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verona
- A due detenuti del carcere di Montorio, Verona, il direttore del
penitenziario ha concesso un previlegio davvero singolare: un colloquio
"extra" di sabato, giorno di solito non aperto ai colloqui. Fin qui
niente di eccezionale, se non fosse che i due reclusi non hanno
incontrato fidanzate, parenti o amici, ma i loro due cani, un pastore
tedesco e un meticcio. In un caso era il detenuto ad essere depresso per
non aver potuto accarezzare il proprio amico a quattro zampe per due
anni, nell’altro era il cane a soffrire di solitudine, come accertato da
un regolare certificato del veterinario.

"Plauso
e soddisfazione" Così il direttore del penitenziario, Antonio Fullone,
ha "ceduto" alle richieste dei detenuti. Applaude il sottosegretario ala
Salute Francesca Martini: "Esprimo tutto il mio plauso e la mia
soddisfazione per la lungimiranza del direttore Dott. Antonio Fullone
della Casa Circondariale di Montorio nella mia città di Verona, che
sabato scorso ha concesso a due detenuti di incontrare i propri cani, un
pastore tedesco e una meticcia, in un apposita area verde protetta
all’interno del carcere. Questo rappresenta un atto di grande umanità e
civiltà nei confronti dei detenuti e la comprensione del segnale ormai
tangibile che i nostri cani rappresentano un affetto concreto e durevole
per le persone tanto da venire a far parte del nucleo familiare. In tal
senso - annuncia Martini - scriverò una lettera al collega Francesco
Nitto Palma neo Ministro della Giustizia affinché promuova la diffusione
di queste buone prassi nelle carceri italiane".

Gratitudine
dell'Enpa Soddisfazione anche dell’Enpa, che "esprime profonda
gratitudine al dottor Antonio Fullone, direttore dell’istituto di pena
di Montorio (Verona), per avere ha permesso a due cagnolini - il pastore
tedesco Shony e il meticcio Briciola - di riabbracciare dopo molto
tempo i loro proprietari. Con la sua decisione - commenta Carla Rocchi,
presidente Enpa - il dottor Fullone si è reso protagonista di un gesto
di profonda sensibilità e grandissima civiltà. Purtroppo, la detenzione
viene scontata non soltanto dai diretti interessati ma anche dai loro
quattrozampe, i quali, all’improvviso e senza un perchè, si trovano
incolpevolmente privati della compagnia e dell’affetto dei proprietari.
Proprio l’incontro con i loro animali può essere, ne sono certa, un
ausilio nel percorso riabilitavo delle persone detenute".
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, mercoledì 9 maggio 2012
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