CONFINI : Enity
Radicale nel frammentare il corpo in fibrillanti sezioni di adrenalina, iconoclasta nel rompere vecchi schemi estetici, il quarantenne Wayne McGregor - al quale Londra ha affidato la cerimonia d'apertura delle prossime Olimpiadi - è il coreografo che più ha osato, oggi, spostare i confini della danza in quel cono di luce in cui la scienza si apparenta all'arte, la matematica familiarizza con la bellezza, Un territorio altrimenti contemplato dalle proporzioni armoniose dell'uomo vitruviano di Leonardo e dai rapporti aurei nelle spirali delle conchiglie individuati dalla sequenza del matematico Fibonaci.
Al potere dei numeri e della scienza il glabro Wayne, nativo di Stockport, nella contea inglese di Cheshire, si è inchinato fin da ragazzo: patito di computer, ha applicato le nuove tecnologie alla coreografia facendo dialogare i corpi dei suoi danzatori con. immagini virtuali in «Sulphur 16», li ha armati di protesi metalliche in «Nemesis», disconnessi in movimenti scoordinati in «Ataxia», pur confessando un inizio decisamente pop: «Ho scoperto la danza guardando Iohn Travolta nella "Febbre del Sabato Sera": lì ho capito che è un modo di intendere la vita». A questa sua seconda anima meno intellettuale si devono alcune incursioni nello show business come le coreografie del musical di Andrew Lloyd Webber «Woman in White», i movimenti del quarto episodio del sequel cinematografico di Harry Potter «Il calice di fuoco» e il video di «Lotus Flower» dei Radiohead. Il McGregor più impegnato ha invece firmato regia e coreografia dell'opera «Dido . and Aeneas» di Henry Purcell alla Sca¬la, ripresa nel 2009 alla Royal Opera Ballo Random Dance (11 giugno)di Wayne'McGregor (foto Nick Mead) House di Londra in dittico con una nuova produzione di «Acis and Galatea» da lui curata. Ma il titolo che me¬glio riflette le ardite sperimentazioni sul corpo del XXI secolo di questo spregiudicato autore britannico è «Entity», la coreografia che Ravenna Festival ospita 1'11 giugno e che ha già trionfato alla Biennale di Venezia è agli Arcimboldi di Milano.
A differenza di , realizzato con un apposito software per sfidare i danzatori a movimenti inediti - la coreografia con cui la Wayne McGregorjRandom Dance si presenta mercoledì prossimo all'Auditorium della Conciliazione di Roma -, «Entity, è frutto di una ricerca di quasi tre anni in collaborazione con neuroscienziati e scienziati cognitivi
La formula «Improwisazione, mappe mentali e ritmo creano sinergie tra le capacità cognitive
e la loro traduzione fisica" delle università di Cambridge, Uc San Diego-e del Sussex sulla relazione tra corpo e cervello.
Una full immersion nel linguaggio dell'intelligenza artificiale e dei suoi particolari algoritmi che in scena si traduce nel microcosmo virtuale di Patrick Burnier attraversato dagli squarci elettronici delle musiche di Ioby Talbot e Ion Hopkins.
«Improvvisazione, mappe mentali, ritmo, propriocezione impongono una sinergia implicita e un'empatia tra le capacità cognitive e la loro traduzione fisica - spiega il coreografo -. Questa intelligenza cinestetica è sviluppata in modo unico in danzatori e coreografi». E prosegue: «Ho elaborato la nuova ricerca parallelamente all'evoluzione scientifica contemporanea e ai
progressi esponenziali della biologia molecolare, biochimica e genetica. La scienza, la prevenzione e riabilitazione degli infortuni, le tecniche nutrizionali e di allenamento hanno reso i danzatori di oggi più forti, flessibili, sani e quindi capaci di affrontare nuove sfide. Non si tratta di creare robot danzanti, ma software chè rispondano a stimoli in un ambiente improntato all'intelligenza cìnestetica». Darwin e la sua teoria evoluzionistica trova così in McGregor un entusiasta epigono.
Valeria Crippa
Le foto sono di Massimiliano Pelagatti
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, mercoledì 29 giugmo 2011
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