La Commissione grandi rischi si ritrova sul tavolo una avviso di garanzia in quanto la Procura della Repubblica di L’Aquila ha avviato una indagine proprio su questo tema. All’indomani del deposito dell’avviso sono nate polemiche circa l’opportunità dell’avvio di tale indagine sulla scorta checomunque è impossibile prevenire e prevedere un terremoto.


La Procura riscontra la violazione degli articoli 2, 3 e 9 della legge che istituisce la Protezione civile e la stessa Commissione grandi rischi (225/1992); degli articoli 5 e 7bis della legge sul coordinamento e le strutture logistiche

della Protezione civile (401/2001); dell’articolo 4 della legge sull’emergenza rifiuti in Campania, che integrava l’organizzazione della Commissione (21/2006). Tra le altre violazioni riscontrate, quelle all’articolo 3 del Decreto del Presidente

del Consiglio dei Ministri n. 23582 del 3 aprile 2006 e alla normativa generale della legge che disciplina le attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni (150/2000). L’avviso continua citando dichiarazioni e alcuni brani degli indagati messi a verbale nella riunione del 31 marzo: “non è possibile fare previsioni” (Boschi), “la semplice osservazione di molti piccoli terremoti non costituisce fenomeno precursore” (Boschi), “improbabile il rischio a breve di una forte scossa come quella del 1703″ (Boschi), “non c’é nessun motivo per cui si possa dire che una sequenza di scosse a bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento” (Barberi), “le registrazioni delle scosse sono caratterizzate da forti picchi di accelerazione, ma con spostamenti spettrali molto contenuti, di pochi millimetri, e perciò difficilmente in grado di produrre danni alle strutture” (Calvi).

Leggo ora l’articolo del 20 marzo 2010 su Repubblica it dal titolo “Bertolaso consulenze record. 9 milioni per gettoni e assegni a firma di Paolo Berizzi in cui si afferma testualmente .
“È il 15 aprile 2009. Ad appena nove giorni dal sisma che ha violentato l'Abruzzo provocando la morte di 308 aquilani, ferendone altri 1.600 e lesionando centinaia di edifici, l'ennesimo contributo, 300 mila euro, finisce - con la solita ordinanza ad hoc - nelle casse di una fondazione. Che ha come scopo la prevenzione del rischio sismico. Già materializzatosi 216 ore prima. La fondazione si chiama Eucentre e
fa parte della short list (commesse, consulenze, convenzioni) del dipartimento di Protezione civile. Fondata nel 2003, tra gli altri, dalla stessa Protezione,


new town. In 11 mesi, dall'aprile del 2009, con la sua task force di 119 tecnici è riuscito a far lievitare i costi del 40%: dai 570 milioni preventivati a 800. Non male per un'emergenza costata finora la cifra record di 1 miliardo e 431 milioni. "Alla fine sarà il terremoto più caro di sempre", dice Teresa Crespellani, già docente di ingegneria geotecnica sismica all'ateneo di Firenze. Dal pozzo di via Ulpiano, a favore di Eucentre, sono usciti 700 mila euro solo per la valutazione di agibilità delle case. Un compito che nell'era pre-Bertolaso era appannaggio dei tecnici del dipartimento. Con un bel risparmio. “

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