sabato 24 settembre 2011

AD HOC : I conti sono stati fatti e rifatti . In entrambi i casi danno risultati clamorosi

AD HOC : I conti sono stati fatti e rifatti . In entrambi i casi danno risultati clamorosi

Tempo addietro ho sentito ripetere più volte : “Marx è morto, Dio è morto “ e qualche volta ho aggiunto : “ E anch’io non mi sento troppo bene “ . A parte gli scherzi, quel “ Marx è morto, Dio è morto “ che si leggeva anche su qualche muro , voleva essere l’epigrafe non di una caduta ma di una incertezza L’incertezza per esempio dovuta alla caduta del muro di Berlino, incertezza appunto del cambiamento di un mondo per lo meno in bilico.

Una incertezza che si manifesta con la profondità di una crisi e che costringe il nostro paese a fare i conti con se stesso, con la propria economia e con la propria etica. Fino alla formulazione di una domanda importante che attende risposte ormai da tempo : “ Com’è stato possibile giungere alla situazione di oggi ,al degrado conclamato, alla recessione in via di articolazione , alla crisi di credibilità dei politici e della politica, all’incapacità a crescere ,alla decadenza sociale e morale “ Come ?Una domanda che dunque mette sul tavolo una moltitudine di problematiche tra le quali quella più importante è quella della crescita.


Un nodo che non si riesce a sciogliere creando allarme sulle prospettive delle soluzioni che non riescono a creare l’aggiustamento dei conti che non tornano ( meno spese, riduzione del debito ,più crescita ) che ha aumentato l’incertezza anche a causa del peso che la politica non ha per la soluzione di queste problematiche.

Soluzioni povere in una situazione di contagio. Un contagio dovuto alla volatilità dei mercati ,un contagio che l’Europa propala e che ritorna indietro sotto forma di denso brodo di recessione aggravata dal comportamento di faccendieri , almeno nel nostro paese , che inaspriscono ancora di più le conseguenze.

Un processo che non riesce ad essere guidato dalla politica e che esprime anche dei paradossi.

Per esempio quello della miseria nella società dell’abbondanza.

Come dice Zygmunt Bauman ,all’epoca dell’Illuminismo di Bacone , Cartesio o Hegel ,in nessun luogo della terra il livello di vita era più che doppio rispetto a quello delle aree più povere. A differenza di oggi che il paese più ricco , il Qatar ,vanta un reddito pro capite 428 volte maggiore di quello del paese più povero , lo Zimbahwe

Una abbondanza che ignora la povertà e che provoca le tragedie che sta vivendo il Corno d’Africa con la morte per fame e sete di milioni di creature umane tra cui molti bambini.

Incertezze dunque, per riprendere il discorso iniziale che per esempio, come dice Jean Paul Fitoussi potrebbe rivelarsi come una regressione in tema di democrazia “ nei paesi ricchi e particolarmente in Europa.” Anche se “ per il momento niente di essenziale è ancora in gioco perché le libertà individuali sono dappertutto garantite ( parliamo di Europa n.d.r.)” malgrado si avvertano ascesa di estremismi politici, ,la tentazione protezionista, il riemergere dei nazionalismi .

Terreni di coltura di stravolgimenti in un mondo in cui democrazia, sovranità nazionale e globalizzazione , dovrebbero essere coniugati verso una eliminazione delle diseguaglianze e la riaffermazione di regole concordate ma da rispettare in ogni caso .

Incertezze che sembra difficile colmare .

Specialmente ora che da Ginevra arriva la notizia delle notizie , quella rivoluzionaria all’ennesima potenza che se confermata potrebbe cambiare molte cose. ( Il mondo stesso ? ) Per il momento ai mercati finanziari non interessa quasi niente e pure gli scienziati probabilmente, come molte volte è accaduto nella storia dell’umanità, non riescono a capire che cosa hanno scoperto . Non lo sanno nemmeno loro che cosa hanno di fronte.

Di che si tratta ?

La velocità della luce è stata superata. I neutrini sono più veloci della luce di circa 60 nanosecondi. Il risultato è ottenuto dall'esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini viene lanciato dal Cern verso i Laboratori del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Il risultato si deve alla collaborazione internazionale Opera, che con i rivelatori che si trovano nei Laboratori del Gran Sasso ha analizzato oltre 15.000 neutrini tra quelli che, una volta prodotti dall'acceleratore del Cern Super Proton Synchrotron, percorrono i 730 chilometri che separano il Cern dal Gran Sasso.

I dati, che sono stati presentati a Ginevra, dimostrano che i neutrini impiegano 2,4 millisecondi per coprire la distanza, con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocità attesa. L'analisi dei dati, raccolti negli ultimi tre anni, dimostra che i neutrini battono di circa 20 parti per milione i 300.000 chilometri al secondo ai quali viaggia la luce.

Il risultato è stato ottenuto con una serie di misure ad altissima precisione, fatte in collaborazione con gli esperti di metrologia del Cern e di altre istituzioni.

La distanza tra l'origine del fascio di neutrini e il rivelatore Opera è stata misurata con un'incertezza di 20 centimetri sui 730 chilometri del percorso e il tempo di volo dei neutrini è stato determinato con una precisione di meno di 10 nanosecondi, utilizzando strumenti molto sofisticati, come sistemi Gps progettati appositamente per l'esperimento e orologi atomici. "Abbiamo sincronizzato la misura dei tempi tra il Cern e il Gran Sasso con un'accuratezza al nanosecondo e abbiamo misurato la distanza tra i due siti con una precisione di 20 centimetri", ha detto Dario Autiero il ricercatore che presenterà i dati al Cern. "Nonostante le nostre misure abbiano una bassa incertezza sistematica e un'elevata accuratezza statistica - ha aggiunto - e la fiducia riposta nei nostri risultati sia alta, siamo in attesa di confrontarli con quelli provenienti da altri esperimenti".

Il Cern stesso rileva in una nota che "considerando le straordinarie conseguenze di questi dati, si rendono necessarie misure indipendenti prima di poter respingere o accettare con certezza questo risultato. Per questo motivo la collaborazione Opera ha deciso di sottoporre i risultati a un esame più ampio nella comunità".

"Quando un esperimento si imbatte in un risultato apparentemente incredibile e non riesce a individuare un errore sistematico che abbia prodotto quella misura, la procedura standard è sottoporlo ad una più ampia indagine", ha osservato il direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci. "Se questa misura fosse confermata - ha aggiunto - potrebbe cambiare la nostra visione della fisica, ma dobbiamo essere sicuri che non esistano altre, più banali, spiegazioni. Ciò richiederà misure indipendenti".

I neutrini sono come i debiti. Ci piovono addosso a miliardi .

I neutrini sono le particelle più effimere che si conoscano perché ci piovono addosso a miliardi ( loro però )ogni secondo, attraversano la Terra e il nostro corpo senza che ce ne accorgiamo. ( dei debiti invece ce ne accorgiamo e come perché non sono neutri in senso metaforicoe reale ) Infatti le particelle essendo neutre, senza carica elettrica, non interagiscono con la materia. Si pensava non avessero una massa e invece sono riusciti a scoprirla sia pure piccolissima. Il neutrino ha una lunga e interessantissima storia iniziata nel 1930 quando Wolfang Pauli ne ipotizzava l'esistenza. Se ne occupava anche Enrico Fermi mentre era all'Università di Roma e fu lui nel 1934 a battezzare l'ipotetica particella «neutrino». In seguito pure Ettore Majorana, il fisico misteriosamente scomparso, compiva ricerche fondando sul neutrino teorie ancora attuali e da approfondire.

Passare dalla teoria alla pratica si dimostrava arduo e schiere di scienziati cercavano di individuarlo nei loro esperimenti. Trascorsero addirittura 22 anni prima che nel 1956 i fisici Clyde Cowan e Fred Reines durante un test con il reattore di Savannah River negli Stati Uniti riuscissero a mostrare delle reazioni provocate proprio dai neutrini. Finalmente erano stati rintracciati. Tuttavia era solo un primo passo perché indagandoli in profondità rivelavano stranissimi comportamenti che mobilitavano schiere di fisici i quali allestivano laboratori sotto le montagne, come il professor Fiorini sotto il Monte Bianco, oppure realizzavano vasche sotterranee in varie parti del mondo proprio per cercare di intrappolare la fantomatica particella. Uno dei maestri era Bruno Pontecorvo, fuggito in Unione Sovietica col sospetto di essere stato una spia. Egli aveva ipotizzato strane specie di neutrini che complicavano ancora di più la scena. Era proprio per aggredire il mistero che si faceva sempre più fitto che il Cern di Ginevra e l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) ideavano l'esperimento Opera. Dal laboratorio svizzero sparavano un fascio di neutrini nel sottosuolo poi raccolti e intrappolati da un esperimento sotto la montagna del Gran Sasso.


L'operazione internazionale coinvolgeva un centinaio di fisici ed era diretta da Antonio Ereditato che ora sarebbe il padre della grande scoperta.

Ecco qua ,dunque. Conclusione : sia per i debiti che per i neutrini i conti sono stati fatti e rifatti .In entrambi i casi danno risultati clamoro

Eremo Via vado di sole, L'Aquila, sabato 24 settembre 2011

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