A novembre scorso dinanzi e dentro Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila, sede del consiglio regionale, i comitati cittadini hanno protestato con forza contro le politiche della ricostruzione adottate dalla regione e dal Governo.
Poco meno di un centinaio di persone, con cartelli e striscioni, hanno espresso il loro dissenso nei confronti della nomina di un nuovo vicecommissario per la ricostruzione. “Basta con i commissari, cricche ed affari”, ” Fuori i poteri dall’Aquila, no commissari, no manfrine”: sono solo due dei cartelli issati dinanzi al palazzo del Consiglio regionale tra slogan e fischi.
A proposito di quella protesta così ne riferiva la rivista on line Il capoluogo .it
MANIFESTANTI "INVADONO" L'EMICICLO- Per ragioni di sicurezza i cancelli di Palazzo dell'Emiciclo sono stati poi aperti e i manifestanti sono entrati nell'aula dell'Emiciclo dove era in corso il Consiglio regionale ordinario, poi chiuso dopo la decisione del vice presidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis.
I comitati cittadini hanno infatti deciso di occupare la sala per chiedere la revoca della nomina a vicecommmissario per la ricostruzione di Antonio Cicchetti. Presenti all'Emiciclo, per ragioni di sicurezza, agenti della polizia e dai carabinieri.
ASSEMBLEA CITTADINA ALL'EMICICLO- I comitati cittadini e l’assemblea permanente di Piazza Duomo hanno deciso di svolgere un’assemblea cittadina nell’aula consiliare. All’assemblea hanno partecipato, oltre al capogruppo di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, il capogruppo dell’Idv, Carlo Costantini, il capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro, i consiglieri regionali Lucrezio Paolini (Idv), Luciano Terra (Udc), Franco caramanico (Pd), il vicepresidente del Consiglio regionale Giovanni D’amico (Pd); tra i banchi solo il consigliere Pd Claudio Ruffini. Per la maggioranza, unico in aula l’assessore all’Agricoltura, Mauro Febbo.
Dure le critiche dei manifestanti ai consiglieri regionali tra cui Daniela Stati. L'ex assessore alla Protezione civile, chiedendo la parola, ha ribadito "mai assegnato un euro ad Abruzzo Engineering, a differenza delle sedute precedenti".
Dopo la chiusura della seduta ordinaria, anche quella straordinaria sulla ricostruzione, prevista per il pomeriggio di oggi è stata rimandata.
Nel documento, le forze di opposizione dicono di ritenere incomprensibile la decisione della maggioranza di “fuggire dall’aula” di fronte a una legittima manifestazione di protesta da parte dei cittadini aquilani ed esprimono la loro condivisione su quanto sostenuto dagli aquilani circa l’inopportunità della nomina di un nuovo subcommissario.
CONSIGLIO RIMANDATO A DOMANI Inizialmente è stato detto che seduta straordinaria del Consiglio sarebbe stata fissata domani dalla conferenza dei capigruppo. L'annuncio è stato dato dal capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro alla presenza dei manifestanti riuniti in assemblea nell’aula consiliare. “Vi comunico questa notizia che mi è stata data dal capogruppo del Pdl, Giuliante - ha detto D’Alessandro - così vi regolate”. Successivamente è stata diffusa la notizia che il Consiglio regionale d’Abruzzo è stato riconvocato, come da regolamento, per domani alle ore 11 per il prosieguo della seduta ordinaria e alle ore 15 per quella straordinaria, con all’ordine del giorno “Ricostruzione post terremoto Abruzzo”.
I cittadini riuniti in assemblea dentro l'emiciclo hanno diffuso un comunicato stampa (di seguito riportato integralmente) sulla giornata.
"Ancora una volta un’assise pubblica chiusa alla cittadinanza: al Consiglio Regionale straordinario convocato oggi alle 15 per discutere della ricostruzione post-terremoto dell’Abruzzo, sono state sbarrate le porte. E i cittadini ancora una volta si sono trovati un cordone di polizia, a dividerli dai loro rappresentanti eletti. Quando finalmente siamo riusciti a entrare, la seduta di consiglio è stata prima sospesa e poi interrotta. Non era certo questo che volevamo: eravamo arrivati per entrare e ascoltare. Siamo stati costretti a forzare i blocchi della Polizia. Un simile ordine del giorno era tale da prevedere una grande partecipazione: come si può pensare di farlo a porte chiuse, o limitando a pochissime persone la libertà di partecipazione? Condanniamo pertanto il comportamento di quei consiglieri – e del Presidente Chiodi – che hanno abbandonato l’assise. Ribadiamo tutta la nostra avversione alla logica del commissariamento: la ricostruzione non può essere gestita con le ordinanze e affidata a personaggi di dubbia competenza, che non godono di nessuna investitura democratica e che hanno già dimostrato in passato di non saper vigilare sulla correttezza della gestione dei fondi pubblici. Il futuro del nostro territorio deve essere affidato alla certezza della legge e dell’arrivo dei fondi. Continueremo a sostenere l’importanza della partecipazione dei cittadini nel lungo processo di ricostruzione.
I COMMENTI
CHIAVAROLI (PDL), GRAVE EPISODIO IN CONSIGLIO ABRUZZO- "Quanto avvenuto pochi minuti fa nell'Aula Consiliare del Consiglio Regionale d'Abruzzo non ha nulla a che fare con la legittima espressione del pensiero e del dissenso". Lo afferma il consigliere del PDL Riccardo Chiavaroli. "Il fatto - aggiunge - che un gruppo violento di facinorosi possa irrompere in un'aula istituzionale ed interromperne i lavori, infatti, non e' un buon servizio ne' alla democrazia ne' tantomeno alla citta' dell'Aquila. Un fatto incredibile mai successo prima e che non va sottovalutato per il germe di violenza che, al pari di altri episodi in Italia in questi giorni, lascia intravedere. Preoccupa - dice ancora Chiavaroli - il fatto, poi, che persino alcuni consiglieri delle opposizioni abbiano ritenuto giustificabile il comportamento dei manifestanti. Mi auguro, tuttavia, che si tratti di di un episodio isolato ma al contempo rivolgo sin d'ora un pubblico appello a Prefetto e forze dell'ordine affinche' - nel rispetto assoluto delle leggi - non sia mai piu' impedito ad un organo legislativo quale il Consiglio Regionale d'Abruzzo, di esercitare le proprie funzioni a causa di azioni di forza esterne. Cio' infatti rappresenterebbe un vulnus gravissimo a danno della democrazia, delle istituzioni e soprattutto dei pacifici cittadini aquilani che sono per fortuna la stragrande maggioranza".
D'AMICO, "OCCORRE UN INCONTRO CON IL PD" "Dopo la manifestazione odierna dei movimenti cittadini dell’Aquila in Consiglio regionale, ritengo che non si possa più eludere un incontro all’Aquila del Partito Democratico che fissi un adeguato coinvolgimento di tutti i gruppi dirigenti e le rappresentanze istituzionali locali, regionali e nazionali per definire una linea di indirizzo chiara , evidente nella direzione di restituire alle assemblee elettive il reale controllo delle politiche di ricostruzione." Ha affermato Giovanni D'Amico, vice presidente del Consiglio Regionale. "Bisogna operare compatti e vicini ai cittadini, senza prerogative esclusive che ci stanno logorando. La ricostruzione dell’Aquila è un problema regionale e nazionale, non può restare chiusa in una logica stratta e priva di chiarezza. Il Partito Democratico deve essere portatore di istanze fortemente partecipate e condivise, vicine ai cittadini colpiti dal sisma del 6 aprile."
GIULIANTE, "E' UNO SPETTACOLO INDECENTE"- "L'ennesimo attacco alle istituzioni, con un salto di qualità che ha visto coinvolti personalità di rilievo del panorama dei centri sociali e della sinistra antagonista italiana". E' quanto afferma Gianfranco Giuliante in relazione a quanto sta accadendo. "Caruso, già parlamentare ed extraparlamentare, si è presentato all'Aquila interrompendo i lavori dell'assemblea legislativa abruzzese, coadiuvato dai soliti noti dei centri sociali e dell'antagonismo militante. Il gravissimo episodio ha ricevuto il plauso dei consiglieri regionali
COSTANTINI, "CICCHETTI E' UNA VIOLENZA" La nomina di Cicchetti è una violenza fisica ed è la dimostrazione che non c’é più considerazione degli aquilani. Ho sentito dire da De Matteis - ha aggiunto Costantini - che ‘c’é di peggiò. L’esperienza dei comitati può essere punto di ripartenza: il problema è che manca l’interlocutore”.
DE SANTIS (IdV), "PRIMA O POI I NODI VENGONO AL PETTINE". "Prima o dopo, i cittadini reagiscono, i precari si incazzano, i senza casa protestano di fronte ad una realtà difficile e paludosa, che il Governanti cercano di edulcorare e di ammantare di giustificazioni e di promesse, che a 17 mesi dal sisma si rivelano spesso solo chiacchiere. Insieme con tutti i problemi irrisolti della ricostruzione, che si vuole gestire - di fatto – con un solo ed unico Commissario, Cicchetti, vengono al pettine i problemi esistenziali dei nuovi poveri, i precari, che non sanno come arrivarealla fine del mese. Si tratta di una nuova categoria sociale: i precari della Scuola, i precari della Regione, i precari della Provincia, che rischiano di essere espulsi in modo ingiustificato dal mondo del lavoro, mentre assistono a fenomeni di sperpero di denaro e di corruzione ad ogni livello. Il Sindaco, Cialente, inconsapevole ed ambiguo protagonista di questo drammatico momento storico, da una parte alimenta la protesta, contestando a parole la nomina di Cicchetti, dall’altra non rappresenta e non interpreta le istanze e le aspettative dei cittadini. Mi domando, dopo la imposizione del Commissario, Cicchetti, e dopo la comprensibile occupazione dell’Aula del Consiglio Regionale, cosa aspetta Cialente a dimettersi da impotente Vice-Commissario per la ricostruzione, per svolgere – in sintonia con le forze vive e democratiche della città- a tempo pieno ed con forza il ruolo di Sindaco, eletto dai cittadini? Nell’interesse della città e per affidare la responsabilità della ricostruzione a mani capaci e decise, lungo un percorso chiaro e condiviso da tutte le Istituzioni Locali e dai cittadini, si dimetta anche Cicchetti, che potrà così tornare alle sue numerose attività".
PAOLUCCI (Pd), "CICCHETTI E' UN ESPROPRIO AGLI ENTI LOCALI". «La nomina di Cicchetti è un ulteriore esproprio delle funzioni degli enti locali e del diritto degli aquilani a partecipare alla ricostruzione della loro città». Lo denuncia Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd, intervenendo sulla nomina del nuovo vicecommissario. «Anziché sbloccare i fondi per l’assistenza delle decine di migliaia di cittadini ancora fuori casa – dice Paolucci – il governo Berlusconi produce una nuova e inutile sovrastruttura, senza invece dotare la Sge degli strumenti, degli operatori e dei finanziamenti indispensabili per farla funzionare. Così come è oggi, la Sge rischia di diventare uno strumento che produce incarichi, poltrone e confusione, senza dare risposte ai cittadini del cratere. Si arrivi subito all’approvazione di una legge speciale per la ricostruzione che attendiamo da sempre».
DI STANISLAO (IDV), "CICCHETTI NON SERVIVA". Dopo le proteste dei comitati che fanno irruzione in Consiglio Regionale in Abruzzo, l'On. Di Stanislao torna a ribadire l'assoluta inutilità della terza nomina a Vicecommissario di Cicchetti e a dimostrare piena solidarietà ai centinaia di manifestanti. "C'è già un Commissario e
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