Più tasse che tagli per correggere i conti nella manovra che il Parlamento italiana venerdì 15 luglio ha approvato in men di quarantott’ore. Le entrate della manovra costituiscono il 60% . Non si è riuscito a tagliare più del 40% . Forse si è tagliato a casaccio e non dove ci sono i veri sprechi. Con l’acqua alla gola , sotto la pressione dei mercati, in presenza di situazioni sfavorevoli a lungo richiamate dai commentatori politici, dall’opposizione , sotto l’incalzare della richiesta del presidente della repubblica Napoletano che ha chiesto coesione, il Parlamento ha lanciato un segnale positivo. Almeno la rapidità dell’approvazione. Anche se gli opposti schieramenti restano delle loro idee e la tregua sembra breve.
Ma in un paese in cui il debito pubblico richiede risorse per pagare interessi sui bot del 6% , stando all’ultima asta e che cresce dell’1% (penultimo posto nel mondo ) basteranno le risorse raggranellate con la manovra a tacitare i mercati e a mettere in sicurezza il paese.
Alla riapertura dei mercati lunedì 18 si vedrà. Per intanto la correzione che a regime nel 2014 sarà pari a 47,9 miliardi ha un’incidenza sul Pil di 2,7 punti percentuali
Si dovrebbe però pensare di più alla crescita.
Il Sole 24 Ore di sabato 16 luglio avanza le seguenti nove proposte .
“Vede Governatore, le cose in Italia si possono fare solo quando la casa brucia! »: fu questa l'accorata esclamazione con cui Giuliano Amato - allora presidente del Consiglio - accolse l'allora Governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi quando questi andò a Palazzo Chigi in quelle ore roventi della crisi del settembre 1992. Il Governo Amato varò la famosa manovra da ottomila miliardi che permise all'economia italiana di passare, bruciacchiata ma non vinta, attraverso le fiamme dei mercati. Giulio Tremonti ha ottenuto ieri il sì del Parlamento su misure quadriennali da 48 miliardi di euro in questi giorni altrettanto roventi. Saranno sufficienti?
L'ultima asta dei Buoni del Tesoro poliennali (BTp) a15 anni è stata sottoscritta a un tasso (5,9%) che è ai massimi dalla nascita dell'euro, un segnale inequivoco. L'economia italiana deve assolutamente evitare il rischio dell'avvitamento della crisi con l'aumento dei tassi di interesse per finanziare i titoli del de" bito pubblico. Rigore e crescita sono un binomio inscindibile per impedire che l'Italia finisca in questo circolo vizioso. La manovra approvata ieri definitivamente va nella direzione giusta del pareggio di bilancio, ma è indispensabile una fase due che ponga la crescita al centro della politica economica. Il metodo della coesione ha dato buoni frutti e va riproposto su alcuni punti. Il Sole 24 Ore ne indica nove irrinunciabili. Non si tratta solo di agire su entrate e spese ma anche di adottare misure che segnino un cambiamento nel modo di operare della pubblica amministrazione e restituiscano agli operatori - cittadini e imprese – gradi di libertà e trasparenza nei rapporti con lo Stato.
(1) Riduzione della tassazione sul lavoro che porti a un alleggerimento dell'Irap attraverso una rimodulazione dell'Iva. Questa ricomposizione darebbe più slancio al Pil, perché la riduzione del costo del lavoro agisce su competitività, prezzi e margini delle imprese e ampiamente compensa l'effetto negativo sui consumi dell'inasprimento dell'Iva. Per evitare che la maggior aliquota Iva finisca in maggiore evasione occorre potenziare gli strumenti di controllo.
(2) L’innalzamento dell’età pensionabile obbligatorio per tutti a 70 anni ,accorciando il percorso che , con l’ultima manovra , farebbe raggiungere tale soglia nel 2050, per arrivarvi entro il 2020. Ciò permetterebbe di pagare pensioni più elevate e di ridurre gradualmente il carico dei contributi sociali molto elevati.
(3) L'Europa adotti euroond (titoli di debito europeo) per sostenere i Paesi in difficoltà, evitando l'innalzamento nell'area euro dei tassi e garantendo la possibilità per tutti i Paesi membri di finanziarsi a costi accettabili. L'Efsf (ma si possono immaginare anche altri emittenti come la Bei o il nuovo veicolo Esm) potrebbe collocare bond fino a 2.000 miliardi (dagli attuali 225) con garanzie pari a circa 3.500 miliardi. Questa raccolta potrebbe servire anche a sostenere direttamente (e non a parole) investimenti in infrastrutture transnazionali con una importante ricaduta anche per l'Italia .
(4) Scossa forte sulle privatizzazioni a cominciare dalla Rai e dalle aziende di public utility oggi possedute da enti locali o da loro controllate. Al di là dei vantaggi diretti sul debito e quindi del risparmio sulla spesa per interessi, s iridurrebbe drasticamente l'intervento diretto della politica (e delle sue logiche spartitorie e di arricchimento) nella produzione di beni e servizi.
(5) Un piano di liberalìzzazione di licenze e orari per tutte le attività del commercio, servizi, farmacie, para-farmacie e reti distributive. Liberalizzazione delle professioni. Potenziamento del ruolo dell'Antitrust. Adozione del principio per cui nessun cittadino e nessuna impresa sono tenuti a presentare certificazioni che sono già in possesso della pubblica amministrazione.
(6) Definire un patto di stabilità interno effettivamente non derogabile sui parametri dei costi standard per la spesa sanitaria.
(7) Aumento delle rette universitarie. Non c'è motivo per cui chi può permetterselo non debba pagare in modo adeguato l'investimento formativo dei figli. Gli studenti meritevoli e non abbienti vanno invece sostenuti con un sistema generoso e mirato di borse di studio e/o di prestiti (come in numerose esperienze straniere).Ciò spingerebbe a migliorare nettamente la gestione delle università, perché ne farebbe dipendere il finanziamento in modo più marcato e diretto da quanto gli studenti versano, Abolizione del valore legale del titolo di studio, per cui non varrà più che un diploma ottenuto abbia lo stesso valore indipendentemente dalla bontà dell'ateneo in cui è stato conseguito.
(8)'Trasparenza della pubblica amministrazione : una forte iniziativa con l'adozione di una legge per la libertà d'informazione ("Freedom of Information.Act” , secondo le migliori esperienze straniere). Questo consentirebbe di monitorare l'operato dei funzionari pubblici e li renderebbe più responsabili di inutili ritardi, evitando il rimpallo delle pratiche tra un ufficio e l'altro.
(9) Riduzione dei costi della politica: adeguamento immediato delle indennità dei parlamentari e del numero degli eletti alla media europea, abolizione delle Province e accorpamento dei Comuni più piccoli, dimezzamento delle rappresentanze dei consigli regionali, comunali e circoscrizionali e riduzione dei componenti dei cda di tutte le società controllate dagli enti locali. Queste scelte possono avere un significato speciale per restituire credibilità alle istituzioni.
Siamo ben consapevoli che là ricetta per la crescita è composta da molti ingredienti e che questa lista non li esaurisce certo tutti. Le imprese stesse devono agire sulla propria goverance, patrimonializzazione, dimensione, innovazione come mostrano i sempre più numerosi casi di successo. Ma l'ingrediente principale è costituito dalla fiducia e queste misure ridarebbero slancio alla voglia di fare che negli imprenditori e nei lavoratori italiani non è mai venuta meno e che è il vero capitale del Paese.
Ben dice il Sole che ci sono anche altri ingredienti per la crescita . Per esempio è il casolo solo di aggiungere per esempio che non si parla mai della riduzione delle spese militari , escludendo forse quelle per le missioni umanitarie non solo è possibile risparmiare a livello nazionale ma si darebbe impulso a quell'esercito europeo che sta solo sulla carta e che una volta realizzato potrebbe essere anche qui fonte di risparmio
Le foto sono di Salvatore De Villo
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, sabato 16 luglio 2011
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