lunedì 16 maggio 2011

STORIE E VOCI DAL SILENZIO : “ Destino final” dessaparecidos argentini

STORIE E VOCI DAL SILENZIO : “ Destino final” dessaparecidos argentini

Scriveva la rivista Internazionale n.896 del 6/12 maggio 2011 alle pagg. 60-65 “ Un fotografo italiano e la sua curiosità hanno scatenato un processo che probabilmente porterà ali 'arresto di alcuni piloti che negli anni settanta, all'epoca della dittatura in Argentina, lanciarono nell'oceano Atlantico, protetti dal buio della notte, i prigionieri sedati. Tra loro c'erano anche le suore francesi Alice Domon e Léonie Duquet, e Azucena Villaftor, fondatrice delle Madri di plaza de Mayo, l'associazione formata dalle madri dei desaparecidos.

Ho conosciuto Giancarlo Ceraudo in un caffè di Buenos Aires. Mi stava facendo delle foto per uno dei suoi reportage, che si sarebbe intitolato Destino final (Destinazione finale). Ero con lui non come giornalista ma come sopravvissuta di uno dei campi di concentramento argentini, la Scuola di meccanica dell'esercito (Esma). Quel giorno è nato un rapporto, che è proseguito con la creazione di un team per indagare su una sua domanda: che fine hanno fatto gli aerei dei voli della morte? Com'è possibile che nessuno li abbia mai cercati?

Il ragionamento di Ceraudo non faceva una piega. Trovare gli aerei era il primo passo per poter identificare i piloti. Senza troppe speranze, abbiamo cominciato l'indagine, partendo dalla testimonianza di Adolfo Scilingo, un ufficiale della marina che alcuni anni prima aveva raccontato al giornalista Horacio Verbitsky di aver lavorato alla Esma e di aver partecipato a due voli della morte. Scilingo sosteneva che gli apparecchi usati per lanciare in mare persone ancora in vita erano gli Electra Lockheed deÌle forze armate e i piccoli Skyvan della prefettura, che all' epoca dipendeva dalla marina. Lo aveva rivelato anche in un libro, Por siempre iùmca.rnds (Per sempre mai più), che ha avuto una scarsa diffusione, SciÌingo, però, è stato arrestato e condannato in Spagna .e non abbiamo potuto parlare con lui. Così.abbiamo seguito le tracce degli ae rei, scoprendo che erano stati usati nella guerra delle Malvine (Falkland) .: Due Skyvan.erano.siari abbattuti durante il conflitto.ma gli altri tre erano ancora integri..

Li abbiamo trovati tutti. Uno era a Fort Lauderdale, in Florida. Era stato comprato da un piccolo corriere postale privato, che lo usava per andare alle Bahamas. Abbiamo trovato anche i piani di volo dello Skyvan dal 1976 al 1980. Era riportata la data di ogni viaggio con l'aeroporto di partenza e di arrivo, la durata del volo e, soprattutto, il nome del pilota, cioè il nome dell'uomo che aveva portato alla morte i desaparecidos.

Era la prima volta che qualcuno aveva accesso a un documento di questo tipo. Abbiamo fatto interpretare i piani di volo a Enrique Pifieyro, un pilota di lungo corso che ha identificato i voli che, per le loro caratteristiche anomale di durata, origine, destinazione e data, sembravano sospetti,

, I piani di volo sono stati consegnati alla giustizia nel dicembre del 2oo9. Da allora. sono stati fatti passi avanti nell'identificazione di un volo del 14'dicembre 1977, durante il quale sarebbero state lanciate in mare le suore francesi e alcuni familiari di desaparecidos . I corpi riaffiorarono qualche giorno dopo su una spiaggia a circa trecento chilometri da Buenos Aires, Furono sepolti come anonimi e identificati solo nel 2005, grazie al lavoro degli antropologi forensi. L'equipaggio di quel volo era composto da tre persone. Due di loro sono comandanti della compagnia Aerolineas Argentinas, e volavano su Roma e Madrid. La compagnia ha ora deciso di non farli volare fuori dal paese. La stampa ha pubblicato i nomi dei piloti coinvolti: sono Enrique José De Saint Georges, Mario Daniel Arru e Alejandro Domingo D'Agostino. Il pubblico ministero ha chiesto il loro arresto, ma secondo il giudice Sergio Torres, del tribunale federale, gli elementi non sono ancora sufficienti per emettere un mandato di cattura, Se saranno arrestati e giudicati colpevoli , sarà un importante atto di giustizia ,nato da una semplice domanda .”


Così scriveva internazionale su una storia e su vicende mai sopite .

La repubblica di giovedì 12 maggio inaspettatamente ha reso noto una prima conclusione di questa vicenda. L’arresto dei militari che pilotarono quei voli , oggi in servizio presso la compagnia di bandiera argentina

Scrive in un articolo Omero Ciai .


Migliaia di volte avranno ripensato a quel loro segreto e migliaia di volte, in oltre quarant'anni, avranno pensato di essere fuori pericolo, Se nessuno chiedeva ragioni, bastava restare in silenzio, condurre una vita normale comealtre centinaia di ex giovani militari argentini che alla fine degli

anni Settanta presero parte a quell' operazione di sterminio che i generali dell'epoca chiamarono «Processo di riorganizzazione nazionale». L'altro ieri li hanno arrestati. Due, Mario Daniel Arrù ed Enrique Iosé de Saint Georges, sono piloti ancora in servizio nella compagnia di bandiera nazionale, le Aerolineas Argentinas, e fino a qualche mese fa guidavano i Boeing sulle rotte per Roma e Madrid; un terzo pilota, A1ejandro D'Agostino, è in pensione, Il giudice di Buenos Aires, Sergio Torres, li accusa di aver pilotato uno Skyvan dal quale vennero gettati in mare un gruppo di oppositori politici nel 1977, È la prima volta dalla famosa confessione di Adolfo Scilingo I'ufficiale della Marina che nel 1994 ammise di aver partecipato a due missioni per buttare in mare detenuti politici durante la dittatura -che in Argentina si riapre uno dei capitoli più crudeli degli eccidi dei militari “ i voli della morte.

Il numero delle persone assassinato in questo modo è ufficialmente sconosciuto. Se i cadaveri riemergevano lungo le spiaggie a sud del paese ,venivano sepolti in fretta senza identificazione e senza indagine . Corpi ignoti. Ma il sistema, come raccontò Scilingo, che oggi sconta una condanna in carcere a 30 anni in Spagna per crimini contro l'umanità - al giornalista Horacio Verbitsky (autore di El vuelo, 1995). funzionava con ogni dettaglio. Sull'aereo che trasportava verso l'Oceano i detenuti politici c'erano, insieme ai soldati, dei medici e un cappellano militare. I medici procedevano all' anestesia, il cappellano militare all'estrema unzione. I giovani oppositori addormentati venivano poi messi in un sacco di juta legato, e appesantito con sassi, e gettati in mare. Nessuno di loro conosceva il destino che lo attendeva.

L'inchiesta del giudice che ha portato all' arresto dei tre piloti è dettagliata. Nasce da ricerche condotte da sopravvissuti delll'Esma la Scuola di Meccanica della Marina che divenne un lager durante la dittatura che, insieme ad un fotoreporter italiano, sono riusciti a ritrovare i piani di volo dell' epoca dai quali risulta la presenza dei tre piloti in alcuni di quegli aerei. Nell'ordine di cattura, insieme ad una monaca francese - desaparecida dal '77 - c'è un nome eccellente: è quello di Azucena Villaflor .la fondatrice delle Madri de la Plaza de Mayo,l'organizzazione delle mamme delle giovani vittime della dittatura. Secondo l'inchiesta la monaca francese e Azucena Villaflor vennero assassinate insieme e il volo della morte - di cui esiste la documentazione - decollò da Buenos Aires la notte del 14 dicembre 1977. I resti delle due donne vennero rinvenuti nel 2005 in una fossa comune lungo la costa dell'Oceano Atlantico.


Con i tre piloti sono stati arrestati un graduato della Marina, Ricardo Ormelle, che oggi lavorava come meccanico sempre per le Aérolineas Argentinas e un avvocato che ha difeso alcuni militari processati. Il meccanico Ormello sarebbe un nuovo reo confesso avendo raccontato a diversi suoi colleghi di lavoro di aver preso parte ai "voli della morte". Ma adesso la speranza dei parenti delle vittime è quella di avere nuove confessioni per ricostruire quell' orrore. Esclusi pochissimi casi l'omertà all'interno delle Forze armate argentine è stata assoluta. E l'identità di coloro che presero parte allo stermini?-9Jlcora in moltissimi casi nascosta. I generali della dittatura programmarono l'operazione in modo che restasse un mistero. Che le vittime sparissero e che gli aguzzini fossero nient'altro che ombre negli incubi dei sopravvissuti.”

La dittatura durò per oltre sette anni dal marzo 1976 al dicembre 1983 e migliaia di oppositori politici furono torturati, uccisi e fatti sparire dagli squadroni della morte. Almeno cinquemila oppositori furono soppressi con i voli della morte .


Eremo Via vado di sole , L'Aquila,
lunedì 16 maggio 2011


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