
“Quando sorge la luna a Marchiare,
perfino i pesci tremano d’amore;
si sconvolgono l’onde in grembo al mare,
e per la gioia cangiano colore ,
quando sorge la luna a Marchiare…”
I versi di Salvatore di Giacomo e la musica di Francesco Paolo Tosti di questo fortunato “Marchiare” ci dicono che la Luna è un tema privilegiato nei canti d’amore . Siamo sul finire dell’Ottocento ma già nei secoli precedenti . Milleduecento anni fa Li T’ai-po (698-762 d.C.) .il lirico più importante della Cina di quei secoli canta nelle sue poesie la luna mentre di ballate bacchiche dedicate alla luna è pieno ogni tempo. Così in Egitto la luna ispirò immagini appena appena maliziose che sfioravano il cuore delle fanciulle come documentano i papiri a iniziare dalla dinastia XIX, ovvero alla metà del sec. XIV a.C. Fino ai canti danesi del 1200 e a quelli dei trovatori e dei madrigalisti , le ballate svedesi e quelle serbe cantata quest’ultime con la “gusla” (una specie di violino con una sola corda fatta con il crine di cavallo .
Alla romanza di Tosti seguirono le Mèlodies francesi ,mentre “la luna che brilla sull’onde” faceva sognare i ragazzi che si apprestavano ad andare in guerra .
Troviamo la luna anche nelle nenie degli spirituals dei labor songs e blues. In Italia si comincia a fischiare il charleston e l’one step, fioriscono le prime editrici musicali , gli spartiti per mandolino costano una lira e cinquanta centesimi. E’ il momento in cui kla Casa “C.A. Bixio” che ha gli uffici a Milano in Galleria del Corso n.2 dopo “ Così piange Pierrot”, “Il treno va”, “ Miniera” , “ Lucciole vagabonde”, “ Il tango delle capinere”, “Spazzacamino” lancia “ Sotto la luna” 8versi di B. Cherubini , musica di E Rusconi). Siamo nel marzo 1929 e “ Sotto la luna “ viene cantana in molti paesi fuori d’Italia soprattutto in America .

E la C.A. Bixio lo sa che la luna è un tema irresistibile e allora fa il tris con la seconda canzone sulla luna “Silenzio senza luna “ cantata da Bice Ardea ( versi di R. Chiurazzi , musica di N. Valente) “ Silenzio senza luna , silenzio senza stelle .cà tutt’è ccose belle sì sciso a cummiglià…” e la terza della serie, un fox- trot “Come la luna “ (versi di M. Galdieri musica di C.A. Bixio) il cui spartito costa sei lire e che finisce anche nel film “ L’eredità dello zio” ; il refrein dice : “ Come la luna, si cambia, la fortuna .. Che luna, che luna.. si cambia, male per te !”

Appare Tito Schipa che dal film “Chi è più felice di me ..” canta “ Io e la luna “ e Giuseppe Luga dal film “Senza una donna “ canta “ Io non posso cantare alla luna”. Infine l’allegretto moderato “ Nel paese della luna” spegne per poco l’attenzione sulla luna .
Ma è la canzone napoletana che porta la luna nei concertini, nelle balere e in radio i televisione.
Da “Luna Busciarda” mambo lento del 1957 a “Sott’a luna e sott’e stelle ( stesso anno versi e musica di F. Cigliano), fino a “Che vvo fa sta luna”(ancora di Bizio del 1958) A “ Papule ‘n copp’a luna “.
E poi laluna nella canzone fuori d’Italia da “Luna di carta “ ( It’s only a paer moon) a “Luna d’argento “ ( Silver moon) a cui hanno fatto eco “ Luna scura” (Dark moon) “ Luna negra” e “Luna rossa” eseguita dall’indimenticabile Claudio Villa e poi “Luna verde” e “Tintarella di luna”

Ma c’è anche una luna spagnola che fa cantare “ Noche de luna” e “ Luna lunera” e poi una veneziana “Venezia , la luna e tu “ e una in mezzo al mare “C’è la luna in mezzo al mar” e sulla testa” Se la luna ti guarda”, come amuleto ( Al chiar di luna porto fortuna), come promemoria ( Non aspettar la luna), piena di rock (Baby luna) di rumba rock (Quando la luna) e infine una luna western La luna e il cow boy cantata da Mina .
E terminiamo con il ricordo di Fred Buscagliene che cantava :
“Guarda che luna ,
guarda che mare …
Da questa notte senza di te dovrò restare…
Folle d’amore
vorrei morire
mentre la luna di lassù mi sta a guardare…”
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