“I have a dream” è un titolo contratto di un discorso in cui si parla di affetti,passioni,ragioni, società ,potere, conflitto ,credenze. E di molto altro ancora.
Multiformi aspetti dell’esperienza e quindi della vita si intrecciano con i valori etici nei quali etica è intesa (éthos) di poco differente all’abitudine (èthos) nel vocabolario aristotelico.
“I have a dream” è un modo di stare al mondo e di non perdere l’abitudine ad un’etica piena forse di vizi e di virtù ma etica. E in tal senso,etica , prima di avere a che fare con il dovere, con quello che si deve fare o non si deve fare, identifica “forme del vivere” che sono visioni del mondo . E quindi regole generate da convinzioni e prescrizioni associate ad idee che portano ad una sola certezza: non vi è morale senza assunzione di responsabilità.
Cosa che è più che mai urgente nel mondo attuale, in questo nostro paese, in questa nostra società per trovare stabilità alla deriva che molti fattori (politici, economici, relazionali ecc.) contribuiscono ad alimentare.
Ma l’idea di morale e di virtù ( e perché anche di vizio ) non è esercizio solitario ma è legato al rapporto con gli altri.
“I have a dream” è l’esternazione di sogni che vogliono dire ciò che l’uomo deve fare e ciò che deve evitare ma è anche il luogo in cui c’è posto per gli altri siano essi poveri, malati, immigrati ,anziani ,disabili .“I have a dream” con questa introduzione avvia il suo cammino in questi post e per ben dargli il benvenuto non posso far altro che accoglierlo con una poesia :
Avevamo fame e freddo
la legna per scaldarsi non bastava mai
e portavamo le pezze sui fondelli
dei pantaloni .
Lavavamo il sudore delle ascelle
nelle catinelle
di acqua fredda anche in inverno
e dormivamo appena faceva buio.
Per il corso passavano asini dalle some
cariche di ceppe
e carretti di frutta e verdura tirati da cavalli .
Figli di padri marxisti immaginari
e cattolici un poco praticanti
dormimmo nelle scuole
per gridare uguaglianza e libertà
e gli anni sessanta erano allora
quasi finiti.
Avevamo nel cuore un sogno
che le P38 non riuscirono ad impallinare
ed è lo stesso che dorme nel cuore
dei nostri nipoti : un mondo migliore
di quello di allora che non riusciamo
a rimpiangere
e che ci accompagna ancora
chiuso nel cuore di chi ha conservato un cuore
per i sogni,la fantasia e la libertà.
[I dipinti sono di Pieter Aertsen]
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