domenica 7 agosto 2011

Come un suono naturale – poesie –

Come un suono naturale – poesie –

1.

Le montagne ammucchiate ,

sprofondate nel verde

coraggioso e confuso

di questa terra furiosa;

nel firmamento gommoso e acceso

d’un cielo di latte e catrame

un pennello è sceso

a dipingere la città

mordendo gli edifici

a grandi bocconi di sconquasso .

Per il sospetto di una tenia

che a stento sgombera

i detriti

macerie e devastazioni

piangono

riflesse su un grembo

di entusiasmi e visioni

d’una natività

raccolta da questa terra

all’improvviso

per una speranza anch’essa improvvisa

improvvisata e a lungo desiderata.

2.

“ Salvo imprevisti

arriverò alle quattro”

recita il suono affannato

del primo violino dei secondi

nella scena

che non riesce a controllare

gli orologi .

Salvo imprevisti

è il ritornello d’un’anima

entusiasta

per la voglia di luce .

La luce del giorno

che salvo imprevisti

arriverà anche stamattina.

3.

Le stelle lunghe d’una notte

di velluto

tra rumori densi dentro

la carne ardente ;

come i gerani sul davanzale

della finestra

urtano stanotte il firmamento

appoggiati come stanno

sul davanzale che sembra

un orlo rivoltato di terra

così le stelle urtano il sonno

che non sa farsi strada

tra le macerie delle cose

che si specchiano sulle facce

della gente

riviste in un lampo

dopo un giorno trascorso

senza affetto e senza passione .

4.

I seni piatti come il dorso d’una mano

Su un ventre fiorito di gerani ardenti ,

gli occhi soffocati nel desiderio

della pelle ;

un bacio lungo come un sentiero

attraverso l’anima ,

l’amore indimenticabile come una spirale

di calore d’una sera d’estate,

il canto d’una bimba sul prato smeraldo

e il suo volto grande con l’ombra

dei capelli bruni

accennata sulle guance.

L’aria palpitante sulle parole

pronunciate nella stanza

dalla porta socchiusa ,

il mormorio del tempo

sul tuo ultimo silenzio .

5.

Tristi cappelli

sulla testa della gente

in fila alla cassa

semiautomatica

d’una biglietteria automatica

mentre la suoneria del treno

in partenza

non smette dì incantare

con la sua voce di rame

i tristi cappelli

di tutta quella gente.

Eremo Via vado di sole , L'Aquila, domenica 7 agosto 2011

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