VISIONI : Tirarsi dietro una volta chiusa la porta di casa

L’iperbole di un’osmosi da diaspora quotidiana tra la periferia e il centro storico che si complica nella meditazione profusa di stranezze da borghese ,grida da rivoluzionario ,insignificanti accenti quotidiani dell’io che si liberano in melopee individuali e collettive. Chiamata a raccolta degli altri ,del prossimo ,dei diversi da sé con vezzo sessantottesco ormai stemperato e integrato per lusingati allontanamenti e pesanti ritorni al mondo dentro “ questo mondo “
In quella periferia ho vissuto fino ad aprile 2009 e anche oggi la frequento vivendo provvisoriamente in una casa di Via vado di sole a Valle Pretara, a qualche centinaio di metri di distanza. . E dunque da quella periferia ho deciso di ricominciare questa riflessione .
Ma come cominciava Santa Barbara amore mio ? Qual’era la prima poesia ?
Eccola :
L’aria divisa
in spazi regolari
dal vento uniforme
della sera,
un mare alto
e lontano,
gli uccelli disegnati
sulle stoppie
disfatte ,
la tristezza d’un colore
uguale
aspro e forte
su cui appoggiare le guance
mentre scivolano via
i solchi della terra
come un immenso
panorama
visto dall’altro;
in un’aria
tremante, scossa,
dall’ultimo
sole ramato
il calore
d’un urto
alla gola ,
ai genitali;
mi sottraggo
al gembro
bianco ,
immacolato
e forte
che trattiene
i pezzi imballati
in ampie oscurità e fulgori
d’alba;
ricevo ad ora ad ora
una spinta forte possente
e irrefrenabile ,
si affaccia dalla testa
ai piedi, dentro
un forte miracolo
tra lo spavento e la forza
e con un rito innominabile
mi esce dalla bocca
un impasto
contaminante
di rimpianto
senza ricordo .
Una poesia che sembrava un rintocco del terremoto che sarebbe venuto ma anche una poesia che apriva proprio il discorso, l’incapacità di tirarsi dietro la porta di casa e dimenticare ogni cosa. Non è possibile . E due anni di Osservatorio di confine lo hanno dimostrato.
Ma riprendo da “Santa Barbara amore mio” perché tutto questo nuovo percorso aspira a diventare un documento antropologico di straordinaria importanza .
Ma come era stata preparata questa poesia?
Da quattro frammenti 1) “altri volti /ci seguono/ altri corpi “ 2) “ il volto/da razza antica / e pietrificata / d’un Cristo / sulla croce “ 3 ) “per vedere / il giorno futuro / per chiedere “
4) “di coprire con le mani /il volto . Perdona /l’amore,l’angoscia assopita,la matfora…”
Forse poteva essere un’altra poesia .

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