Concutelli, condannato a tre ergastoli, ottiene prima la semilibertà e poi la sospensione della pena per “gravi motivi di salute”: nel 2009, infatti, è stato colpito da un’ischemia cerebrale che da allora gli impedisce di parlare e alimentarsi autonomamente. Sconcerto e dubbi da parte di molti. A cominciare dal nipote del giudice Occorsio che portail lo stesso nome del nonno, Vittorio, che non si trova d’accordo con la scelta dei giudici. E con lui, oggettivamente molti altri.
Iinterviene il padre Eugenio Occorsio che ha dichiarato a Repubblica quello che segue ma che in realtà è rivolto soprattutto al figlio Vittorio :
Invece proprio qui deve emergere la differenza fra chi è membro di una società civile, ed è orgoglioso di esserlo, e chi invece ha scelto di starne ai margini come i terroristi. E siccome Vittorio junìor è un ragazzo sensato e che riflette sulle cose, ho ricominciato subito a spiegarglielo, perché nella nostra famiglia non devono esistere animosità e spirito di violenza. Occhio per occhio non è una regola, è l'opposto delle regole. Bisogna sempre impostare la risposta ai crimini anche più odiosi e assurdi entro i limiti della Costituzione, delle leggi, delle norme, che se fatte rispettare sono più che sufficienti a comminare punizioni giuste e mai eccessive, nulla che sappia di vendetta. Il tutto in un cammino di civiltà che non deve conoscere deviazioni.
Detto questo, un pentìmento più convinto. e articolato sarebbe stato dovuto. Non basta esprimere un generico rimorso se a questo non si accompagna una revisione vera della propria attività «politica», come la chiama lui. Tanti detenuti escono anzitempo dal carcere ma ciascuno ha elaborato un suo percorso di pentimento, di redenzione, di volontà di reinserirsi nella .socìetà
. Proprio perché gli anni sono stati tanti, infiniti saranno statì ì momenti in cui anche a Concutelli sarà venuta in mente la follia dei suoi gesti, l'aberrazìone del suo progetto guerrigliero. Nulla è trapelato, né tarntomeno è emersa la collaborazione nel ricostruire più in profondità il contesto diabolico in cui il delitto di mio padre è maturato, i sordidi legami intrecciati su cui stava indagando e che gli sono costati la vita. E questo acuisce il dolore, e giustifica anche qualche volta la rabbia come quella di Vittorio."
martedì 17 maggio 2011
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