nel 1922, il codice (adespoto e anepigrafo) venne trasferito alla Biblioteca Vaticana, insieme a un gruppo di altri codici provenienti dalla biblioteca della Congregazione per la dottrina della fede (ex Sant’Uffizio). Nella sostanza, il manoscritto conferma l’autenticità della prima edizione in quanto è una copia fatta fare in Olanda da un ignoto "forastiero Luterano", che Pina Totaro ha identificato in Ehrenfried Walther von Tschirnhaus, ed è indipendente dalla copia usata per la prima edizione, circostanza che finalmente consente la messa in cantiere di un’edizione critica definitiva che eliminerà tutte le congetture che nei secoli si sono stratificate – da piccoli dettagli fino alla restituzione della seconda metà della quinta parte, da molti fino a oggi ritenuta apocrifa.
La ricostruzione d’ambiente tra Leiden e Roma che ha portato alla denuncia di Stenone è un avvincente capitolo di storia della circolazione delle idee, viste con grande drammaticità in termini di diffusione epidemica. Stenone parla infatti di «pericolo della propagazione dello stesso male»e da medico qual era consiglia sollecitudine nella cura.Non poteva certo pensare che consegnandola copia insieme alla denuncia avrebbe preservato, nell’istituzione che condannerà all’inserimento dell’Ethica nell’Index librorum prohibitorum, l'unico documento manoscritto di quest’opera e di quasi tutta la produzione filosofica di Spinoza. L’immediato confronto tra il manoscritto e il testo a stampa indica tre ipotesi d’intervento: modifiche autografe di Spinoza successive al 1675, errori e modifiche di Pieter van Gent durante la copia, decisioni editoriali del gruppo dei curatori.
La pubblicazione di questo importante volume nella prestigiosa collana dei "Brill’s Studies in Intellectual History" mostra quanto sia utile unire l’approccio della "storia filosofica della filosofia", la storia della filosofia tradizionale, con quello della "storia storica della filosofia", secondo il metodo d’indagine interdisciplinare messo a punto ieri dalla history of ideas e oggi dalla intellectual history. Leen Spruit e Pina Totaro, The Vatican Manuscript of Spinoza’s Ethica, Brill’s, Leyden, pagg. VI-318
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, domenica 11 dicembre 2011
domenica 11 dicembre 2011
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