giovedì 1 settembre 2011

DIARIO DI UN TERREMOTO. Diario per certi versi in prosa e per certi versi in poesia 17 - 18 e 19 AGOSTO 2009

DIARIO DI UN TERREMOTO. Diario per certi versi in prosa e per certi versi in poesia 17 - 18 e 19 AGOSTO 2009

L’Aquila 17 Agosto 2009

L’albero della piscia dei cani si riempie

di pruni

e la rosa del giardino domenicale

accoglie tra le mura gelate del recinto

un tiepido sole

le notti più lunghe e i giorni brevissimi

si preparano e in dono portano

una stagione senza più canti

di cicale e grilli.

Le dita annodate al calendario

sono come i guardiani impensieriti

della rosa che contempla,la testa inclinata,

l’arrivo della nuova stagione.

L’Aquila, 18 Agosto 2009

Il cancro della tela blu aderisce alla

pelle

uno potrebbe dire fosse vero potrei uccidermi

ma ormai è entrato nelle abitudini.

Se vi torna in mente pensate un

istante

quel cancro è quel rumore che poco si avverte

delle talpe che scavano, delle zampe

che grattano

delle mele che cadono

quel rumore che scava sospinto dal vento

è un varco nella memoria

perché si increspi un ricordo silenzioso

l’estate che perdemmo la luna

fu l’estate dell’anno del terremoto.

L’Aquila, 19 Agosto 2009

-Dormi sotto le pezze o sotto l’albicocca ?-

Di che stai parlando e poi che cosa cambia

tanto solo di dormire si tratta.

Di che colore vengono i sogni allora ?

Cambia quindi

se dormi sotto la tenda blu o color albicocca.

Un altro sogno,un altro sguardo, un altro

respiro

sotto la tenda, altre parole simili a queste

e chi continuerà a parlare

di queste cose

ci sarà sempre non io più

e il pensiero non mi dà tristezza, non mi dà gioia

ma quiete, il limite è vivere un intero

giorno

quel giorno che ci è dato e andare poi

dove le cose sono estranee

le stelle restano al loro posto e la quiete

non si cura del vento, il vento.

Quando non ci sarai più né io

sarò più con te

mondo di pezza e di albicocca,

insieme sciolti nella memoria

allora, allora il mio sguardo sarà cresciuto

e potrò vedere quello che ora non riesco

a vedere

e il fuoco gelido e il fuoco puro

non sarà più nulla come pure le stelle

ci sarà solo il mio sguardo allora cresciuto.

Dalla tenda n. 2 del complesso "L. Ferrari,Via Acquasanta ,L'Aquila

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