Napoli può ancora sognare. Napoli è ancora capace di sognare. La vittoria di De Magistris al ballottaggio di domenica 29 e lunedì 30 maggio u.s . come sindaco è un impegno a continuare a sognare. Al di là delle battute mediatiche “abbiamo liberato Napoli “ c’è un problema in questo sogno e in questa battuta. E’ noto come il Comune di Napoli negli ultimi venti anni è stato amministrato da una giunta di centrosinistra .E’ altrettanto noto che a quel centro sinistra ha partecipato e partecipa anche il partito a cui appartiene De Magistris.Ed è noto come quella amministrazione ha creato perplessità e disagio tra i cittadini per l’incapacità a risolvere alcuni problemi come quello della spazzatura per le strade di Napoli.
Proporre un sogno non è rincorrere l’avversario ma è sfidare autonomamente l’avversario su un terreno non solo propositivo ma che va al di là delle stesse aspettative creando appunto l’utopia del buon governo , del saper e poter fare negli interessi del cittadino, della cosa pubblica.
Perché buon governo e saper fare è concretezza nelle azioni, risoluzioni del problemi ma è anche l’espressione di una forte idealità ( non la sceneggiata mediatica o l’esercizio parolaio dei talk show dove ad effetto crede di aver successo chi si “ incazza “ di più, chi strilla di più ).
Il cittadino misura le idealità , il modo con cui queste idealità vengono espresse e misura che le capacità di risoluzione dei problemi. Risoluzioni che hanno bisogno di pacatezza, compostezza ,. Partecipazione.
“I have a dream “ è il senso di questo ritorno alla politica e alla speranza da parte dei giovani per esempio che in questa tornata elettorale hanno dimostrato di voler credere ancora nella capacità della politica di risolvere i problemi .
L’opposizione può anche chiedere le dimissioni del governo pensando che Napoli e Milano siano la vittoria. Ma il centro sinistra deve dimostrare di meritarsi la vittoria e la vittoria a Napoli e a Milanon non è la spallata al governo.
Perché se pure fosse il vero problema politico che la vittoria del centro sinistra propone è quello dell’aternanza . Una alternanza credibile, costruita su uomini e programmi che veramente dicano all’elettore che i suoi problemi sono al primo punto ( e non solo a chiacchiere ).
Il 12 e il 13 giugno con la riammissione del quesito sul nucleare si potrebbe raggiungere il quorum e quindi potrebbe sembrare che una vittoria dei si sia una ulteriore spallata alle politiche del governo in carica probabilmente no perché nucleare acqua e legittimo impedimento non sono né di destra né di sinistra .
E’ questa la riflessione che si è aperta per esempio tra i “maitre a penser “ della destra ( Sallusti, Belpietro, Sechi, Feltri ) che porterà sicuramente ad approfondimenti significativi . Una riflessione che per esempio in tema di sopravvivenza del Pdl ha esordito ricordando che incaricare Alfano della gestione del partito non basta e forse non serve stando ai reali rapporti di potere in quella organizzazione.
Il ballottaggio in sé è un elemento di cambiamento .L’elettore ha chiesto di cambiare anche se non sa verso quale direzione si va. E’ nella sola condizione di dire : “ mi basta cambiare “. Il voto dei giovani che ha appuntodeterminato la rincorsa di un sogno , ( da cui eravamo partiti per questa riflessione ) ha anche messo l’accento sulle possibilità che oggi offre internet e il web in generale per la formazione di una opinione. Finalmente le ultime elezioni hanno dimostrato che esista ancora una pubblica opinione .
Che cosa avverrà ? Probabilmente non occorrono raffinati strumenti di analisi per capire dove si va in quanto quello che è importante e necessario è seguire con semplicità la realtà. La realtà è quello che conta.
sabato 4 giugno 2011
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