scrive Valeria Manzottu di “Lungotevere .net “ “ Una pista d'atletica con all'interno centinaia di tende. All'ingresso una sbarra rossa e bianca come quelle che chiudono i parcheggi, solo che questa è completamente di legno ed è stata costruita dagli alpini. Ai lati della pista, invece, tutto attorno alle tende, decine di associazioni e servizi: gli scout, la Caritas, gli psicologi, le mense, la biblioteca, la protezione civile, i bagni, i vigili del fuoco, la polizia che fa da presidio con la camionetta.
Con questo e con i prossimi post vorrei provare a raccontarvi, per quel poco che posso averne capito, cosa sia Piazza D'Armi, le cose belle che sono state organizzate nella tendopoli (come ad esempio Piazza D'Armi on line) e i mille problemi che una tendopoli di queste dimensioni (e di questa importanza, anche dal punto di vista politico/mediatico) purtroppo ha.
Oggi iniziamo con le due parti della tendopoli, la parte A e la parte B.
Prima però due parole per spiegare cosa sia Piazza D'Armi e quale sia il suo reale valore. Il terremoto è avvenuto alle 3.32 del 6 Aprile. Il Tg1 delle 20.00 del 6 Aprile apre con David Sassoli che conduce il telegiornale in diretta da Piazza D'Armi. Se Onna è stata la città della completa distruzione, Piazza D'Armi ha invece ricoperto, anche mediaticamente, il ruolo di centro del terremoto. Piazza D'Armi come simbolo per il terremoto che aveva colpito tutta la città.
Subito dopo il terremoto le persone sono state alloggiate nelle tende disposte all'interno della pista d'atletica e tantissime associazioni si sono inserite nella tendopoli per dare una mano. In quelle ore serviva tutto, ma essere a Piazza D'Armi voleva anche dire essere un'associazione importante, riconosciuta, che "serve". In parte questa dimensione che potremmo definire "politica" e di immagine è rimasta anche oggi.Il problema è che a un certo punto le tende non sono più bastate e dalla pista di atletica si è iniziato ad occupare il campo da calcio. Quello che appare oggi è questo: una parte della tendopoli, il lato A, con tanti servizi e poi una rete di ferro verde e dall'altra parte, nel lato B, ancora tante tende ma nessun servizio. Aggiungete che le tende che si trovano in questa seconda parte sono occupate soprattutto da persone anziane e da extra comunitari.
Una esperienza quella della tendopoli di Piazza d’Armi che ha visto nascere anche un giornale on line fatto da giovani adolescenti http://www.piazzadarmi.it.gg/Newsletter.htm
E che continua come scrivono i redattori nei loro post : Diario Post tendopoli:
(Alessandra giornalista Piazza D'Armi Post)
Ora ci siamo ritrovati, quasi tutti, nella caserma degli allievi della Guardia di Finanza a Coppito, è quasi un mese che siamo qui e la Protezione Civile Nazionale si sta impegnando ad assegnare gli alloggi tanto attesi del Progetto C.A.S.E., mentre saremo in queste nuove abitazioni assisteremo alla ricostruzione della città dell'Aquila che sarà un'impresa colossale, la quale durerà moltissimo tempo e porterà le amministrazioni pubbliche ad un lavoraccio enorme!! Io sono uno dei "giornalisti" di questo sito e del giornale e mi viene da dire "Speriamo bene" intanto il nostro "amico" terremoto si fa risentire ogni tanto, per farci capire che non se ne va, comunque che dobbiamo fare??Si va avanti, è la natura!!
e a tutte le persone che hanno gestito il campo di Piazza D'Armi o che hanno aiutato in qualche modo lo "stare bene" della popolazione aquilana!!(Renzo)
Tanto che "Schegge di vetro" ( http://scheggedivetro.blogosfere.it/2009/08/il-grido-di-alex-scuote-piazza-darmi-aquilani-rialziamoci.html )ne parlava scrivendo questa nota e richiamando l’attenzione su quella iniziativa che sembrava essere , anzi era un grido, una chiamata proprio al “ combattimento “:
“Non scappate amici miei, combattete! Con queste parole voglio parlare al cuore dei miei fratelli Aquilani. Sono qui per chiedervi, anzi spronarvi, di vedere tutto questo NON come la fine di un qualcosa ma, come l'inizio di qualcos'altro. Voglio ricordarvi che non è la prima volta che la nostra città viene devastata dal terremoto e non è la prima volta che viene ricostruita. Pertanto, questo dovrà darci speranza per un nuovo inizio. Abbiamo la possibilità di ricostruire un'altra volta la nostra città, da capo, e renderla più bella di prima.
Il 6 Aprile ha cambiato profondamente la vita di tutti noi. Sono bastati solo 22 secondi a segnare la storia di una città, di un popolo. I ricordi di quei momenti ora sono indelebili nei nostri ricordi. Ora io non sono qui per ricordare quei momenti tragici a quali, ognuno di noi, è legato, ma per lanciare un messaggio alla mia gente, quella gente che come me ha perso gran parte della loro vita quel giorno.
Con questo messaggio mi rivolgo soprattutto agli uomini, alle donne, ai ragazzi e alle ragazze dell'Aquila, che sono nel pieno delle forze, ma anche agli anziani, che di forza non ne hanno tanta, anche se qualche eccezione in giro l'ho vista, a fare la loro parte per far tornare "L'Aquila a volare". Non scappate amici miei, combattete! L'Aquilano vero è quello con la testa dura più del marmo, quello che non abbandona la propria casa per nulla al mondo, il vero Aquilano è quello che è attaccato alla sua terra! Voglio concludere che non sono quattro case a fare la città ma, a fare la città sono gli uomini che ci vivono, ciò significa che: tanto forti saranno gli aquilani e tanto forte sarà L'Aquila!
Ma già prima del terremoto gli aquilani sapevano che cosa farne di Piazza D’Armi Infatti dopo 120 anni e 11 mesi, l’area di piazza d’Armi dell’Aquila è tornata di proprietà del Comune. L’atto formale di consegna alla Municipalità capoluogo é stato firmato ieri, nell’aula del consiglio comunale, dal sindaco Massimo Cialente e dal direttore della filiale abruzzese dell’Agenzia del Demanio, Cesare Sarchiapone.
Era stato concesso all’Esercito Italiano con un atto firmato ad Ancone nel 1888 dall’allora sindaco di L’Aquila Ciolina e aveva lo scopo di permettere l’acquartieramento delle truppe .
Scriveva la redazione di “ L’Aquila in movimento “ : “ In virtù della riacquisizione della proprietà, potranno essere attuati i progetti già predisposti dai tecnici del settore opere pubbliche dell’amministrazione comunale, tra cui quelli per la realizzazione di un parco urbano con piste ciclabili e di jogging, di aree giochi per i bambini, di un teatro all’aperto e per la sistemazione viaria dell’anello stradale che circonda piazza d’Armi, compreso l’allargamento e il ripristino del doppio senso di circolazione lungo viale Corrado IV. Nel dirsi soddisfatto per la positiva conclusione dell’operazione, Cialente ha annunciato che, non appena ci saranno fondi disponibili, saranno previsti interventi per ristrutturare gli impianti sportivi.
Una storia lunga 120 anni….
Con l’iniziativa odierna, l’area di piazza d’Armi torna definitivamente nella proprietà dell’Amministrazione comunale dell’Aquila, 120 anni e 11 mesi dopo il trasferimento della medesima zona dalla Municipalità all’Amministrazione militare.La simbolica consegna delle chiavi, dal direttore della filiale abruzzese dell’Agenzia del Demanio, Cesare Sarchiapone, al Sindaco del Capoluogo abruzzese, Massimo Cialente, conclude materialmente il procedimento per la riacquisizione dell’area. L’intesa era stata siglata dal Demanio e dall’assessore alle opere pubbliche, Ermanno Lisi, lo scorso 19 dicembre. Il Sindaco ha rivolto un ringraziamento alla Giunta – e in particolare allo stesso assessore Lisi e all’assessore alle Finanze e al Patrimonio, Silvana Giangiuliani – e agli uffici comunali che hanno lavorato per questa operazione. “
Occasioni di aggregazione e partecipazione come queste, consentono di recuperare uno spazio abbandonato a se stesso, ma soprattutto testimoniano un diffuso bisogno di socializzazione(come quello che tutti abbiamo sperimentato nel passarci secchi di macerie o nel ritrovarci nei parchi con i bambini, felici di liberare palloncini accompagnati dalle nostre speranze. Dimenticare per un attimo il proprio orticello e dedicarsi a un bene collettivo, fa assaporare il privilegio di immedesimarsi nell’altro, abbandonando l'individualismo che in un contesto sociale difficile come quello attuale, renderebbe impossibile la vera ripresa della città).
Rifiutando ogni possibile strumentalizzazione, tanti aquilani vogliono quindi riprendere in mano le redini della loro vita e contribuire fattivamente alla rinascita del loro territorio duramente colpito, senza intermediari, non da spettatori ma da protagonisti.Per questo, i cittadini di piazza d'Armi chiedono che a poter fruire di questo spazio sia anzitutto la collettività con il recupero e l'ampliamento degli spazi verdi trascurati, per soddisfare il proprio bisogno di socializzazione, lavoro, cultura e svago. I promotori auspicano il coinvolgimento della cittadinanza all'iniziativa e tornano a chiedere il diritto di condividere le scelte istituzionali sui progetti già esistenti per piazza d'Armi, ovvero: il ripristino delle strutture sportive,l'insediamento del mercato ambulante di piazza Duomo e l'attuale progetto dell'arch. Mario Cucinella per un teatro eco-sostenibile da realizzare in loco (http://www.edilportale.com/news/2010/02/architettura/mario-cucinella-disegna-un-teatro-per-l-aquila_17905_3.html),
Partecipate con:palloni, buste colorate per la spazzatura e per gli aquiloni, fili resistenti al vento, pennarelli, guanti da lavoro, secchi, chi vuole, la carriola e.... spazio alla fantasia"
E infine va detto ancora che su Facebook potete trovare anche un gruppo : “ GLI AMICI DI PIAZZA D'ARMI L'AQUILA 23-30/05.....”
lunedì 31 gennaio 2011