SILLABARI : Corpus Domini
"L’Eucaristia
è il Sacramento del Dio che non ci lascia soli nel cammino, ma si pone
al nostro fianco e ci indica la direzione (...) Dio ci ha creati liberi,
ma non ci ha lasciati soli: si è fatto Lui stesso 'via' ed è venuto a
camminare insieme con noi, perché la nostra libertà abbia anche il
criterio per discernere la strada giusta e percorrerla". (Omelia del
Corpus Domini, 8 giugno 2007)
Essere
liberi di inginocchiarsi davanti al Dio fatto pane vuol dire – affermò
qualche tempo fa Benedetto XVI – non doversi inginocchiare davanti a
nessuna potenza terrena. È questa la strada della Chiesa da quel primo
pane spezzato nel Cenacolo. Un corpo libero di dividere l’ostia in mezzo
agli uomini e alle donne di ogni epoca:
“Per ogni
generazione cristiana l’Eucaristia è l’indispensabile nutrimento che la
sostiene mentre attraversa il deserto di questo mondo, inaridito da
sistemi ideologici ed economici che non promuovono la vita, ma piuttosto
la mortificano; un mondo dove domina la logica del potere e dell’avere
piuttosto che quella del servizio e dell’amore; un mondo dove non di
rado trionfa la cultura della violenza e della morte”. (Omelia del
Corpus Domini, 23 maggio 2008)

Dunque,
non solo “un mistero di intimità”, come ebbe a dire il Papa, ma un dono
per tutti, “pubblico” nel senso più alto e sacro della parola. Come le
migliaia di processioni del Corpus Domini oggi rendono evidente per le
strade del pianeta, e come Benedetto XVI farà percorrendo la strada che
da San Giovanni arriva a Santa Maria Maggiore:
“In questo
sacramento il Signore è sempre in cammino verso il mondo e questo
aspetto universale della presenza eucaristica appare nella processione
della nostra festa: noi portiamo Cristo, presente nella figura del pane,
sulle strade della nostra città. Noi affidiamo queste strade, queste
case, la nostra vita quotidiana alla sua bontà”. (Omelia del Corpus
Domini, 27 maggio 2005)
La
festività del Corpus Domini ha una origine più recente di quanto sembri.
La solennità cattolica del Corpus Domini (Corpo del Signore) chiude il
ciclo delle feste del dopo Pasqua e vuole celebrare il mistero
dell'Eucaristia ed è stata istituita grazie ad una suora che nel 1246
per prima volle celebrare il mistero dell'Eucaristia in una festa
slegata dal clima di mestizia e lutto della Settimana Santa. Il suo
vescovo approvò l'idea e la celebrazione dell'Eucaristia divenne una
festa per tutto il compartimento di Liegi, dove il convento della suora
si trovava.

In
realtà la festa posa le sue radici nell’ambiente fervoroso della Gallia
belgica - che San Francesco chiamava amica Corporis Domini - e in
particolare grazie alle rivelazioni della Beata Giuliana di Retìne. Nel
1208 la beata Giuliana, priora nel Monastero di Monte Cornelio presso
Liegi, vide durante un'estasi il disco lunare risplendente di luce
candida, deformato però da un lato da una linea rimasta in ombra, da Dio
intese che quella visione significava la Chiesa del suo tempo che
ancora mancava di una solennità in onore del SS. Sacramento. Il
direttore spirituale della beata, il Canonico di Liegi Giovanni di
Lausanne, ottenuto il giudizio favorevole di parecchi teologi in merito
alla suddetta visione, presentò al vescovo la richiesta di introdurre
nella diocesi una festa in onore del Corpus Domini.

La
richiesta fu accolta nel 1246 e venne fissata la data del giovedì dopo
l'ottava della Trinità. Più tardi, nel 1262 salì al soglio pontificio,
col nome di Urbano IV, l'antico arcidiacono di Liegi e confidente della
beata Giuliana, Giacomo Pantaleone. Ed è a Bolsena, proprio nel
Viterbese, la terra dove è stata aperta la causa suddetta che in giugno,
per tradizione si tiene la festa del Corpus Domini a ricordo di un
particolare miracolo eucaristico avvenuto nel 1263, che conosciamo sin
dai primi anni della nostra formazione cristiana. Infatti, ci è
raccontato che un prete boemo, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò a
dir messa a Bolsena ed al momento dell'Eucarestia, nello spezzare
l'ostia consacrata, fu pervaso dal dubbio che essa contenesse veramente
il corpo di Cristo. A fugare i suoi dubbi, dall'ostia uscirono allora
alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino
liturgico (attualmente conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre
dell'altare tuttora custodite in preziose teche presso la basilica di
Santa Cristina.

Venuto
a conoscenza dell'accaduto Papa Urbano IV istituì ufficialmente la
festa del Corpus Domini estendendola dalla circoscrizione di Liegi a
tutta la cristianità. La data della sua celebrazione fu fissata nel
giovedì seguente la prima domenica dopo la Pentecoste (60 giorni dopo
Pasqua). Così, l'11 Agosto 1264 il Papa promulgò la Bolla "Transiturus"
che istituiva per tutta la cristianità la Festa del Corpus Domini dalla
città che fino allora era stata infestata dai Patarini neganti il
Sacramerito dell'Eucaristia. Già qualche settimana prima di promulgare
questo importante atto - il 19 Giugno - lo stesso Pontefice aveva preso
parte, assieme a numerosissimi Cardinali e prelati venuti da ogni luogo e
ad una moltitudine di fedeli, ad una solenne processione con la quale
il sacro lino macchiato del sangue di Cristo era stato recato per le vie
della città. Da allora, ogni anno in Orvieto, la domenica successiva
alla festività del Corpus Domini, il Corporale del Miracolo di Bolsena,
racchiuso in un prezioso reliquiario, viene portato processionalmente
per le strade cittadine seguendo il percorso che tocca tutti i quartieri
e tutti i luoghi più significativi della città.

In
seguito la popolarità della festa crebbe grazie al Concilio di Trento,
si diffusero le processioni eucaristiche e il culto del Santissimo
Sacramento al di fuori della Messa. Se nella Solennità del Giovedì Santo
la Chiesa guarda all'Istituzione dell'Eucaristia, scrutando il mistero
di Cristo che ci amò sino alla fine donando se stesso in cibo e
sigillando il nuovo Patto nel suo Sangue, nel giorno del Corpus Domini
l'attenzione si sposta sull'intima relazione esistente fra Eucaristia e
Chiesa, fra il Corpo del Signore e il suo Corpo Mistico. Le processioni e
le adorazioni prolungate celebrate in questa solennità, manifestano
pubblicamente la fede del popolo cristiano in questo Sacramento. In esso
la Chiesa trova la sorgente del suo esistere e della sua comunione con
Cristo, Presente nell'Eucaristia in Corpo Sangue anima e Divinità.
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, giovedì 7 giugno 2012
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