Acquario. Algebra marina ovvero ricostruzione di segni da un universo all’altro . E’ come sfidare Sant’Agostino. Mettere il mare con un cucchiaio nel secchio. Con l’acquario si può.
E’ vero che l’uomo ha sempre guardato al mondo dell’acqua con desiderio, timore, rispetto, sfida.
L’acqua e il suo simbolismo suscitano l’idea della nascita, della morte , della rinascita. L’acqua a volte è misteriosa ed ha notevoli suggestioni: scorre, lava, purifica,è fonte di vita.
La tradizione popolare per la fonte della vita a lungo parla delle fonti d’acqua e delle leggende e dei racconti che hanno questo tema.
Non a caso la cultura d’acqua tra quelle di fuoco, di terra e di aria è cultura dell’uomo fin dai primordi.
L’uomo che dall’acqua trae vita e forza,non solo miti e credenze ma sostentamento materiale per alimentare l’economia e la vita delle comunità.
Da oceani mari, fiumi, laghi stagni e dalle loro rive saltano fuori persici, trote, lucci ma anche squali e coccodrilli. Escono fuori anche conchiglie, sirene, il terribile Leviatano, la storia di Achab e Moby Dick, , il
mostro di Loch Ness.Conchiglia che rappresenta l’utero,quindi la donna, la forza generatrice (Venere nata dalla schiuma del mare che naviga su una conchiglia),mentre la perla è una lacrima della luna e per Sant’Agostino e san Gregorio Magno per il suo candore è il simbolo di Gesù Cristo esente da ogni peccato.
Ma da un acquario che cosa viene fuori . Niente perché se qualcosa,materialmente, viene fuori è un disastro. E’ un universo di silenzio da cui viene fuori la passione antica di un uomo la nuova passione di un giovane. Vittorio e Massimiliano. In silenzio. Perché la passione , quella vera è silenziosa. Sta dentro nel cuore o nell’acqua appunto di un acquario.
“ La cosa migliore è l’acqua” diceva Pindaro. Eugenio Montale cantava l’anguilla “ sirena dei mari freddi” e nel ventre della balena Pinocchio ritrovò il suo Geppetto ( vi pare poco in queste età senza padri !)
Ma poi mi domando, i pesci non sono come le rondini, Entrambi hanno la coda. E allora direte che sto imbrogliando il discorso. Volutamente. Volutamente . Perchè con il plenilunio della notte dei pesci poi non si vede più niente. Niente. Solo l’acquario. E quei due pesci stupendi che brillano sulla vetrata dell’a cattedrale di Chartres e assumono luce diversa ad ogni ora del giorno.
Segno dei pesci ( 22 febbraio- 21 marzo ), dodicesimo ed ultimo segno zodiacale, “mutevole” che corrisponde al cinese tigre ( 3° segno)
E mi avvio alla conclusione per concretizzare suggerimenti di leggibilità senza però aver ricordato che tra poco meno di un secolo entreremo nell’età dell’Acquario. Fino ad allora occorre contentarsi dell’acquario di Massimiliano.
Eremo di Via Vado di Sole L’Aquila domenica 31 gennaio 2010
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