Wikileaks - Le pressioni per gli Ogm
18/01/2011 - Sostiene Slow Food
Tra i dispacci imbarazzanti delle ambasciate statunitensi rivelati da Wikileaks emerge anche lo spinoso dossier Ogm. Come ha riferito a inizio gennaio il quotidiano britannico The Guardian, dai file pubblicati si evince che i diplomatici Usa agiscono facendo pressione sui governi in favore dell'apertura alle coltivazioni da sementi geneticamente modificate «considerandolo un imperativo strategico e commerciale».Verso la fine del 2007, a seguito dell'iniziativa francese che chiedeva all'Unione Europea di proibire una varietà di mais prodotta da Monsanto, dalla sede diplomatica di Parigi l'ambasciatore Craig Stapleton sollecitava l'avvio di una «guerra commerciale in stile militare» contro quei Paesi dell'Unione Europea che si fossero opposti agli Ogm. Il linguaggio bellicoso non lascia adito a dubbi: «La nostra reazione deve far capire con chiarezza che percorrere questa strada comporta dei costi concreti per gli interessi europei e aiuterebbe a rafforzare le voci pro biotech».
Non è una novità che le lobby dell'agroindustria condizionino pesantemente la politica dei governi, qui però si rende evidente quanto gli interessi di Monsanto siano in grado di infiltrare la politica estera Usa, ben oltre il normale supporto di un governo nei confronti delle proprie aziende verso i mercati esteri. Viene da chiedersi quanto le autorizzazioni europee finora rilasciate in materia di Ogm siano state frutto di una libera e ponderata valutazione.
di Paola Nano
da Agricoltura - La Stampa 16/1/11
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