Ricordate quando funzionavano i posti telefonici fissi , molto tempo prima delle cabine a gettoni e all’inizio della realizzazione della rete telefonica che poi ha portato un telefono in ogni casa . Un posto fisso per interi paesi o quartieri di città . In qualche bar addirittura proprio con un asuo locale come per esempio gli uffici postali o le caserme dei carabinieri e l’ambulatorio del medico condotto. Strutture che costituivano la carta d’identità di un territorio ,il volto di un paese, la fotografia di un mondo ormai scomparso. A favore della affermazione di internet, di twitter e della telefonia mobile con cellulari e tablet .
Ebbene sembra che in Africa quella nostra preistoria in tema di uso della tecnologia sia stata saltata a piè pari per arrivare direttamente alla telefonia mobile che ha avuto uno sviluppo esplosivo. Cresciuta del 550% negli ultimi 5 anni. Parlare di sorpasso non rende neanche lontanamente l'idea degli effetti che la telefonia mobile ha avuto in Africa. È stata rivoluzionaria. Ha dato vita a innovazioni che trovano applicazione in tutto il mondo. La società MPESA (#MPESAishowdoit), ad esempio, che offre un sistema di pagamento via sms, ha aperto i battenti nell'aprile 2007 con 53.000 utenti, ora ha 8,5 milioni di iscritti e volumi di transazioni che sfiorano il 10% del PIL del Kenya, con una media di 20 dollari Usa per operazione. Ad oggi l'importo complessivo di denaro trasferito da persona a persona è pari a 300 miliardi di scellini kenioti. .
Ci sono alcuni paesi dell’Africa in cui si posseggono tre telefonini di tre gestori diversi mentre in altri non si riesce a telefonare .
O meglio poiché non è necessario che il proprietario del telefonino sia anche l’utilizzatore si è andata affermando un nuovo tipo di azienda, Ci sono infatti operatori che raggiungono i vari paesi secondo un itinerario prefissato. Si fermano per alcune ore in ogni paese e in quelle ore mettono a disposizione telefonini perché i locali possano telefonare pagando un certo corrispettivo.
E’ quello che stanno tentando alcuni gestori in Europa quando vorrebbero sostituire il telefono di casa con il telefonino per il quale i costruttori stanno approntando una cornetta simile a quella dell’apparecchio fisso che funziona come auricolare .
Ho raccontato questa storia perchè mi sembra veramente affascinante . Immaginate una persona che magari a cavallo di un asino percorre chilometri tra paesi e peasi per mettere a disposizione un telelefonino e una sim per far telefonare contro un corrispettivo che a volte può essere in natura . Ovvero torna a casa a piedi con l’asino carico di prodotti alimentari o altre mercanzie da baratto.
Scherzi a parte . Grazie all'influenza di scrittori quali Dambisa Moyo che mettono in discussione le teorie consolidate sugli aiuti e promuovono il concetto di microfinanza supportata dalla tecnologia, sotto forma di progetti come Kiva, vediamo tutto il potenziale della tecnologia usato al meglio per creare reali cambiamenti sociali. Ridurre la povertà delle popolazioni africane investendo nello slancio imprenditoriale locale invece di finanziare lo stile di vita sontuoso dei dittatori. Ci sono miriadi di organizzazioni che uniscono tecnologia mobile ai servizi offerti. Non si tratta solo di cellulari, dato Twitter che vuole essere il polso del pianeta fra un miliardo di anni. Assistiamo al ricorso a Ushaidi, software crowdsourcing, indicatore significativo di quanto può succedere quando l'informazione proviene dal basso e viene visualizzata. Una più stretta collaborazione fra il regno degli SMS, la telefonia mobile e il mondo online si fa prospettiva interessante in Africa.
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, giovedì 29 settembre 2011
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