BIBLIOFOLLIA :Un libraio assassino
Molto conosciuti sono i casi del famoso libraio assassino di Barcellona, Don Vincenzo, perché essi sono stati diffusamente narrati anche in diversi libri italiani e particolarmente dal Lumache nel volume: Nella repubblica del Libro. Per cui io mi ero proposto di non parlarne qui; ma poiché un dotto bibliofilo catalano, il sig. R. Miquel y Planas ,mi ha fatto gentilmente dono di un suo elegantissimo libretto ,La Legenda del llibreter assassì de Barcelona ( Barcelona ,Miquel-Rius , 1928), nel quale dimostra che si tratta soltanto di una leggenda , non mi pare fuor di luogo di dirne due parole. Si parla, come è noto , di un Fra Vincenzo , del convento di Poblet , poi libraio a Barcellona sotto i Portici degli Incanti , bibliomane feroce , confesso autore di molti omicidi commessi per soddisfare la sua passione fra i quali quello di un altro libraio suo rivale . Patzot , che egli uccise per rapirgli un esemplare unico dei Furs de Valencia ,rarissimo libro stampato a Valenza nel 1482 da Lambert Palmart : condannato a morte , l’unico suo rammarico fu di aver saputo che di quel libro esisteva un altro esemplare. Occorre dire che in questa drammatica narrazione non c’è una parola di vero ? Questo Fra Vincenzo non è mai esistito, nessun fatto di questo genere non è mai accaduto né a
Barcellona , né in altra città della Spagna, non è mai stato fatto un simile processo e insomma il racconto è inventato dalla prima parola all’ultima. La più antica fonte della leggenda è una pseudo corrispondenza anonima pubblicata nel numero 23 ottobre 1836 della Gazette des Tribunaux, dove si narra l’atroce caso come accaduto allora : su di essa Gustave Flaubert componeva, con notevoli varianti , soprattutto nei nomi dei personaggi , una novella intitolata Bibliomanie che però fu pubblicata postuma soltanto nel 1910 ; frattanto nel 1843, la naota rivista bibliografica di Lipsia , Serapeum, riproduceva il racconto della Gazette des Tribunaux, diffondendone la conoscenza nel mondo dei bibliofili ; e dopo aver ricordato che anche Julies Janin nel suo volume Le Livre (Paris, 1870),ripeteva il racconto medesimo ,non insisterò nel seguirne le vicende , dopo che esso era ormai molto diffuso e noto ovunque. Ma chi fu l’inventore della leggenda ? Questo è meno sicuro , tuttavia il sig. Miquel y Planas, suppone ,con molte buone ragioni , che la’utore della falsa corrispondenza aalla Gazette des Tribunaux, sia stato Carlo Nordier che conosceva Barcellona per esserci andato nel luglio 1827.
Eremo Via vado di sole, L’Aquila, venerdì 5 novembre 2010
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