lunedì 8 febbraio 2010

UN POCO DEL TUO DONO.Prestiti e restituzioni - Poesie -

UN POCO DEL TUO DONO

Prestiti e restituzioni
Poesie



“…che un poco del tuo dono
sia passato per sempre nelle sillabe
che rechiamo con noi api ronzanti.
Lontano andremo e serberemo un’eco…”
(da E.Montale ,Mediterraneo 1924 in
Ossi di seppia 1920-1927)




Il vento a palpebre socchiuse
se ne va
e lontano si è già spogliato
dell’odore di sambuco e di uva selvatica
quando torna come un fiume rallentando
illimpidisce
viene per dirmi :” Mi hai chiamato?”
Lo so il vento va dove vuole.
Solo io voglio dargli una direzione.

* * *
Un’acqua stellata viene giù a bagnare
la sera
quieta disseta la quiete della sera.

* * *
E’ come una luce che sa di miracolo
un’erba verde che naviga ad una vela
nei fossi d’acqua celeste, casta
è come una luce che cambia la forma
delle cose
e a loro dà un nome un volto
è la luce…

* * *
Dentro un albero cavo guardi
le radici
come una reliquia del tempo
a cui mi tengo attaccato:
fibra d’universo innocente
che dentro la terra ha il languore
della morte
ma è soldo d’armonia
che spendo ogni giorno per vederti
guardare
dentro l’albero cavo del più antico
universo.

* * *
Ricordo lontani giorni a istanti
di gioia
lasciati dal pensiero ai loro desideri
e il mio dolore
come uno specchio in cancrena.

* * *
Amo
solitari e invitanti eremi
di fantasia:
tane profumate per il sonno dei ghiri
aroma d’aratro
sulla terra del nostro cuore.

* * *

Io non ho che te
cuore del mio dolore
e giaccio in te
con la mia vita
in poco rosso
di carne di cuore.
C’è un canto uno solo
che s’addormenta a sera
e al mattino si sveglia,
per tutto il giorno non parla
che d’accorate tristezze
in poco rosso
di carne di cuore.

* * *
Docili cani come amanti
passano e passano
grati come quando ci leccano
le mani
lenti e solitari,
se li chiami non vengono vicino
come te
hanno paura come te
d’invadere la luce:
a testa bassa vanno
chi li guarirà dal sogno ?


Eremo di vado di sole L'Aquila, lunedì 1 febbraio 2010

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