Ho molto amato i tuoi silenzi - poesie -
1.
Ho molto amato i tuoi silenzi
che la memoria oggi
mi restituisce tra altri silenzi.
E’ una micia ora l’amica
delle mie solitudini
nella piccola casa
di Vado di sole dove
si ascolta ancora un altro
silenzio
nei mattini di sole o pioggia
nei giorni di primavera o d’estate
nei giorni e nelle notti.
Io non so dov’è il disaccordo
perché comunque ci deve essere
da qualche parte nell’anima
che come dice il poeta
ha tritato la vita
tormentato il canto.
Non ancora e non abbastanza
lo strazio di vivere
può prendere il sopravvento
e non è mai all’altezza
del cuore
anche se indurisce i colori
e confonde
sulle palpebre straziate
dell’anima quello sguardo,
quello sguardo
che rimugina il vento
freddo d’una stagione appena passata.
Il filo perduto degli avvenimenti
sembra scongiurare la follia
e l’affanno con cui ritorno ogni volta
su un’ora, un giorno, un mese
un anno del passato
è solo un sussulto del cuore
per quanto stanco sia ancora .
2.
Preparate le valigie
e metteteci dentro
la memoria d’una città
bella e indolente ,
le fotografie delle case
che saranno prima o poi ricostruite.
Valigie leggere senza cassaintegrati
piene di criminale disinteresse
e di cultura addomesticata .
Valigie di parole senza senso
dei politici e dei tecnici
parole che mancano all’appello
del futuro prossimo venturo.
Io non avrei mai voluto
scrivere versi così amari
e anche brutti, un po’ brutti ,
sì decisamente brutti
non solo per quello che dicono
ma come lo dicono.
Eppure stasera c’è una rondine
nel cielo che spazia da sola
mentre tutte le altre sono al nido.
Cerca il chiarore del tramonto
morente
e per questo sale sempre più
in alto verso il rossore della sera,
della sera imminente.
Mi sembra un auspicio .
Lassù conosce pace e luce
desiderio di altra luce.
In quelle valigie allora mettete anche
il desiderio del ritorno
e i silenzi delle domande senza risposte .
Custodiranno il cuore integro
così che anche se a stento
ma con pazienza ,nel folto controvento
mutata sarà la forza di quello strano incanto
che è il ritorno. Il ritorno solo conterà
come la luce la luce per la rondine
sola nel cielo della imminente sera.
3.
E’ con te che voglio parlare
di quello che mi sta a cuore
e chissà poi se ne sono capace.
Voglio parlarti del suono delle stoviglie
della pioggia che batte contro i vetri
il temporale che si allontana
l’erba che cresce. Sono queste cose
il tessuto della vita . Di vita in vita
come di ora in ora
anche se avara è l’attesa.
Di poterti ancora parlare delle cose
che mi stanno a cuore,
quelle che ascoltavi chiudendo
gli occhi nel silenzio della stanza.
Ma chissà se ne sono capace.
Non passa giorno ch’io non ti dia
asilo nei miei pensieri
per tenerti ancora stretta
a questo inquieto cuore.
E poi la notte faccio sogni
in cui vedo cose impossibili
perché a volte il dolore è tanto ,
il dolore di un amore difficile
a portare difficile a ricevere .
L’impercettibile lancetta
non segue mai una deriva
e m’interroga in silenzio
che io non ho da dire risposte
se non una. Il racconto
della fabbrica di una storia nella storia
dentro la cava eternità
4.
Rimani dove sei ti prego
così come sei .
Lo so . Nessuna casa sarà
ricostruita com’era veramente:
Tutto sarà immaginato di nuovo
per intere stagioni primavera
estate autunno inverno . E poi
quando si scioglierà la neve
dell’ultimo inverno allora
allora si vedrà, si vedrà
una nuova città.
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, sabato 19 maggio 2012
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