BIBLIOFOLLIA : Spariti volumi,cataloghi e riviste cartacee

Shhh
... Silenzio! L'atmosfera è quella delle biblioteche d' ogni paese.
Grandi tavoli, luci soffuse, gli studenti impegnati nella lettura: Solo
che qui, nella biblioteca della Drexel University, l'università privata
di Filadelfia che il Times ha messo tra le 200 migliori del mondo, non
c'è l'ombra di un volume rilegato., Avete capito bene. Drexel è la
prima università al mondo book-free: senza libri. Per carità, la
collezione della storica università, fondata nel 1891, conta migliaia di
volumi. Solo che nella nuova sede quella Library Leaniing Terrace
progettata dall'architetto Scott Erdy come spazio flessibile arredamento
mobile e pareti come lavagne bianche su cui prendere appunti - non ci
sono scaffali, cataloghi né bibliotecari. Solo computer. Che offrono
accesso immediato a un archivio di 170 milioni di prodotti culturali
digitalizzati. E-book, riviste, film e file musicali. L'intero catalogo
universitario di Filadelfia immagazzinato su un server scaricabile con
un clic. «Qui si ospita conoscenza» ha affermato il direttore della
nuova biblioteca Danuata Nitecki.

Sarà.
Ma una biblioteca senza libri può ancora chiamarsi così? A sollvare la
questione è il settimanale Time con un articolo rìlanciato proprio sul
sito della Drexel. Che fra favorevoli e contrari sta già scaldando gli
animi. «La biblioteca è da sempre un luogo d'ispirazione» ha commentato
un autore di bestseller come Michael Connelly. Rammentando come la sua
stessa carriera sia nata dal piacere fisico di maneggiare libri. «Dubito
che in una biblioteca senza volumi accada la stessa cosa».

Già
l'anno scorso un'università famosa come Stanford ha ridimensionato la
biblioteca della sua facoltà d'ingegneria, tagliando 1'85 per cento dei
titoli cartacei. Ne ha eliminati 50mila sostituendoli con gli stessi
volumi digitalizzati. L'Università di Sant'Antonio in Texas, permette di
accedere on line a 450 mila titoli. E perfino una piccola biblioteca
come quella di Newport Beach, California, ha trasformato la sua
collezione in 35 mila file. Salvo potersi ancora procurare un libro
"vero", chiamando attraverso un chiosco elettronico le altre biblioteche
cittadine. Che provvedono a far recapitare a casa il volume richiesto.

Una
rivoluzione? il fatto è che la digitalizzazione delle biblioteche non
dipende solo dalla voglia d'innovazione tecnologica delle università.
Piuttosto del sovraffollamento. Prendete Stanford: prima della
digitalizzazione comprava 273 libri al giorno, che finivano in un
magazzino fuori città. Come accade alla Duke di Durham, che ha costruito
un apposito magazzino con scaffali alti 10 metri dove conserva 15
milioni di volumi. Mentre il deposito di Harvard è a 60 chilometri dal
campus. I libri, insomma, non sono obsoleti: sono fisicamente invadenti.
E quelli collezionati dalle università sono così tanti da rìcoprire,
potenzialmente, interi stati. il dibattito è anche architettonico. E se
un purista come Steven Holl sostiene che il carattere dei libri è un
elemento architettonico insostituibile in uno spazio di studio,
l'olandese Rem Khoolhaas, progettista della biblioteca di Seattle,
sembra essere stato ispirato proprio dall'idea di un mondo senza libri.
Una spirale, cuore dell'edificio, raccoglie fino a un milione di volumi.

Ma
si contrappone all'immenso piano terra interamente multimediale. «Il
libro non è morto» dice, Robert Damton, direttore della biblioteca di
Harvard e autore del futuro del libro. «Sta vivendo una nuova, più
democratica vita». Il sogno della biblioteca di Alessandria, insomma, è
destinato a proseguire. Magari in quella superbìblìoteca universale
digitalizzata da Google. O nelle applicazioni che dalla British Library
alla New York Public Library portano secoli di cultura nell'iPhone. il
futuro del libro, insomma, è ancora tutto da scrivere: magari al
computer, nel silenzio di una biblioteca senza volumi come quella di
Filadelfia.
Anna Lombardi Benvenuti a Filadelfia nella biblioteca senza libri La Repubblica 13 luglio 2011
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, martedì 12 giugno 2012
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