lunedì 20 dicembre 2010

OCCHIO DI GIUDA : Sovraffollamento e detenzione domiciliare ( I )


OCCHIO DI GIUDA : Sovraffollamento e detenzione domiciliare ( I )


Ci sono quasi 70.000 detenuti (nel 2006 erano 60.000) nelle carceri italiane: un tasso di sovraffollamento che supera il 150% e che in alcuni casi è oltre il 170%. L’allarme arriva dal Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2010, diffuso oggi. Numeri che però sono destinati a diminuire alla luce del ddl ‘svuota carceri' approvato in via definitiva al Senato a metà novembre. La legge prevede che nel caso in cui il detenuto debba scontare pene inferiori a un anno possa usufruire dei domiciliari. Oltre al sovraffollamento il Rapporto individua altri fattori di disagio "che rivelano quale sia la gravità della situazione": il 36,9% dei detenuti è straniero; il 24,5 è tossicodipendente, il 2,3 è dipendente da alcol, l’1,8 è infetto da Hiv. Inoltre, rivela il Censis, le guardie penitenziarie sono 39.569 rispetto alle 45.121 previste per legge, e il costo medio giornaliero per detenuto è sceso dai 131,9 euro del 2007 ai 113,4 euro stimati per il 2010. A questo si aggiunge che circa 30.000 detenuti (44% del totale) sono in attesa di uno dei gradi del procedimento. Tra questi, la gran parte (15.111) è in attesa del giudizio di primo grado.

Inoltre 18.769 condannati si trovano a dover scontare una pena ?o una pena residua? inferiore a tre anni (e tra questi 11.601 hanno una pena inferiore a un anno), quindi avrebbero i requisiti per usufruire delle misure alternative alla detenzione. Circa 30.000 detenuti si trovano in carcere per avere contravvenuto alla legge sulla droga e circa 4.000 a quella sull’immigrazione. Secondo l’analisi del Censis, "il personale che lavora in carcere risulta completamente insufficiente a gestire una situazione che diventa di giorno in giorno più complessa: a essere sotto-dimensionate non sono solo le guardie carcerarie, ma anche altre figure più esplicitamente votate al recupero dei detenuti, come gli educatori e gli assistenti sociali". Su questa situazione si innesta il Piano carceri, che si propone di ridurre il sovraffollamento attraverso tre tipi di interventi:l’ampliamento del numero dei posti disponibili per complessivi 21.709 nuovi posti. Questi propositi sono stati ridimensionati nel Piano che il Commissario straordinario ha presentato lo scorso 29 giugno. Il secondo è l’introduzione di misure deflattive, con la possibilità di scontare l’ultimo anno di pena residua agli arresti domiciliari e la messa in prova; su questo punto è stata approvata a novembre la legge che dovrebbe riguardare circa 7.000 detenuti. Ultimo intervento, l’assunzione di 2.000 nuovi agenti di polizia penitenziaria.

Il tasso di sovraffollamento delle carceri italiane supera il 150% e talvolta (e' il caso di Puglia, Calabria ed Emilia Romagna) anche il 170%.

Andando avanti di questo passo, gli attuali circa 70 mila detenuti (per l'esattezza 68.795 al 31 ottobre scorso) arriveranno a sfiorare quota 100 mila alla fine del 2012. E' quanto emerge dal Rapporto 2010 slulla situazione sociale del Paese del Censis, in cui si rileva che ''ci sono voluti quattro anni dall'ultimo provvedimento di indulto per riportare gli istituti carcerari a vivere gli stessi problemi di allora''.

La situazione e' grave non solo per il sovraffollamento: il 36,9% dei detenuti e' straniero, il 24,5% tossicodipendente, il 2,3% dipendente da alcol, l'1,8% infetto da Hiv. E ancora: in circa 30mila si trovano in carcere per aver violato la legge sulla droga e circa 4mila le norme sull'immigrazione, mentre il 44% del totale dei detenuti e' in attesa di giudizio.

Sono invece 18.769 i condannati che dovendo scontare una pena, anche residua, inferiore a tre anni (e tra questi 11.601 hanno una pena inferiore ad un anno) avrebbero i requisiti per usufruire delle misure alternative al carcere.


Il Censis ritiene inoltre il personale che lavora in carcere ''completamente insufficiente a gestire una situazione che diventa di giorno in giorno piu' complessa'': gli agenti penitenziari sono 39.569, rispetto ai 45.121 previsti per legge, e risultano ''sottodimensionate'' anche altre figure piu' esplicitamente votate al recupero dei detenuti come gli educatori e gli assistenti sociali.

Nel rapporto si fa infine accenno al 'piano carceri' varato dal governo e che si fonda su tre misure: interventi di edilizia penitenziaria per complessivi 21.709 nuovi posti; far scontare ai domiciliari l'ultimo anno di pena residua a circa 7mila detenuti; l'assunzione di circa 2mila poliziotti penitenziari.

CENSIS:A FINE 2012 SI DOVREBBE SFIORARE LA QUOTA DI 100.000 DETENUTI" - Ci sono voluti quattro anni dall'ultimo provvedimento di indulto per riportare gli istituti carcerari a vivere gli stessi problemi di allora, con quasi 70.000 detenuti (nel 2006 erano 60.000) e un tasso di sovraffollamento che supera il 150%, ma che in alcuni casi oltrepassa il 170%.

Andando avanti di questo passo, a fine 2012 si dovrebbe sfiorare la quota di 100.000 detenuti. E' quanto emerge dal 44esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2010.

Oltre al sovraffollamento ci sono pero' altri fattori di disagio, che rivelano quale sia la gravita' della situazione: il 36,9% dei detenuti e' straniero; il 24,5% e' tossicodipendente, il 2,3% e' dipendente da alcol, l'1,8% e' infetto da Hiv; le guardie penitenziarie sono 39.569, rispetto alle 45.121 previste per legge; il costo medio giornaliero per detenuto e' sceso dai 131,9 euro del 2007 ai 113,4 euro stimati per il 2010.

A questo si aggiunge che circa 30.000 detenuti, pari al 44% del totale, sono in attesa di uno dei gradi del procedimento. Tra questi, la gran parte (15.111) e' in attesa del giudizio di primo grado. Inoltre 18.769 condannati si trovano a dover scontare una pena, o una pena residua, inferiore a tre anni (e tra questi 11.601 hanno una pena inferiore a un anno), quindi avrebbero i requisiti per usufruire delle misure alternative alla detenzione.


Circa 30.000 detenuti si trovano in carcere per avere contravvenuto alla legge sulla droga e circa 4.000 a quella sull'immigrazione. Il personale che lavora in carcere risulta completamente insufficiente a gestire una situazione che diventa di giorno in giorno piu' complessa: ad essere sottodimensionate non sono solo le guardie carcerarie, ma anche altre figure piu' esplicitamente votate al recupero dei detenuti, come gli educatori e gli assistenti sociali.

Su questa situazione si innesta il Piano carceri, che si propone di ridurre il sovraffollamento attraverso tre tipi di interventi: l'ampliamento del numero dei posti disponibili per complessivi 21.709 nuovi posti.

Questi propositi sono stati ridimensionati nel Piano che il Commissario straordinario ha presentato lo scorso 29 giugno; - l'introduzione di misure deflattive, con la possibilita' di scontare l'ultimo anno di pena residua agli arresti domiciliari e la messa in prova. Su questo punto e' stata approvata a novembre la legge che dovrebbe riguardare circa 7.000 detenuti; l'assunzione di 2.000 nuovi agenti di polizia penitenziaria.

QUASI 70.000 DETENUTI, IL 37% E' DI STRANIERI - Ci sono voluti quattro anni dall'ultimo provvedimento di indulto per riportare gli istituti carcerari a vivere gli stessi problemi di allora, con quasi 70.000 detenuti (nel 2006 erano 60.000) e un tasso di sovraffollamento che supera il 150 per cento, ma che in alcuni casi oltrepassa il 170 per cento. E' quanto rileva in Censis nel 44esimo rapporto sulla situazione del paese. Andando avanti di questo passo, a fine 2012 si dovrebbe sfiorare la quota di 100.000 detenuti.

Oltre al sovraffollamento ci sono pero' altri fattori di disagio, che rivelano quale sia la gravita' della situazione: il 36,9 per cento dei detenuti e' straniero; il 24,5 per cento e' tossicodipendente, il 2,3 per cento e' dipendente da alcol, l'1,8 per cento e' infetto da Hiv; le guardie penitenziarie sono 39.569, rispetto alle 45.121 previste per legge; il costo medio giornaliero per detenuto e' sceso dai 131,9 euro del 2007 ai 113,4 euro stimati per il 2010.

A questo si aggiunge che circa 30.000 detenuti, pari al 44 per cento del totale, sono in attesa di uno dei gradi del procedimento. Tra questi, la gran parte (15.111) e' in attesa del giudizio di primo grado. Inoltre 18.769 condannati si trovano a dover scontare una pena o una pena residua inferiore a tre anni (e tra questi 11.601 hanno una pena inferiore a un anno), quindi avrebbero i requisiti per usufruire delle misure alternative alla detenzione. Circa 30.000 detenuti si trovano in carcere per avere contravvenuto alla legge sulla droga e circa 4.000 a quella sull'immigrazione.

Il personale che lavora in carcere risulta completamente insufficiente a gestire una situazione che diventa di giorno in giorno piu' complessa: ad essere sottodimensionate non sono solo le guardie carcerarie, ma anche altre figure piu' esplicitamente votate al recupero dei detenuti, come gli educatori e gli assistenti sociali.

Su questa situazione si innesta il Piano carceri, che si propone di ridurre il sovraffollamento attraverso tre tipi di interventi: l'ampliamento del numero dei posti disponibili per complessivi 21.709 nuovi posti. Questi propositi sono stati ridimensionati nel Piano che il Commissario straordinario ha presentato lo scorso 29 giugno; - l'introduzione di misure deflattive, con la possibilita' di scontare l'ultimo anno di pena residua agli arresti domiciliari e la messa in prova.

Su questo punto e' stata approvata a novembre la legge che dovrebbe riguardare circa 7.000 detenuti; - l'assunzione di 2.000 nuovi agenti di polizia penitenziaria.


Eremo Via vado di sole , L'Aquila, lunedì 20 dicembre 2010

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