Quante domande si dirà . E per le risposte? Non le so.
Quello che voglio dire è che la cicatrice è un SEGNO. Ci sono avvenimenti allora che ,come una cicatrice ,SEGNANO l’animo e la pische dell’uomo : la guerra, il terremoto ,altri tipi di catastrofi naturali ma anche il lutto e la sofferenza fisica per esempio.
Allora si può dire che gli aquilani del 2009 siano ora una generazione segnata da una cicatrice , quella del terremoto. Che poi non è ancora cicatrice perché a mesi di distanza da quell’evento la ferita è rossa, sanguinante, dolorosa. Siamo segnati dal terremoto . E diremo negli anni a venire : prima del terremoto, dopo il terremoto. Terremo come spartiacque della nostra vita ,del nostro mondo individuale ma anche della stessa vita della comunità il giorno lunedì 6 aprile.
Così mi ricordo, io che sono nato appena dopo la fine della seconda guerra mondiale, come quella generazione dei nostri genitori e nonni fu una generazione segnata dalla guerra. Ma anche dalla fame, dalla paura, da quella barbarie che fu l’occupazione nazista .Li sentivo , da ragazzo , sempre ragionare in questi termini : prima della guerra, dopo la guerra.
La loro preoccupazione era sempre la stessa: avevamo abbastanza da mangiare , avevamo di che coprirci e la guerra era finita da un pezzo.
In questo senso che ci sentiamo spaesati,perduti, gente di un altro mondo. Ebbene io che adesso ho una dimora normale di pietra e mattoni, faccio fatica a mettere sul campanello di casa il mio nome. La mia casa è quella di Via Beato Cesidio. E’ la stessa fatica di tutti quelli che sono “ ospitati” in comodato l’uso nelle dimore del “piano casa” della Protezione civile. Perché la casa a L’Aquila non è e non potrà mai essere quella degli insediamenti delle cosiddette new towns di Scoppito , Bazzano, Preturo, Paganica, Sassa.
La casa è quella di Via Paganica,Via Garibaldi,Via Bone Novelle,Via Pizzo d’Oca, Via Marrelli, Via Roma dai quattro Cantoni alla Rotonda. La Casa è quella dei Quarti e poi di Santa Barbara, ,del Torrione.
E tante, tante di quelle case a distanza di mesi sono là nelle stesse condizioni del 6 aprile e per quanti anni ancora saranno inabitabili?
Allora il terremoto e la guerra che ne è seguita hanno lasciato il segno. I primi a subire sono stati gli anziani che le broncopolmoniti delle tende si sono portati all’altro mondo. E poi la gente normale che non è più normale : ansia, depressione, insonnia, disagio psichico e patologie correlate.
Hanno lasciato il segno in un inverno quello del 2009 che non accenna a terminare anche ora che sta per tornare la primavera di un nuovo anno, di un altro anno.
Nessun commento:
Posta un commento