giovedì 27 gennaio 2011

OSSERVATORIO DI CONFINE : Bellezza . Un ideale assoluto o una convinzione .

OSSERVATORIO DI CONFINE : Bellezza . Un ideale assoluto o una convinzione .


“Bellezza è una di quelle parole che , a furia di usarle a sproposito , so sono usurate e adesso si offrono come vuote carcasse , gusci di noce senza gheriglio . In questi anni la Bellezza è passata dall’estetica all’estetismo , dall’anima al corpo ( specie nei concorsi di bellezza ) , dalla passione alla compassione (“bella dentro”). Eppure basterebbe ritrovare un po’ del coraggio con cui Simone Weil si concentrava su un esile fascio di parole ( Amore,

Bene, Fede, Bellezza, Necessità , Limite Sacrificio) per restituire alle medesime la loro forza incendiaria. Molte pagine della Weil sono fuoco che arde a rischiarare la bellezza. “ Così scrive Aldo Grasso in un dossier dal titolo “Riprendiamoci la bellezza “.

Nel post precedente abbiamo parlato un po’ della bellezza ma in termini e con un punto di vista del tutto particolare. Se vogliamo anche in un modo un po’ strano dal punto di vista della esposizione . E quel posto veniva illustrato da dipinti di Tiziano e di Raffaello perché sosteneva, in sostanza , che è poi l’epoca classica ad aver impostato il discorso sulla bellezza. Un discorso che sopravanza ormai il tempo , si struttura di nuovo , con quella influenza nel presente per proiettarsi con validità nel futuro.

Malgrado ciò si è ritenuto in quella breve riflessione che comunque la Bellezza è un esile parola di confine come sono parole di confine quelle su cui ha riflettuto Sime Weil e che ha ricordato appunto Aldo Grasso nel suo scritto.

E per questo che abbiamo , in linea con quello che vuole essere l’esposizione degli argomenti affrontati in questo blog , sottolienato questo tipo di riflessione proprio come riflessione da “ osservatorio di confine”

C’è dunque un confine quando andiamo a definire la Bellezza : è dunque un ideale assoluto o una convenzione. Un concetto filosofico o una mediazione culturale.


Ma che cos’è la Bellezza. O Platoner, Platone aiutaci tu . Tu che ne ha individuato e descritto un modello che è diventato con il tempo un fascino indotto con cui venire a patti.

Armonica, dionisiaca mostruosa. La bellezza della volta celeste e delle sfere , vagheggiamento . Quanti secoli di bellezza in queste piccoli ricordi di altri mondi . Il presente è il risultato di quei mondi. Recentemente , nel secolo appena trascorso Bellezza fu artificio, scherzo, citazione .


Orribile il destino del nostro presente. Bellezza è diventata moda che tutti ci propinano dai media ai commercianti di stoffe . Un politeismo di religioni i cui seguaci si affannano a dimostrarci come questo e quello sia bello . Questo e quello signori per me pari son. Perché la bellezza è sfumata, la bellezza è svanita anche se Cronin in quel suo bellissimo romanzo tenta di affermare che la “ bellezza non svanirà” . E’ appunto quella specie di compromesso tra gli eterni desideri dell’uomo : il bene e il male e quindi il buono e il cattivo in senso lato, il brutto e il bello. Ecco dunque la bellezza del brutto.

O bellezza dei paesaggi, o bellezza dei gesti, o bellezza di architetture costruite dall’uomo. O bellezza appunto delle architetture della natura . O Bellezza tu sei nei miei occhi . Siamo tutti orfani di qualcosa e quello che cerchiamo sta già nel nostro sguardo.


Io guardo e guardo las bellezza a cominciare dal mattino quando mi alzo e la colpa è anche del caffè e della gatta che salta sul tavolo. Perché dentro al caffè e nbegli occhi della gatta c’è la bellezza della vita quotidiana. Ne riparliamo in un altro post. Quel quotidiano che ti fa spremere che ti sveglia o ti addormenta ma che sempre attraverso la bellezza ti riesce a dare e ridare il sentimento della vita . E la sua emozione. Quella emozione che è capace di farci sentire il personaggio di American Beauty il film di Sam Mendes del 1999 Ricky Fitts che dice : “ Era una di quelle giornate in cui tra un minuto nevica. E c’è elettricità nell’aria. Puoi quasi sentirla… mi segui? E questa busta era lì; danzava, con me . Come una bambina che mi supplicasse di giocare. Per quindici minuti . E’ stato il giorno in cui ho capito che c’era tutta un’intera vita dietro ad ogni cosa “

Un’ intera vita dietro ogni cosa e lo possiamo capire solo guardando la bellezza che ci sta attorno in una tazza di caffè e nello sguardo di una micia .


Eremo Via vado di sole , L’Aquila
giovedì 27 gennaio 2011

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