
IPSE DIXIT : Battute fulminanti e al vetriolo
C’è nella letteratura di ogni tempo un ricco campionario di battute fulminanti e al vetriolo. Battute fulminanti che rivelano lo spirito d’animo dell’autore in un determinato momento oppure ne dispiegano in pieno la personalità. Di questo ampio e impietoso e ricco campionario ne dà un saggio lo scrittore francese Pierre Chalmin in Dictionnaire des injures littéraire ( L’Editéur pp.730) anche se tutto volto sotto un solo aspetto :l’ingiuria letteraria.


Questa è l’idea dell’IPSE DIXIT , si vedrà che cosa ne potrà venire fuori nei post successivi e dalle letture che appunto vogliono tenere lo sguardo su questo particolare aspetto della scrittura , del costume, della vita di società e via dicendo.

Dunque . Salvador Dalì ha detto su Louis Argon appunto in forma lapidaria e fulminante :” Così tanto arrivismo per arrivare a poco “ e Matthieu Galay liquida William Burroughs, come il “Buston Keaton dei paradisi artificiali.”
Diverso è il caso di Nabokov su Conrad . Nella battuta “ Non sopporto lo stile da negozi di souvenir, le navi in bottiglia e le collane di conchiglie dei suoi clichè romantici” l’impietosa valutazione estetica è frutto di un’idiosincrasia tutta personale.

Guardatene l’anatomia . Da un punto di vista medica vale appena cinque su venti !”
E Walter Benjamin scrive di Baudelaire : “ Riunisce il sé la povertà dello straccivendolo , il saracasmo del mendicante e la disperazione del parassita.” Pascal definiva Descartes “ inutile e incerto mentre Voltaire lo definiva: “ Un felice ciarlatano.

Faulkner su Hemingway
Non è mai stato famoso per aver scritto una sola parola che obblighi il lettore a consultare il dizionario
Virgina Woolf su Joyce
L’Ulisse mi sembra un libro rozzo e volgare , il libro di un manovale autodidatta , e sappiamo tutti quanto questi siano deprimenti , egocentrici, insistenti , frusti, inverosimili e soprattutto nauseanti.
Julien Green su Yourcenar
Una Sagan dell’antichità , un piedistallo senza la statua… Quello che si scambia per marmo non è altro che strutto.
Leon Bloy su Rimbaud
Un bambino che piscia contro l’Himalaya
Maurices Barrés su Proust
Un poeta persiano in una portineria
Twain su Petrarca
Quel signore che amò la Laura di un altro e le prodigò durante tutta la vita un amore che era un vero spreco di energie.

Intraducibile, perfino in francese
Matthieu Galey su Barthes
Il fallimento più riuscito della sua generazione
Flaubert su Dante
Come molte belle cose considerate sacre, non si osa mai dire che ci annoiano.
Voltaire su La Fontaine
Il carattere di quest’uomo era talmente semplice che nelle conversazioni non si mostrava mai al di sopra degli animali che faceva parlare.
Mauriac su Robbe- Grillet
Se un giorno scriverà qualche libro importante, ciò non sarà dovuto alle leggi che ha dettato , ma solo al fatto di averle dimenticate.
Borges su Wilde
Un signore tutto votato al misero progetto di stupire con le sue cravatte e con le sue metafore.
Karen Bliken su Dickens
Secondo me è noioso da morire

Una buona parte di ciò che ha scritto francamente mi disgusta e preferirei mille volte la morte a un mondo dove i suoi ideali si fossero realizzati.
Anais Nin su Musil
Come si è potuto paragonare a Proust? E’ pesante, opaco, noioso e senza intuizione psicologica.
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