domenica 1 maggio 2011

CANZONIERE : 1 MAGGIO . Un poeta operaio

CANZONIERE : 1 MAGGIO . Un poeta operaio

Dopo aver parlato del primo maggio, festa del lavoro e dei lavoratori, in "Settimo giorno " e aver ricordato il valore di questa festa con alcune " riflessioni prese in prestito " non potevo concludere questa trilogia del primo maggio se non con alcune poesie di un poeta operaio Fe

Verde e ancora verde

C'è una casa a Portomarghera

sotto le ciminiere

che un uomo

e un ragazzo

dipingono e ridipingono

continuamente.

Una volta lo fanno verde intenso

una volta verde chiaro

una volta verde

luminoso

che si vede anche

di notte

da molto lontano.

Non si stancano mai

la fanno verde

e ancora verde

e poi verde

come il colore dei prati

come il colore degli alberi.

La fanno verde lucida

certe volte

come un sogno

straziante

tra gli sputi neri

delle fabbriche.

L'aprile è scomparso da Portomarghera

la primavera

è morta

c'è solo

questa minuscola casa

che un uomo e un ragazzo

dipingono

e ridipingono

instancabilmente

tra canali di catrame

tralicci

bufere di polveri

micidiali

su ogni

germoglio

su ogni

segno

dolce

di movimento.


L'ho sentito implorare con durezza

L'aria oggi puzza di uova marce

è infetta

di tetraetile idrocaburi

catrami.

Ho raccolto dal cemento ora

un minuscolo uccello

rosso grigio

tutto tremante

ha gli occhi quasi chiusi

e il becco pieno

di schiuma verdastra.

Forse ha mangiato

qualche granulo

di zolfo

forse qualche altro veleno

terribile.

L'ho sentito implorare

la mia mano

con durezza

l'ho sentito piangere

a dirotto

come un cielo

scrosciante

senza nessuna

risposta.

Dentro la mia mano

ho toccato con ampiezza

in silenzio

tutto il dolore

lo spegnersi

e il vivere

straziante

inesorabile.

Mi è stata gettata nel profondo

oggi

una domanda d'amore

di luce

che non può essere

nascosta da nessuna

parte.

Ho scoperto oggi

tutto un mondo.

di uomini fiori animali

ho scoperto

resistenze

tenacie

gioie segrete e pazze

che non si sottometteranno

neanche se bombe e missili

cadranno

da tutte le latitudini

più fitte

della neve

delle notti

d'inverno.

Ferruccio Brugnaro, operaio a Porto Marghera dagli inizi degli anni Cinquanta, è nato nel 1936 a Mestre, è autodidatta e vive a Spinea (VE). Ha fatto parte per molti anni del Consiglio di Fabbrica Montefibre-Montedison, ed è stato per decenni uno dei protagonisti delle lotte del movimento operaio. Con il 1965, Brugnaro comincia a distribuire nei quartieri, nelle scuole, fra i lavoratori in lotta, i suoi primi ciclostilati di poesia, racconti, pensieri. È uno dei primi in Italia a diffondere la poesia in forma di volantino. Tra i murales di Orgosolo si possono leggere sue poesie scritte ancora negli anni Settanta. I suoi lavori sono apparsi su molte riviste. Parte degli scritti, tirati al ciclostile e diffusi come volantini, sono stati raccolti dall'Editore Bertani e pubblicati nei volumi: "Vogliamo cacciarci sotto", 1975; "Dobbiamo volere", 1976; "Il silenzio non regge", 1978. Nel 1977 un gruppo di sue poesie è stato musicato dal cantautore Gualtiero Bertelli. Brugnaro è presente in numerose antologie, tra cui "Il pubblico della poesia", "Poesie e realtà", "Scrittori e industria", "Centanni di letteratura", "del dissenso", "L'altro novecento. Con altri lavoratori", nel 1980 dà vita a Milano ai quaderni di scrittura operaia "abiti-lavoro". Nel 1984 esce "Poesie" per conto della Cooperativa Punti di Mutamento. Nell'ottobre del 1990 vengono fatti affiggere sui muri di Venezia e di Mestre oltre cinquecento manifesti con una sua poesia contro la guerra. Lo stesso manifesto nel gennaio del 1991 è stato affisso sugli spazi pubblici di Roma. Nel 1993 esce il volume "Le stelle chiare di queste notti", Editore Campanotto. Nel 1996 su Viceversa, una rivista di Barcellona, appare un gruppo di suoi testi poetici con traduzione in spagnolo di Carlos Vitale. Nel 1997 undici sue poesie, tradotte in inglese da Kevin Bongiorni e Reinhold Grimm, vengono incluse nel n. 29 di Pembroke Magazine, una pubblicazione internazionale dell'Università del Nord Carolina. Nel 1998 esce negli Stati Uniti, per conto della casa editrice Curbstone, "Fist of Sun", un volume antologico della sua produzione poetica con traduzione del poeta americano Jack Hirschman. Nell'ultimo decennio sue poesie sono state pubblicate anche in Germania e in Inghilterra. Nel 2002 appare in Francia, a cura dell'editore Editinter, il testo antologico "Le Printemps murit lentament" nella traduzione del poeta Jean - Luc Lamouille e in Italia l'editore Campanotto pubblica "Ritratto di donna". Nel 2004 è uscito in Spagna il libro "No puedo callarte estos dìas" nella traduzione di Teresa Albasini Legaz. Nel 2005 esce a Berkeley "Portrait of a woman", tradotto da Jack Hirschman. Suoi testi vengono pubblicati anche su varie riviste e giornali internazionali.

Ha partecipato alle celebrazioni per i 75 anni di Jack Hirschman, organizzate da Casa della poesia, il 13 dicembre 2008 e parteciperà a settembre 2009 agli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo.

tratto da Casadellapoesia.org

Eremo Via vado di sole, L'Aquila,

domenica 1 maggio 2011



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