ARTE FACTUM : Fantastico generazionale

E continua “Al cinema si riscoprono gli anni '80 di Iron Lady e si resta male perché sembra che da allora, dai tempi della deprecata Margaret Thatcher, ben poco sia cambiato (tasse, scioperi, disoccupazione,e non è mancata neppure la guerra, sia pure chiamata missione di pace). Nella lirica si spasima per il ritorno alla Scala dell'edizione 1963 dell'Aida zeffirelliana, a teatro Dario Fo e Franca Rame recitano il loro Mistero buffo del 1969, ovunque si propongono devote mostre di Arte Povera fine anni '60 mentre la moda, sempre appesa al passato, essendo la sua specialità attuale quella di non sapersi inventare un futuro, arranca in direzione haute couture, rivestendo l'inarrestabile crisi col lusso anni '50.

Per dire che quelli che sono stati tempi orribili oggi appaiono felici con un’operazione di nostalgia che non è memoria e spesso diventa operazione commerciale.Diamo così un valore di attualità alle cose che sono state consumate per poter controllare il tempo. Ma il passato e la nostalgia hanno sempre un valore ?
Certo andavamo a telefonare in cabina con il gettone e oggi contempliamo il passato con un toponimo come “ Pane vino e camino ,beato chi ce l’ha “ senza pensare che quella era un’economia da formiche e che poi siamo stati abituati ad una economia da cicale. O meglio è sempre la stessa storia. Ci sono sempre le formiche e ci sono sempre le cicale. Solo che le cicale negli ultimi tempi hanno preso la forma di disinvolti e spensierati ladroni della cosa pubblica e scialacquatori di risorse ( come tra l’altro aria, acqua , terra e fuoco ) . Mentre ci sono ancora e sempre formiche che vorrebbero continuare il loro lavoro ma sono sempre più spesso messe in cassa integrazione. Formiche dunque in cassa integrazione e cicale additate al pubblico ludibrio. Non è dunque cambiato niente da quel tempo quando il saggio raccontava quella storia della cicala e della formica.

Il rapporto con il tempo. Il tempo è passato perché quell’oggetto è invecchiato . Anche se il tempo che oggi si misura in modo digitale con la sua vorticosità rende continuamente vecchio ogni oggetto. Perché probabilmente cambia l’utilità degli oggetti e quindi cambia l’approccio al tempo.
Natalia Aspesi parla di Vintage. Tutte le epoche sono state rivalutate, poi dimenticate e poi di nuovo rivalutate. Sono i corsi e ricorsi storici. E’ il discorso della moda . Ed è comunque sempre il discorso su nostalgia, memoria . Ci sono software di elaborazione delle foto che riescono a dare alle immagini in esse contenute una patina di antico .Di vecchio. E’ come sparare sul presente per farlo diventare subito passato. E ci sono network che aiutano a condividere questa partina di vecchio , a volte anche di stantio . I dettagli della quotidianità, spesso scialba, per chi non sa apprezzare il valore di un istante che passa irrimediabilmente , vengono così resi intricanti. I piccoli insignificanti dettagli assumono un grande valore . Operazione interessante che può essere a volte discutibile ma che comunque aiuta a recuperare proprio quei dettagli perché guarda caso, nel vortice della nostra vita attuale , si perdono.

Deprecabile. O no . Perché per alcuni l’operazione nostalgia e ritornare in se stessi, alle proprie radici , immergersi nel passato per trovare in esso la forza di vivere il presente . Ho risentito le canzonette banali e allora tanto lontane dai miei interessi dei Cugini di campagna che vanno ancora in giro tra cui “ Anima mia “ e mi sono commosso . E già ci vuole poco alla mia età a commuoversi. E’ l’azione del tempo che passa . La lacrima facile è l’azione di quel vintage così impalpabile che copre ogni gesto, ogni azione ad una certa età.


Chissà poi se riusciamo veramente ad individuare la vera speranza. Ma questo è tutto un altro discorso.

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