GRAFFITI 5 : NUMERI
A dieci mesi dal terremoto del 6 aprile 2009 L’Aquila è una città fantasma come definita dal Censis lo scorso dicembre ; la situazione rimane grave: un centro storico distrutto ,l’economia paralizzata ,migliaia di persone senza casa , migliaia di persone fuori la città.
La domenica mattina si vedono ancora solo le auto dei vigili del fuoco. A dieci mesi, dunque il segnale di abbandono è proprio l’aspetto spettrale della domenica mattina. Non sono le domeniche di Piazza Duomo e delle passeggiate per il corso o del pigro arrivare all’ora di pranzo e tornare a casa con la guantiera della pasta all’uovo o delle paste dolci.
Il centro storico è ancora presidiato dalle camionette dell’esercito ed è stato riaperto solo un piccolo tratto della zona rossa (centro storico) dalla Villa Comunale a Piazza Duomo e da Piazza Duomo ai Quattro Cantoni. Tre milioni di metri cubi ,pari a 4,5 milioni di tonnellate di macerie restano dove sono cadute la mattina del 6 aprile. E ‘ attivo un solo sito per lo smaltimento quello dell’ex cava Teges a Paganica e quelli di Bazzano e di Barisciano che sono stati individuati forse saranno pronti in aprile maggio del 2010. Manca l’ordinanza sulla ricostruzione del centro storico. Quindicimila alloggi sono stati classificati E. sedicimila sono i disoccupati ,il provvedimento di zona franca tarda ad arrivare. Non ci sono certezze né sull’estensione né sulla consistenza delle risorse economiche per il rilancio delle piccole imprese. Mille attività commerciali del centro storico sono ancora inattive. Non è partita la localizzazione di un’area per impiantare un mercato che sostituisca quello che si teneva a Piazza Duomo e quei commercianti sono fuori gioco. Sedicimila persone sono senza lavoro ( ottomila in cassa integrazione e ottomila tra liberi professionisti ,autonomi , artigiani e parasubordinati che non hanno ripreso l’attività) .
Diciannove sono le aree del Progetto Case . Veri e propri quartieri non ancora del tutto urbanizzati ,non dotati di servizi di trasporti pubblici. E in particolare con un’azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti già quasi sull’orlo del fallimento prima del terremoto che ha visto aumentare a dismisura i suoi impegni.
Il Piano Case : si tratta di alloggi la cui antisimicità è “stata testata davanti alle telecamere” e dove entro il 19 febbraio 2010 dovevano entrare 18 mila sfollati in 4500 alloggi. Su 183 edifici nel mese di febbraio 2010 quelli completati e consegnati sono 174 dove vivono circa 13 mila persone (in 4,235 alloggi ) Restano fuori, secondo il censimento a suo tempo realizzato nelle tendopoli 1300 single e 800 nuclei composti da due persone . Seimila persone sono ancora sulla costa o fuori regione. Ottomila gli universitari pendolari.
Secondo il Comune sono 5.889 i contributi concessi per le riparazioni ,ovvero la riscotruzione leggera : 2555 per le case cat. A , 3001 per le case cat. B,33 per la cat. C. Moltissimi di questi cantieri sono virtuali in quanto le ditte non hanno ancora avviato i lavori per i motivi più disparati compreso quello dell’inclemenza del tempo in questo inverno “terribile” Il mancato rientro delle persone nelle case B e C con il conseguente esborso in denaro 55 euro a persona per il mantenimento in albergo che penalizza le risorse da assegnare agli alloggi di cat. E per le quali sono state presentate solo 110 domande.
Le persone assistite sono ancora 35.562.Di queste 26562 percepiscono il contributo di autonoma sistemazione (200 euro a persona al mese che diventano 300 per i single ,con un bonus di ulteriori 200 per chi ha più di 65 anni e per chi è invalido). Per un totale di 11 milioni di esborso al mese da parte delle casse comunali. Per molti senza lavoro sta diventando una minima fonte di reddito per sopravvivere.
Inoltre nella Caserma della Scuola di Finanza sono alloggiate 890 persone e in quella di Campomizzi (Casermette) 247.
Eremo di Via Vado di Sole, L’Aquila, domenica 20 febbraio 2010
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