sabato 18 dicembre 2010

CANZONIERE : Sciur oadrun da li belli braghi bianchi


CANZONIERE :Sciur padrun da li belli braghi bianchi


Sciur padrun da li belli braghi bianchi,

fora li palanchi,fora li palanchi,

sciur padrun da li belli braghi bianchi

fora li palanchi ch’anduma a cà.

A scusa,sciur padrun,

sa l’èm fatt tribulèr,

i era li prèmi volti,

i era li prèmi volti,

a scusa , sciur padrun,

sa l’èm fat tribulèer ,

i era li prèmi volti,

ca ‘n saèvum cuma fèr.

Sciur padrun...

Prèma al rancaum

E po’ dopu a ‘ls-ciancaum,

e adès ca l’èm tot via

al salutèm e po’ andèm via.

Sciur padrun…

Al nostra sciur padrun

L’è bon com’è ‘l bon pan,

da stèe insima a l’èersan

al dis “Fè ander cal man”.

Sciur padrun…

E non va più a mesi

e nemmeno a settimane,

la va a pochi giorni

e poi andiamo a cà.

Sciur padrun…

E non va più a mesi

e nemmeno a settimane

la va a poche ore

e poi dopo andiamo a cà.

Sciur padrun…

Inco l’è l’ultim giuren

e adman l’è la partenza,

farem la riverenza,

al nostro sciur padrun.

Sciur padrun…

E quando al trèno a s-cèffla,

i mundèin a la stassion

con la cassiètta in spala

su e giù per i vagon.

Sciur padrun…

Quando saremo a casa

dai nostri fidanzati

ci daremo tanti baci ,

tanti baci in quantità.

Sciur padrun…


( Raccolta da Gianni Bosio e Roberto Leydi a Gualtieri (Reggio Emilia questa canzone di risaia faceva parte del repertorio di Giovanna Daffini un personaggio straordinario per capacità e intelligenza. Da giovane faceva la mondina divenuta poi cantastorie , morta nel 1969 . Andava di paese in paese alle feste , ai matrimoni, nelle osterie a cantare le sue canzoni accompagnandosi con la chitarra . e dal marito Vittorio Carpi , violinista.

Questa canzone appresa dalla Daffini nel Novarese e nel Vercellese veniva cantata dalle mondine dopo venti giorni di lavoro ( il contratto prevedeva trenta-quaranta giorni) perché “ eravamo stanchi di monda “ Altre notizie su questa canzone e sulla vita delle mondine su Il nuovo canzoniere italiano Ed. Del Gallo, Milano, 1965) . La canzone può essere ascoltata in Canti del lavoro della Daffini e in Le canzoni di “Bella ciao” .

Traduzione : “ Signor padrone dai bei pantaloni bianchi , fuori i soldi che andiamo a casa. Scusi, signor padrone se lo abbiamo fatto tribolare ; erano le prime volte e non sapevamo come fare. Prima lo sradicavamo, poi lo strattavamo e adesso che lo abbiamo tolto la salutiamo e andiamo via. Il nostro signor padrone è buono come il pne buono,di stare sopra l’argine e dice: Fate andare quelle mani… Oggi è l’ultimo giorno e domani è la partenza, faremo la riverenza al nostro signor padrone… E quando il treno fischia , le mondine alla stazione con la cassetta in spalla, su e giù per i vagoni.)

Eremo Via vado di sole , L’Aquila sabato 18 Dicembre 2010



Nessun commento:

Posta un commento