LINEA D’OMBRA : Minori e nuove povertà
Il
22,6% dei bambini italiani, quasi uno su quattro, è a rischio povertà,
con uno spread rispetto agli adulti dell' 8,2%, uno dei più alti in
Europa. Tra i più colpiti, i bambini con un solo genitore, tra i quali
quasi 1 su 3 è a rischio povertà, e i figli delle giovani coppie, dove
il rischio povertà colpisce quasi un minore su 2. Sono gli allarmanti
dati del nuovo dossier "Il paese di Pollicino" di Save the Children che,
per tutto il mese di maggio, lancia la campagna "Ricordiamoci
dell'infanzia", con le foto di tre bambini che impersonano il premier
Monti e i ministri Fornero e Passera da piccoli. Tra le azioni di
sensibilizzazione un grande evento il 25 maggio a Roma, altri eventi in
13 città, un appello al Governo.
Secondo il rapporto gli
adulti italiani si sono dimenticati dei bambini. "Altrimenti - sostiene
Save the children - il nostro Paese sarebbe già corso ai ripari di
fronte ai dati drammatici che ci posizionano ai primi posti della
classifica europea sul rischio povertà minorile, e alla loro escalation
negli anni": 1 minore su 4 oggi, pari al 22,6% dei bambini che sono nel
nostro paese, è a rischio povertà, vive cioè in famiglie con un reddito
troppo basso per garantirgli ciò di cui avrebbe bisogno per un sano e
pieno sviluppo psichico, fisico, intellettuale e sociale. Un dato che è
il più alto degli ultimi 15 anni - con una crescita del 3,3% rispetto al
2006 - e che ha uno spread, un differenziale rispetto agli adulti a
rischio povertà, dell'8,2% (gli over diciotto in condizione di forte
disagio economico sono infatti il 14,4% della popolazione italiana).
Un
dato che schizza a livelli mai registrati finora nel caso di bambini
figli di madri sole - per i quali l'incidenza di povertà sale al 28,5% -
e nel caso in cui il capofamiglia abbia meno di 35 anni: in questi
nuclei 1 figlio su 2 è a rischio povertà. Il Sud e le Isole sono le aree
del paese a più alta incidenza di povertà, che raggiunge
rispettivamente quasi il 40% (con quasi 2 minori ogni su 5 a rischio
povertà) e il 44,7%.
Dal rapporto emergono alcune tendenze
che richiedono massima attenzione e tempestività di intervento. In
particolare la riduzione in povertà di molti bambini e delle loro
famiglie, l'aumento di fenomeni di sfruttamento legati alle condizioni
di disagio sociale, emarginazione e solitudine, in cui si trovano molti
minori sia stranieri che italiani.
Il Rapporto conferma la
preoccupante crescita della povertà minorile. Stime recenti valutano in
17 milioni i bambini in stato di povertà in Europa, con l'Italia al
secondo posto per minori poveri.
Tale situazione va ricollegata
anche alle condizioni economico-sociali delle mamme e al loro status di
occupate o disoccupate. L'Ocse, l'organizzazione per la cooperazione e
lo sviluppo economico, ha infatti dimostrato una relazione inversamente
proporzionale tra tasso di occupazione femminile e tasso di povertà tra i
bambini.
Un'altra
fascia di bambini e ragazzi particolarmente vulnerabile è quella dei
minori migranti: un gruppo ancora insufficientemente tutelato sin
dall'arrivo alle nostre frontiere, dove approdano anche ragazzi
provenienti da paesi in guerra, magari ex bambini soldato. Una volta
entrati in Italia, la difficoltà di accedere a programmi di integrazione
e, successivamente, di avere un permesso di soggiorno, li mette in una
condizione di solitudine e debolezza, quindi a rischio di cadere vittime
di fenomeni di sfruttamento sia sessuale che lavorativo e di devianza.
Sono
quasi 6.500 i minori stranieri non accompagnati, in Italia, secondo i
dati del Comitato minori stranieri. Di questi minori, sempre più
numerosi (l'Italia è insieme alla Spagna il paese europeo con il più
alto numero), una percentuale rilevante è in Italia senza un regolare
titolo di soggiorno, nonostante non possano essere espulsi e abbiano
dunque diritto al rilascio di un permesso di soggiorno. Inoltre
moltissimi di questi minori, si legge nel Rapporto, si allontanano
immediatamente dalle comunità di accoglienza in cui vengono inseriti,
tornando a vivere in condizioni assolutamente inadeguate: in case o
fabbriche abbandonate o per strada. Non vanno a scuola, non accedono
all'assistenza sanitaria e sono dunque esposti a varie forme di
sfruttamento.
La
diffusione della prostituzione minorile è una delle facce della scarsa
tutela e solitudine dei minori stranieri, benché il fenomeno coinvolga
anche molti minori italiani. All'interno del fenomeno della
prostituzione, merita una particolare attenzione quella maschile
straniera tanto poco conosciuta quanto diffusa. Per questi ragazzi,
spesso, la decisione di prostituirsi non è frutto della coercizione,
anche se resta elevato il rischio ed anche i casi di sfruttamento, ed è
ricorrente il loro coinvolgimento in attività illegali. La prostituzione
minorile italiana invece riguarda, per lo più, bambini e ragazzi che, a
causa di condizioni socio-economiche disagiate, trovano, in modo coatto
o autonomo, nella prostituzione un supporto economico per sé o per il
proprio nucleo familiare.
Paradossalmente ad oggi non
conosciamo il numero di bambini e bambine che vivono fuori della
famiglia: non sono state istituite anagrafi regionali sul numero di
minori in strutture residenziali, come istituti e case-famiglia, e non è
operativa la banca dati dei minori dichiarati adottabili e degli
aspiranti genitori adottivi. Mancano dati ufficiali sui minori Rom. Non è
possibile stimare il numero di minori vittime di tratta, dato che gli
unici dati disponibili sono quelli relativi al rilascio dei permessi di
soggiorno per protezione sociale e ancora incomplete sono le statistiche
sull'abuso a danno di minori.
Il
rapporto si conclude infatti con le indicazioni per il nuovo Governo:
"Per esempio, ci auguriamo che provveda quanto prima all'istituzione del
Garante nazionale indipendente per l'infanzia. Rafforzi e implementi il
meccanismo per la raccolta e l'analisi dei dati disaggregati sui
minori. Provveda all'adeguata accoglienza dei minori stranieri in Italia
regolamentando la materia relativa al rilascio del permesso di
soggiorno, al diritto al lavoro, al diritto alla protezione all'arrivo
in frontiera. Auspichiamo che sia finalmente approvata una legge sul
diritto all'asilo. Che grazie all'azione congiunta di istituzioni e ong
di settore, si avviino misure per il supporto ai minori vittime di
tratta e di varie forme di sfruttamento, da quello sessuale, a quello
lavorativo".
La versione integrale del Rapporto è scaricabile dal link: savethechildren
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, martedì 15 maggio 2012
martedì 15 maggio 2012
LINEA D’OMBRA : Minori e nuove povertà
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