venerdì 17 dicembre 2010

ARTE FACTUM : Cultura ( III )

ARTE FACTUM : Cultura ( III )


I tagli alla cultura saranno ben superiori ai 58 milioni di euro l'anno previsti dalla manovra correttiva biennale da 24,9 miliardi all'esame della Camera. A tali riduzioni di spesa occorre infatti aggiungere 110 milioni di euro di riduzione al Fus, 13 milioni di risparmio e taglio dei finanziamenti ad enti, fondazioni e comitati e soprattutto il drastico ridimensionamento dei trasferimenti a Regioni ed Enti locali. Come rilevato dal recente rapporto Anci-Ifel le amministrazioni locali in conseguenza di questi tagli saranno costrette a ridurre nel 2011 e 2012 la loro spesa di oltre il10%. Proiettando questa contrazione sulla spesa in cultura si può stimare che Regioni, Province e Comuni potrebbero tagliare complessivamente dai loro bilanci oltre 800 milioni di euro dalla voce cultura, che sommati a quelli statali porterebbero ad una perdita per il settore di circa 1.100 milioni di euro in due anni. Certo si tratta di stime e previsioni. La situazione però potrebbe essere anche più pesante poiché quella in cultura è una spesa che viene spesso tagliata in misura maggiore di altre.

L’Italia deve prepararsi dunque a un futuro senza cultura? L’iter di conversione del Dl 78/2010 si è di fatto concluso e con il prossimo voto di fiducia la manovra economica sarà definitivamente approvata. Sta per aprirsi uno scenario totalmente nuovo disegnato in base ai tagli e alle norme contenute nel provvedimento. Il settore della cultura italiano non sarà più lo stesso e il suo assetto sarà modificato profondamente.

Le preoccupazioni e l'allarme dell'intero settore della cultura sono state al centro della riunione, che si è tenuta oggi a Roma, dell’unità di crisi convocata da Federculture, la federazione di Regioni, Enti Locali e aziende culturali, per valutare le conseguenze, non solo economiche, della manovra sulle attività di tutela, promozione e produzione della cultura nel nostro Paese. Tanto che non si esclude un possibile ricorso alla Corte costituzionale.

E’ evidente che le contrazioni di spesa e degli investimenti previsti dalla manovra condizioneranno pesantemente la capacità di intervento nel settore delle amministrazioni locali e delle tante aziende di servizio pubblico che operano nella gestione e nella promozione delle attività culturali.


Il quadro diventa poi ancora più fosco se si considerano anche quelle norme contenute nella manovra che limitano ulteriormente l’azione degli enti pubblici, come i già richiamati divieti di costituzione di società per i comuni sotto i 30.000 abitanti, la soppressione delle spese per le sponsorizzazioni o il limite imposto alle spese per le mostre pari al 20% di quanto impegnato nel 2009. Quest’ultima norma in particolare andrà a colpire un’importantissima attività di promozione culturale che per molte città italiane negli ultimi anni ha costituito un fattore di rinnovata vitalità e attrattività turistica, generando anche importanti ritorni economici sul territorio. Solo per fare alcuni esempi tra i tanti:

l’Azienda Speciale Palaexpo del Comune di Roma nel 2009 con 20 mostre organizzate ha generato Iva per oltre 1 milione di euro, mentre il Comune di Milano che nello stesso anno ha realizzato 42 esposizioni con un investimento di circa 4 milioni di euro ha raccolto contributi da altri soggetti pubblici e privati, sponsorizzazioni comprese, per oltre 18 milioni di euro e generato 2,8 milioni di Iva.

Per gli amministratori, manager, operatori riuniti oggi a Roma l’impegno è, dunque, di continuare a collaborare per valutare le possibili azioni che limitino gli impatti dei provvedimenti governativi sul settore, prevedendo anche forme di protesta collettiva per sensibilizzare l’opinione pubblica.

La prima iniziativa annunciata stamattina si svolgerà nei primi giorni di settembre e coinvolgerà amministrazioni locali, enti e aziende culturali in tutta Italia.


Eremo Via vado di sole , L'Aquila 17 dicembre 2010

Nessun commento:

Posta un commento