Quando, in un'accanita discussione, questi lapsus, che stravolgono completamente l'intenzione del discorso, accadono a uno dei due avversari, lo pongono subito in svantaggio rispetto all'altro, il quale di rado tralascia di avvalersi della posizione favorevole.
«Riguardo al presente, alla nuova era dell'Imperatore Guglielmo II, non posso che ripetere quel che ho già detto un anno fa: sarebbe iniquo e ingiusto parlare di una cerchia di consiglieri responsabili attorno al nostro Imperatore ... » (grida: "Irresponsabili!") « ... di consiglieri irresponsabili. Perdonino il lapsus linguae» (ilarità).
Comunque la frase del principe von Bulow, per l'accumularsi di negazioni, era riuscita oltremodo oscura; la simpatia per l'oratore e il rispetto per la sua difficile posizione fecero sì che quel lapsus non venisse più sfruttato contro di lui. Andò peggio un anno dopo, sempre nello stesso luogo, a un altro oratore che voleva esortare a compiere una manifestazione senza riserve [riickhaltlos] verso l'imperatore e che invece, per un perfido lapsus, mostrò quali altri sentimenti albergavano nel suo cuore leale di suddito:
«Lattmann (deputato nazionalista): "Ci poniamo, per la questione dell'Indirizzo, sul terreno della procedura parlamentare. In conformità a questa, il parlamento ha il diritto di inoltrare un tale indirizzo all'Imperatore. Crediamo che l'intento unitario e l'aspirazione del popolo tedesco siano volti a raggiungere anche su questo punto una manifestazione unitaria [einheitliche Kundgebung], e se possiamo far ciò in una forma che tenga assolutamente conto dei sentimenti del Monarca, allora dobbiamo anche farlo senza spina dorsale [riickgratlG.lJ" (esplosione di ilarità per alcuni minuti). "Signori, non volevo dire: senza spina dorsale, ma senza riserve [riickhaLtlos], e questa manifestazione senza riserve da parte del popolo, vogliamo sperarlo, sarà accettata anche dal nostro Imperatore, in un momento tanto difficile."».
Aggiungo un altro esempio, nel quale il lapsus assume il valore addirittura inquietante di una profezia. Nella primavera del 1923, nel mondo della finanza internazionale, fece grosso scalpore la notizia che il giovanissimo banchiere X., uno dei «nuovi ricchi» di W., certamente uno dei più nuovi, in ogni caso il più giovane e il più ricco, dopo una breve lotta per ottenere la maggioranza, era giunto in possesso della maggioranza delle azioni della banca ... Ciò aveva anche comportato che, in un'assemblea generale degna di nota, i vecchi dirigenti di questo istituto, finanzieri di vecchio stampo, non fossero stati rieletti e che il giovane X. fosse diventato presidente della banca. Nel discorso di commiato, che l'amministratore delegato dottor Y. tenne in onore del vecchio presidente non rieletto, molti fra i presenti furono colpiti da un reiterato, penoso lapsus dell'oratore. Egli continuava a parlare dello spirare del presidente, anziché dello spirare (scadere) del suo mandato di presidente. Avvenne poi che il vecchio presidente non rieletto, qualche giorno dopo l'assemblea, morì. Tuttavia aveva già varcato la soglia degli ottanta anni! (Storfer)
QUESTENBEI{G
Ahinoi! Stanno così le cose?
Amico, e noi lasciamo che con questa illusione Egli se ne vada, e non lo richiamiamo subito Per aprirgli gli occhi
All' istante?
Ottavio (tornando in sé da profonda meditazione) A me ora li ha aperti,
E ora vedo più di quanto mi piaccia." QUESTENBERG
Che avete, amico?
Ottavio
Maledetto questo viaggio!
QUESTENBEHG
Come mai? Di che si tratta?
OTTAVIO
Venite! lo devo
Tosto seguire la traccia infausta, Vedere con i miei occhi ... Venite ...
(vuole condurlo via con sé)
QUESTENBERG
Che dunque? Per dove?
OTTAVlO (impaziente) Da lei!
QUESTENBERG Da ...
OTTAVIO (.l'l corregge) Dal duca! Andiamo!
Questo piccolo lapsus - «da lei» anziché «da lui» - ci rivela che il padre ha intuito la ragione per la quale il figlio si è schierato dalla parte del duca, mentre il cortigiano si lamenta «del suo parlare per enigmi».
Sigmund Freud Psicopatologia della vita quotidiana pagg. 105-109
giovedì 19 maggio 2011
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