STORIE E VOCI DAL SILENZIO :Angelo Semeraro
Ho conosciuto personalmente Angelo Semeraro quando vivevo a Sulmona . In quegli anni (1969/74) lavoravo al Centro Servizi Culturali e in quella sede partecipavo alle riunioni di un gruppo di appassionati e studiosi di archeologia aderenti all’Associazione “ Sole Italico”. Mi aveva invitato nell’Associazione il suo presidente e principale animatore Cesare Occhiolini. Insieme a Renato Tuteri , a Dante Pace, Rocco Scaracia e ad altri avevamo avviato una utile attività di conoscenza del territorio della Valle Peligna, della Conca Subequana e degli Altopiani maggiori d’Abruzzo in ordine alla ricchezza della storia archeologica e dei reperti che a volte affioravano dai terreni o di cui ci giungeva notizia dai contadini che li rinvenivano durante gli scassi e le arature.
Anche Don Virgilio Orsini ,bibliotecario della Biblioteca Diocesana che con Primo Levi aveva scritto per la Libreria Editrice di Antonio Di Cioccio Abruzzo forte e gentile: impressioni d'occhio e di cuore pubblicato nel 1976 ,fine letterato e studioso del territorio faceva parte di quel gruppo .
Mi ricordo che Virgilio Orsini , all’inizio degli anni ottanta,tra tutte le iniziative culturali che svolgeva nella Biblioteca Diocesana di Sulmona aveva acquistato dall’antiquario Tonini di Ravenna l’archivio di Pietro De Stephanis di Pettorano che a sua volta loaveva acquistato dagli eredi aquilani della famiglia. Aveva studiato poi quelle carte e aveva pubblicato degli studi tra cui uno sugli stemmi del Castello di Pettorano e soprattutto il carteggio tra Pietro De Stephanis, Antonio De Nino, e Leopoldo Dorrucci che rappresentano insieme a Giovanni Pansa e Pietro Piccirilli la storia culturale di Sulmona e della Valle Peligna nell’Otto inizio Novecento.
Quel gruppo dunque vedeva la presenza di Cesare Occhiolini che con il suo gruppo speleologico di Popoli aveva partecipato ad una campagna di scavi realizzata dal Prof. Radmilli nella zona di Santo Padre di Popoli. In quella zona era stata recuperata una tomba di un guerriero italico con tutto il suo corredo di armi. C’era anche Renato Tuteri che aveva rinvenuto e lo custodiva su incarico della Sovrintendenza archeologica di Chieti una manufatto in terracotta che rappresentava la Dea madre peligna.
Dunque per il territorio di L’Aquila Angelo Semeraro divenne un insostituibile punto di riferimento e spesso egli ci veniva a far visita a Sulmona e io stesso ho avuto il privilegio di vedersi comporre una sua collezione di manufatti.
Continua Allegra nel suo articolo “ Semeraro durante la sua vita è stato un uomo poliedrico interessandosi sin dal 1936 anche di paletnologia e archeologia. Così il Colle San Vittorino, è stato per anni oggetto, da parte sua di ricerche e studi. Nel sito archeologico è stato ipotizzato un luogo di culto e l’esistenza di un Santuario, a testimonianza di ciò la presenza di cospicui resti murari e pezzi di materiali affrescati, che con l’introduzione dei mezzi meccanici all’agricoltura, negli anni 50 – 60, resero difficoltosa l’aratura, ma nello stesso tempo furono portati alla luce numerosi reperti archeologici anche votivi a testimonianza del luogo di culto dedicato al Santo. Il destino ha voluto che lo stesso 9 novembre scorso a Roma, all’università degli studi “Roma 3”, nel Corso di Laurea in Storia e Conservazione del Patrimonio Artistico e Archeologico, due studenti universitari romani, Eugenia Cesare e Andrea Simeoni, relatore Prof. Alessandro Guidi, hanno discusso la tesi di Laurea in Paletnologia su “manufatti ceramici e metallici di età protostorica del territorio di Paganica (AQ) nella Collezione di Angelo Semeraro”.
Proprio in tema di collezione sarebbe utile mettere a disposizione, con una esposizione in Paganica quel materiale per lo studio .
Ma qui io voglio ricordare l’Angelo Semeraro poeta . Purtroppo a causa del terremoto del 2009 ho perso molti libri della mia biblioteca tra cui sicuramente alcuni libri di versi .
Ho cercato in qualche sito o blog ma non ho trovato al momento qualche sua composizione. Ma la ricerca è solo all’inizio
Eremo Via vado di sole, L’Aquila, venerdì 18 novembre 2011
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